Migliora leggibilitàStampa
7 Marzo 2013 ,

Appino IL TESTAMENTO

2013 - La Tempesta / Universal
[Uscita: 5/03/2013]

Appino IL TESTAMENTO 2013 -   La Tempesta / Universal Stavolta inizio con un ricordo personale: conosco Andrea da  quando, studente svogliato e annoiato, sedeva sui banchi di scuola di un Istituto Tecnico Commerciale, annientato dalla grigia pesantezza dell’economia aziendale, era evidente che aveva sbagliato corso di studio, altri erano i suoi interessi che non le dichiarazioni IVA e  le partite doppie, ma io per fortuna insegnavo filosofia e così abbiamo intrecciato un rapporto che trovava anche nella passione per la musica un terreno comune. Ho naturalmente seguito la sua carriera dai primi concerti negli atri scolastici fino ai giorni nostri, e la cosa che mi ha di più impressionato è stata la costante crescita che la sua band Zen Circus ha avuto anno dopo anno, cosa non sempre comune nel mondo del rock, spesso dopo esordi scoppiettanti accade che si cada nella routine o si esaurisca la vena creativa. Ebbene quando ho saputo che Appino avrebbe dato alle stampe un suo disco solista non nascondo di aver avuto, oltre naturalmente alla curiosità, anche una certa apprensione, non è insolito che questa scelta spesso rappresenti un passo più lungo della gamba o un presuntuoso desiderio narcisista. Niente di tutto questo per fortuna, il disco di Appino è davvero quello che promette: una quanto mai sincera messa a nudo del suo mondo interiore, delle sue paure e dei suoi fantasmi, delle sue gioie e dei suoi affetti, ma quello che soprattutto viene fuori è l’empatia umana del nostro, il sincero affetto che lo muove verso gli altri, non tutti gli altri, ma gli ultimi, coloro che la morte la scontano vivendo, basti pensare all’attenzione e all’amore che fin dai tempi di “Nando Scalpellini” muove gli Zen Circus verso i vecchi, un universo che in genere il giovanilismo tipico del rock ha ignorato, e che invece va rispettato per la storia che portano con sé, per aver vissuto con fierezza e dignità. Ma questo amore profondo verso l’umanità, quelli che lavorano 8 ore in fabbrica, i vecchi anarchici cavatori di marmo, chi faticosamente tira avanti con dignità, non si annacqua in un indistinto buonismo, la polemica al perbenismo, all’ipocrisia e ai benpensanti rimane feroce e sarcastica.

 

 

Ma dicevamo che questo “Il Testamento” è un disco  molto personale, che nasce da un forte bisogno di guardare nel profondo di sé e delle relazioni umane intessute, ecco allora che la chiave di volta per comprendere questo lavoro sta nei ricorrenti rimandi alla figura della madre, del padre, dei figli, alla morte, al dolore, all’amore, alla fuga, alla libertà di scelta e alla responsabilità. C’è un’urgenza di comunicare, di buttar fuori grovigli tenuti per troppo tempo compressi che si manifesta non solo nei testi, ma anche nella scelta musicale, prevalgono arrangiamenti ruvidi e grintosi che fanno rivivere l’attitudine punk originaria di Appino,Appino IL TESTAMENTO 2013 -   La Tempesta / Universal le parole sembrano uscirgli come lava infuocata dalla bocca pronte a incendiare l’animo di chi ascolta, ed affiorano finanche echi black metal per esempio in Solo gli stronzi muoiono. Un album ricco di idee ed emozioni, c’è pathos, rabbia, disillusione, amarezza e malinconia, c’è soprattutto voglia di capire il mondo nella sua drammatica complessità attraverso l’impietosa analisi di sé, senza indulgenza e senza autocompiacimento. Resta poco per parlare delle 14 canzoni contenute, segnalo la bella ballata che dà il titolo al disco, omaggio a Monicelli, uomo libero e indipendente che questa sua libertà rivendica proprio nel suicidio, un testo davvero bello e coinvolgente, l’ipnotica riflessione sul tempo che passa, la paternità, la fuga di Passaporto, molto CSI, il travolgente punk di Schizofrenia, ma sono molti i brani che meritano la nostra e vostra attenzione. Per questo esordio solista Appino ha scelto di non farsi accompagnare dagli altri Zen Circus, ma dalla sezione ritmica del Teatro degli Orrori, Giulio Ragno Favero al mixer e al basso e Franz Valente alla batteria, fra gli altri hanno contribuito Rodrigo d’Erasmo degli Afterhours, Marina Rei e Tommaso Novi dei pisani Gatti Mezzi.  Promosso a pieni voti.

Voto: 8/10
Ignazio Gulotta

Video

Inizio pagina