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16 Ottobre 2014 , ,

Marianne Faithfull GIVE MY LOVE TO LONDON

2014 - Naïve Records
[Uscita: 30/09/2014]

Inghilterra                                                                                        # Consigliato da Distorsioni

coverArrivata al ventesimo album in studio a festeggiare i 50 anni di carriera, Marianne Faithfull appronta una squadra d’assalto di autori e musicisti per rievocare gli umori di Londra. Una raccolta di 11 brani dove troviamo tra altri i nomi di Steve Earle, Roger Waters, Nick Cave e Anna Calvi, una formula già provata con successo con album precedenti come “Before the Poison” e “Horses and High Heels”. Così vengono aperti diversi sguardi sulla stessa città, il filo conduttore è l'interpretazione di Marianne Faithfull, che arrivata a questo traguardo si cala senza fatica nelle composizioni di matrice varia e ce le restituisce compattate. Il tono è a volte fracassone e impertinente, altre elegante e allo stesso tempo decadente. Già nella title-track la metropoli è descritta in lontananza, nella dimensione forse più del ricordo che del presente, dove Faithfull si rivede a cantare Pirate Jenny di Kurt Weill (che ha approfondito come autore nell'album “The Seven Deadly Sins”) mentre i luoghi della città a lei familiari si fanno spettrali, e il Tamigi sanguinolento.

 

Una certa teatralità pervade tutto il disco, non solo la prima traccia. Ci sono ammiccamenti letterari in Sparrows Will Sing (una fiaba un po' tetra) e Late Victorian Holocaust (la storia di due tossici). Voci della Swinging London emergono in The Price of Love, e un po' di anni Sessanta anche negli arrangiamenti di Falling Back. Amori chemf vengono risucchiati dalle acque del fiume, che si trasforma in oblio invece che via di comunicazione della città (Deep Water, Love More or Less). E' in atto una lenta distruzione e lo sguardo sul mondo non è benevolo: Mother Wolf è lo sguardo di un esemplare selvaggio che distingue l'istinto dalla violenza gratuita. A concludere una cover di Leonard Cohen (Going Home) scritta in collaborazione con il super-produttore Patrick Leonard - che qui firma anche Mother Wolf - e I Get Along Without You Very Well di Hoagy Carmichael, una canzone del 1939 interpretata da Jane Russell nel film “La città del piacere”, e ripresa da una miriade di artisti tra cui Chet Baker, Billie Holiday e Nina Simone. Un saluto sicuramente ironico della Signora, con dissolvenza ed effetto fumo.

Voto: 8/10
Rachele Cinarelli

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