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12 Ottobre 2014 ,

The Sick Rose feat. Dom Mariani LIVE IN STUDIO E.P.

2014 - Area Pirata/Hermits Records
[Uscita: 01/08/2014]

Italia-Australia                                                                                # Consigliato da Distorsioni

apc32coverUna cosa simile i signori Sick Rose l’avevano già fatta nel 1989, ovvero chiudersi in studio, divertirsi a suonare delle cover e metterle su un dischetto da sette pollici. Se allora si trattava di “disfarsi”, in qualche modo, delle ultime scorzette agrodolci del garage punk, questo nuovo E.P. ha invece la funzione di rafforzare il legame artistico con Dom Mariani e, insieme, col power pop cui la band si è votata con risultati egregi da qualche anno a questa parte. Oscurissima roba anni Settanta, riproposta con abilità e giusto rispetto degli originali. Si parte con la Get your mind made up che apriva la seconda facciata dell’unico disco dei sudafricani Flame ("The Flame", 1970) di Blondie Chaplin e Ricky Fataar, all’epoca prodotto nientemeno che da Carl “Beach Boy” Wilson e pubblicato sull’etichetta personale (Brother Records) dei fratelli Wilson.

 

Quindi la Girl on the train che Martin Briley e Brian Engel buttarono giù sul loro disco-tributo al Merseybeat nel 1973 (Spark Records, ristampato rimasterizzato nel 2005 da Rev-Ola Records) e che, riascoltata qui, pare fosse stata scritta pensando domproprio alle voci di Luca Re e Dom Mariani e alle chitarre di Diego Mese e Giorgio Cappellaro (coincidenza: anche l’ultimo album della band torinese è uscito, proprio come quello dei Liverpool Echo, con una riproduzione “fake” disick rose una rivista inglese NdLYS). Sulla facciata B, Lover come back to me degli Hudson Brothers, all’epoca (siamo nel 1974) superprotetti di Elton John (il pezzo tra l’altro porta la firma di Bernie Taupin) e (My Girl) Maryanne degli Spongetones, la più recente del lotto (1984), ribadiscono il concetto tra chitarre aitanti e melodie bubblegum. Peccato non poterlo infilare nel lettore cd dell’auto, per vedere le nostre strade meno grigie di quanto non siano. 

Voto: 8/10
Franco Lys Dimauro

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