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30 Maggio 2015 ,

Giant Sand HEARTBREAK PASS

2015 - New West Records
[Uscita: 05/05/2015]

Stati Uniti  #consigliatodadistorsioni

 

giant sand coverSpesso nella storia del rock il nome di un gruppo nasconde lo pseudonimo di un leader maximo, circondato di volta in volta da vari amici. Non sembrano fare eccezione i Giant Sand che, trovata una formazione stabile con l’ingresso di Joey Burns e John Convertino, pareva dovessero sparire come ragione sociale quando i due polistrumentisti hanno formato i Calexico. Invece il leader Howie Gelb, dopo una rinuncia iniziale, ha deciso di mantenere il nome Giant Sand per gran parte della propria produzione, quali che fossero i componenti. Stavolta la line-up del gruppo che ha partecipato al disco comprende Thøger Lund, Gabriel Sullivan, Brian Lopez, Jon Villa, Peter Dombernowsky, Nikolaj Heyman, Anders Pedersen, Iris Jakobsen e Asger Christiansen. Hanno inoltre collaborato Vinicio Capossela, Maggie Bjorklund, Lonna Beth Kelley, Jason Lytle dei Grandaddy, Steve Shelley (ex Sonic Youth), Grant-Lee Phillips, John Parish (responsabile anche del missaggio) e molti altri. È anche la moltitudine dei collaboratori a rendere il disco, suggello di trent’anni di carriera, molto vario. Questa varietà però non inficia il risultato finale, dato che "Heartbreak Pass" è valido e la bella voce un po’ nasale di Gelb fa da filo conduttore, anche se non l’unico, come ascolterete.

 

Il disco parte con una soffusa ballata acustica, Heaventually (molti titoli sono giochi di parole), sul filone di quelle contenute nel magnifico “Hisser”, e ipotizziamo che tutto il disco possa essere così. Ma poi ecco Textin’ feist, con un riffone alla Rolling Stones: è giant sandsolo rock’n’ roll ma ci piace, eccome se ci piace. Quindi Hurtin’ habit, grande swamp blues con batteria tribale, possibile vertice del disco. Non manca un numero alla Gainsbourg, Pen to paper, con la voce di Lonna Beth Kelley a duettare con la voce alla nicotina di Howie, e nemmeno uno strumentale per solo piano, Bitter suite, non una novità dato che Howie aveva già inciso un album, giant sandLull some piano”, interamente strumentale e quasi completamente in solitario. Nella conclusiva Forever and always il duetto è con la figlia dodicenne Talula. Dominano le ballate, quelle di ispirazione country, quelle più sofisticate, quelle da locale fumoso anni ’50, soprattutto nella terza parte, o volume, come preferisce Gelb. Heartbreak Pass, spiega, l’autore, va diviso in tre volumi di cinque canzoni, ognuno dei quali ripercorre un periodo della sua vita. I temi ricorrenti sono il nomadismo obbligato di chi ha scelto la vita da artista e la difficoltà di mantenere legami fissi quando si vive in giro per il mondo tutto l’anno. Non il capolavoro del musicista di Tucson (come “Chore of the enchantment”), ma un bel disco sicuramente sì. 

 

Voto: 7.5/10
Alfredo Sgarlato

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