Migliora leggibilitàStampa
20 Aprile 2018 ,

Giacomo Salis, Paolo Sanna Percussion Duo HUMYTH

2018 - Confront Recordings
[Uscita: 28/02/2018]

Esce per la Confront Recordings di Mark Wastell questo lavoro del duo di percussionisti sardi Giacomo Salis e Paolo Sanna: al CD è affiancato un DVD registrato a giugno scorso nel Parco Terme di Sardara che invece è autoprodotto e distribuito in sole 50 copie (sotto il link bandcamp con i brani del live). Il cd contiene cinque lunghe tracce di improvvisazione nelle quali i due musicisti si cimentano con un gran numero di oggetti e materiali dei più disparati con i quali produrre suoni. Prosegue così con questo "Humyth" il loro lavoro di sperimentazione e di ricerca sulle potenzialità espressive dell'arte del percuotere, non tanto quindi sul ritmo, quanto sulla capacità di comunicare attraverso il suono prodotto dal toccare con varie modalità materiali, strumenti e oggetti. Un viaggio-esplorazione, un set di improvvisazione fra le pieghe del rumore e del silenzio, fra suoni cupi e ossessivi e clangori metallici, si ha come la sensazione che nulla avvenga a caso, ma di assistere a un rituale in cui ogni gesto, ogni rumore, ogni vibrazione ha in sè un che di sacrale, che ci induce a un ascolto quanto mai attento e assorto.

 

Tentiamo di spiegare l'inspiegabile, la raccomandazione è infatti di dare ascolto senza pregiudizi a "Humyth", lo scoprirete sorprendemtemente vivace e piacevole, attraverso l'ardua descrizione dei brani, tutti senza titolo. Nel primo protagonisti gli sfregamenti, i mormorii, i silezi; nel secondo un lento accumularsi dei suoni che termina nel contrasto fra la cupezza del legno e il clangore del metallo; nel terzo si viaggia alla ricerca della profondità, la traccia più misteriosa e minimale; il quarto esplora l'ampio spettro espressivo dei metalli e non è privo di una sua interna gioiosità; chiude la quinta traccia che si muove fra i territori della cupezza e dell'inquietudine, fruscii, borbottii, sfregamenti fra metalli, ondate di suoni scuri che sembrerebbero provenire da strumenti elettronici creano un suono che oscilla fra il noise dell'industrial e certo ambient cupo e angoscioso. Una menzione per Simon Balestrazzi che ha curato il missaggio e il master allo studio Neurohabitat di Cagliari. L'album è dedicato al batterista americano Steve Reid.

Voto: 7,5/10
Ignazio Gulotta

Audio

Video

Inizio pagina