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KHEM NESSUNA REDENZIONE

2015 - Naked Lunch Records
[Uscita: 21/02/2015]

#consigliatodadistorsioni     

 

khemTerzo album per il progetto post-industrial KHEM del tarantino Cosimo “Zos” Mungheri e secondo lavoro prodotto da Devis Granziera (Teatro Satanico/Lunus/Necrophonix), che compone anche tutte le musiche del disco. Se il precedente “The Cross” (CDR – Old Europa Cafè – 2003), grazie all’ingresso di Granziera in organico, era una prosecuzione dell’industrial rituale del disco di debutto “Come Forth” (CDR – Show Me Your Wounds – 2011) con un sound più maturo, questo terzo atto si differenzia dai primi due introducendo una sorta di forma canzone industriale, mai troppo delineata, a fianco della collaudata formula sonora del duo, costituita da mantra elettronici di carattere pseudo rituale.

Pertanto se da una parte ritroviamo il classico sound dei KHEM nei mantra ipnotici e dilatati Uomini o Bestie (magma analogico sovrastato dalla voce di Zos), Quarta Via (ispirato all’omonimo scritto del filosofo e mistico Georges Gurdjieff dedicato a sua figlia) e la chiusura dell’album Almighty God (con inusuali influenze Aphex Twin), dall’altra le vere novità del disco sono gli episodi più melodici, ove l’influenza musicale di Granziera è più evidente: Etico, sorretta da una base minimale che ricorda i DAF più electropop e con una voce declamata alla Giovanni Lindo Ferretti, oppure Nuova Ekonomia, ottimo opener che sembra fuoriuscito da un disco dei Teatro Satanico.

 

khemIl fantasma dei Coil è evidentemente presente nelle due electro-ballad Generazionale e Urla, ma non è un segreto che i due musicisti siano grandi ammiratori dell’arte di Christopherson e Balance. Nostro Malgrado è synthpunk allo stato puro con influenze primi Suicide dove sia la voce aggressiva che gli ipnotici synth riescono a trasportare mentalmente l’ascoltatore nei fetidi underground della grande mela di fine anni ‘70. 

“Nessuna Redenzione” è un disco più vario e sfaccettato del precedente The Cross, senza mai suonare come una compilation, pur accostando generi musicali khem2apparentemente in contrasto tra loro. Ed è stata proprio questa la sfida vinta dal duo: portare la melodia nell’industrial, senza mai risultare banali e senza mai trascinare i brani in un contesto prettamente pop. L’album inoltre si chiude con tre tracce fantasma, irriverenti rivisitazioni di altrettanti classici. Questa bizzarra appendice si apre con One Step Beyond dei Madness (rallentata e dilatata fino a diventare appena riconoscibile), la seconda è una reinterpretazione noise elettronica piuttosto irriconoscibile di I Walked The Line di Johnny Cash e si chiude con Daddy Cool dei Boney M, così come l’avrebbero suonata i Coil. 

Pur non avendo la continuità sonora di The Cross, di cui ci auguriamo una ristampa in CD stampato in fabbrica a più ampia tiratura, Nessuna Redenzione è un disco che esce dai confini di genere e spalanca le porte alle menti più aperte e curiose, pertanto non lo raccomandiamo soltanto agli amanti dell’industrial, ma a chiunque voglia ascoltare un disco elettronico “fuori dalle righe”.

Voto: 7.5/10
Diego Loporcaro

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