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3 Novembre 2014 , , , , ,

Red Sector A TRANSIENTS

2014 - Silentes
[Uscita: 10/03/2014]

# Consigliato da Distorsioni

red sectorIl nome Red Sector A è legato indissolubilmente alla scena elettronica italiana degli anni ’90 e soprattutto ad un marchio che ha fatto la storia di quella scena:la Minus Habens Records di Bari. Se album come “Submerged Realities” (1998) e “Illvminati” (2000) sono stati fondamentali per la definizione della scena IDM italiana, nel corso degli anni 2000 Andrea Bellucci (il musicista ligure che si nasconde dietro questo pseudonimo) si è dedicato alla musica dark ambient con lo pseudonimo Subterranean Source licenziando due album molto belli, “Vivid Circles” (2002) e “Relic” (2008) su una sub-label dell’americana Relapse. C’è da dire che il signor Bellucci non s’è fatto mancare niente, dalla strana fusione con l’etno ambient di Stefano “Alio Die” Musso nel progetto Son-Dha (2001), all’album darkwave “Ad Nauseam” del 2002 come membro degli storici Monumentum, senza lasciarsi nemmeno sfuggire una incursione nel panorama jazz house con l’album “Beneath The Mask” del 2004 per la Disturbance, sussidiaria della Minus Habens. Dopo uno stop di diversi anni, Red Sector A torna nel 2012 con l’album digitale “Numana Host” (esclusiva iTunes/Minus Habens) che, nonostante la bontà dei brani ed un parterre di collaboratori di tutto rilievo, passa del tutto inosservato. Bellucci ci riprova con questo “Transients”, uscito stavolta per l’ottima label sperimentale veneta Silentes. 

 

La collaborazione con Silentes si rivela vincente già a partire dal packaging, nonostante il sound dell’album sia più vicino a quello che ha fatto la fortuna di Minus Habens (aggiornato ovviamente ai nostri giorni) e anche la lista di collaboratori presenti nel disco (simile a quella del precedente album) lo riconferma: Lagowski, Teho Teardo, Eraldo Bernocchired (Sigillum S) affondano le loro radici nel catalogo dell’etichetta barese. Sulla falsariga del precedente Numana Host, questo è un album di collaborazioni (solo tre brani su dieci sono a firma del solo Bellucci), ma qui ci troviamo di fronte ad un disco molto più coerente e dal sound più deciso e delineato: gli oltre cinquanta minuti di grande musica elettronica ipnotica e meditativa di Transients ci mostrano un artista in perfetta forma dopo venti anni di produzioni. L’apertura Luv 426 in chiave IDM realizzata con il maestro della techno cyberpunk inglese Andrew Lagowski ci riporta da subito al suono della “intelligent techno” degli anni 90. In realtà questo è un remix piuttosto radicale del brano Lab 23 VX presente nel precedente album Numana Host, ma decisamente più moderno, centrato e coinciso della versione originale. Grandi suoni ed atmosfere, influenzate dai Clock DVA versione ’90s, caratterizzano i primi brani del disco (in The Depth Of Balance c’è addirittura Dean Dennis, storico ex-membro dei Clock DVA). Dalla quarta traccia, Ego Frammenti, si cambia registro: qui l’autore vira verso una sorta di ambient breakbeat sognante dal mood decisamente meno glaciale delle prime tracce del disco.

 

Temple Of The Temple, realizzata in collaborazione con Giorgio Ricci (Templezone/Monosonik, ex-Templebeat) è un classico brano Red Sector A su cui si poggiano riff (lo stesso di Grab da Numana Host) e campionamenti orientaleggianti tipici dei Ran, vecchia band ethno-electro di Ricci. Halo II Halo è un pezzo glitch ambient di Teho Teardo su cui Bellucci ha aggiunto i suoi classici ritmi mid-tempo, per ricondurre ilRED_SECTOR_1 tutto al sound dell’album. La successiva Lost Areas vede Bellucci al fianco di Fabrizio Modonese Palumbo (Larsen), in una traccia basata su un loop ritmico e alcuni droni realizzati con una viola elettrica: anche qui la battuta lenta, i synth bass fissi ed un certo numero di suoni e campionamenti atmosferici fanno da padrone. Transients, la traccia che dà il titolo all’album, è scritta in collaborazione con Lino Monaco e Nicola Buono, alias Retina.it, combo napoletano di elettronica minimale, che qui impone la propria cifra stilistica, decisamente più evidente di qualsiasi altra collaborazione in questo disco. Think-L è un remix decisamente più cupo di Book Of Brilliant Clouds (presente già in Numana Host) in cui le sperimentazioni chitarristiche riconoscibilissime di Eraldo Bernocchi sono decisamente più evidenti, abilmente combinate da Bellucci con i suoi nuovi suoni elettronici. Gran finale con Lysh 71, brano ipnotico in perfetto stile Red Sector A: uno dei migliori episodi, insieme a quelli con Bernocchi, Retina.it, Lagowski, Dennis e Teardo, di un disco di per sè ottimo. Un grande ritorno.

Voto: 8.5/10
Diego Loporcaro
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