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7 Luglio 2015 , ,

Osanna PALEPOLITANA

2015 - Ma.Ra.Cash Records-Afrakà
[Uscita: 16/06/2015]

 #consigliatodadistorsioni    

 

osanna CoverRiabbracciare la luce dopo essere disceso nelle tenebre degli inferi. E' questa la sintesi dell'onirico resoconto del viaggio di un umanoide nelle misteriose viscere delle gallerie sotterranee napoletane all'indomani di un imprevisto naufragio sugli scogli dell'isolotto di Megaride. Prende spunto da questa surreale e suggestiva trama narrativa “Palepolitana” il nuovo concept targato Osanna, sentito attestato di amore della band di Vairetti & C. per la propria città d'origine e per la napoletanità in genere. Lontana da facili e decadenti preconcetti l'opera esalta il pulsante cuore artistico della città di Pulcinella visitando idealmente le magnifiche stazioni d'arte contemporanea disseminate lunga l'importante arteria sotterranea di trasporto pubblico; non a caso il titolo del disco si presenta come la miscela dei termini Palepoli, antico nome di Napoli, e metropolitana. Lino  Vairetti, mente creativa e storico fondatore dell'ensemble napoletano sceglie di attorniarsi per questo ideale moderno proseguimento della gemma prog-folk del 1973 “Palepoli” di una nutrita schiera di ottimi musicisti radunando alla propria colorata corte il percussionista Gennaro Barba, il bassista Nello D'Anna, il pianista Sasà Priore, il chitarrista Pako Capobianco e il figlio Irvine alle tastiere. Registrato agli I.S.L.Studio di Napoli sotto la regia di Alfonso La Verghetta Palepolitana vede la prestigiosa presenza, in veste di graditi ospiti, del leggendario fiatista David Jackson (VDGG) e della pregevole vocalist Sophya Baccini nonché l'importante apporto del flauto di Angelo Salvatore e del violino di Gianluca Falasca.

 

Suddivisa in dodici tracce, l'itinerante Palepolitana si apre con le melodiche note di Marmi, poetica narrazione d'introduzione che anticipa la rilettura di due classici folk partenopei quali Fenesta Vascia e Michelemmà, quest'ultima tradizionale tarantella nella quale Osannaprendono parte come coristi alcuni detenuti del carcere di Secondigliano di Napoli, legati al progetto musicale promosso dal CPM di Franco Mussida e condotto dallo stesso Vairetti. L'invocazione dai tratti rock-fusion rivolta a Santa Lucia precede il monologo al piano di Priore intitolato Anto Train mentre la successiva Anni di piombo si muove sulle trame di una misurata ballad animata in chiusura dal sax di Jackson. La title track recupera ritmiche care agli Osanna, ricordando nel suo serrato mood il sound tipico della band di inizio anni settanta mentre all'interno dei riff diretti di Made in Japan si parla dell'incerto connubio uomo-tecnologia con impliciti ammiccamenti alla realtà nipponica. Decisamente significativo il canto d'amore Canzone amara, affascinante esecuzione in dialetto napoletano in cui l'intensa interpretazione di Sophya Baccini brilla immersa nelle vibrazioni di un celestiale quartetto d'archi. Un'acustica melodia scorre sulle corde di Capobianco nella strumentale Letizia aprendo la strada al Osanna 2solare inno rock Ciao Napoli, mentre  Irvine Vairetti suggella il progetto recitando la struggente Profugo, composizione liberamente ispirata alle poesie del palestinese Darwish sul tema, drammaticamente attuale, dell'immigrazione. La sapiente arte della contaminazione e le educate incursioni nel tessuto melodico tradizionale partenopeo sono i fondamentali elementi sonori di questo passionale dipinto delle armonie e i colori tipici della città di Pulcinella. Vairetti e i suoi Osanna confermano innate abilità artistiche di rappresentazione finendo per dispensare quel sentimento e quella genuinità che sono tipici della teatralità sanguigna e popolare dei saltimbanchi. Tecnicamente ineccepibile Palepolitana è veramente un gran bel sentire.    

  

Nota: “Palepolitana” viene distribuito in versione doppio cd grazie alla presenza-extra di un secondo supporto dedicato esclusivamente ad una nuova interpretazione di "Palepoli"; interamente rivisitato il lavoro presenta l'inserimento di parti inedite e riconsegna al disco l'originaria dimensione vinilica al netto degli incomprensibili errori di scaletta scaturiti della prima masterizzazione in digitale, a suo tempo determinati da una cattiva archiviazione dei nastri analogici seventies.

Voto: 7.5/10
Alessandro Freschi

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