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7 Aprile 2015 , , , ,

Heroin in Tahiti SUN AND VIOLENCE

2015 - Boring Machines - 2 LP
[Uscita: 04/04/2015]

#consigliatodadistorsioni

 

heroin in tahiti BM060_2xLPChe questa loro utopica e sfocata ‘wasteland’ avesse in realtà a che vedere con quell’esotico, mistico e indefinibile delle nostre origini più recondite, era un sentore che ci aveva già sfiorato dal primo lavoro del duo romano in questione, “Death Surf” (2012). Con il 7” "Peplum" (Yerevan Tapes, 2014) e la tape "Canicola" (No=Fi, 2014) gli indizi si erano infittiti, delineando un quadro probatorio che certamente questo secondo lavoro sulla lunga distanza ci conferma ampiamente. L’arcano e il pagano evocato dagli Heroin in Tahiti indossa maschere di deità e satiri che si possono rinvenire nelle grotte delle nostre terre, in tutti gli orfismi che ci raccontano delle ritualità e dei miti legati alla tradizione popolare e alla nostra storiografia etnica. Le chitarre slide, i sentori di surf rarefatto e le propagazioni twang, dopate, nebbiose, mortifere, quasi passate al rallentatore, tratteggiano scenari imbevuti di inquietudine e di fascino, densi di suggestione evocativa. In realtà sembra che il grande sforzo attitudinale compiuto da Francesco e Valerio, abbia intenti di instancabile esplorazione degli stimoli immaginifici e visivi legati al suono. Per perseguire questo obiettivo dai confini di astrazione e creatività assolutamente polimorfi e aggrovigliati, compiono una ricerca di tipo antropologico sulla suggestione musicale legata alla ritualità dei primordi. Da grandi appassionati di library riescono a coniugare perfettamente l'espressionismo cupo e minimale maggiormente legato ad atmosfere di tensione latente, di suspence, di oscurità incombente e la sperimentazione elettro acustica pan etnica e retrofuturista più onirica e dilatata.

 

E se richiamano Joe Meek a nume tutelare (forse sicuramente per la caratteristica di tirare in ballo un esotico fortemente annacquato da ritmiche distorte e a tratti robotizzate) le influenze che sembrano prevalere sono quelle del Futurissimo di Egisto Macchi e Rhythms In Suspense di Gino Marinuzzi, tanto per citare due nomi che allargano il campo all'avanguardia e alla commistione tra tribalismo, folklore e musica cosmica. Tra tutti i downloaddodici pezzi di questo sontuoso doppio vinile, da citare la nebulosa progressiva di Salting Carthago con inserti di canti arcaici trasportati da folate sideree e crescendo percussivi di grande pregnanza psicologica. L'ipnagogia distorta, lo psycho mantra desertico di Black Market e la cinematica deformata di Wireless Telegraphy Mirage. Droni ondivaghi e richiami a sciamanismi pagani per 500 Cells con un assolo twang che tanto ci riporta a 'Sartana', per poi entrare in un'atmosfera affine ai caroselli di heroin-in-tahiti-romadanza della Sardegna. Zatlath Aithas con il suo pow wow corale ancora una volta retrocede a cerimoniali antichi. Più intimistica e sacrale la scarna Spinalonga. Sospesa in una marzialità di agro disincanto Costa Concordia ci catapulta tra lo shuffle funk languido e una danza evocativa dall'incedere folk caraibico. Decisamente 'mondo movie' il terzo lato: Arena 2 e Continuous Monument (riferimenti al MEV e allo SFM di Maderna e Berio). Loop in slow motion con chitarre letteralmente 'grondanti' per il raga decostruito di Superdavoli che offre un finale emozionale in iper compressione.

 

Voto: 8/10
Romina Baldoni

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