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17 Dicembre 2015 ,

Homunculus Res COME SI DIVENTA CIÒ CHE SI ERA

2015 - AltRock
[Uscita: 20/11/2015]

#consigliatodadistorsioni     

 

homunculusI siciliani di Palermo si erano già fatti notare per il brillante esordio del 2013 “Limite all'eguaglianza della Parte con il Tutto”, uscito sempre per AltrOck, e adesso tornano con rinnovata energia con questo “Come si diventa ciò che si era” che conferma pianamente il talento creativo dell'ensemble e la piena maturità espressiva e compositiva raggiunta. Tanto che i Nostri si lanciano coraggiosamente in un concept album dedicato nientemeno che all'Ospedale civico di Palermo, argomento non proprio allegro si dirà, ma i Nostri lo trattano con un tal senso spiccato per l'ironia e la leggerezza da regalarci un'opera godibilissima e decisamente riuscita.

I testi, al contrario di gran parte della tradizione prog, non ricorrono a elementi fiabeschi, magici o filosofici e letterari, ma sono molto chiari ed espliciti, ma con qualche slittamento di senso qui e là. Ma fondamentalmente sono composti da molti dei luoghi comuni che avvolgono il mondo della malattia, l'effetto è straniante, stralunato e decisamente accattivante. Così possiamo trovare versi che indicano la strada da percorrere all'interno del labirintico edificio o che ricalcano frasi mille volte ascoltate in ambito medico: « guardi non è dolorosa la colonscopia», «se ti senti mal devi andar all'ospedal».

 

Bastano i due minuti dell'introduzione strumentale di Operazione simpatia per renderci chiaro in che territori musicali si muove il progetto Homunculus Res: siamo dalla parte del progressive versione canterburiana, sui siciliani aleggiano benefici Wyatt e gli Hatfield MI0001467659and the North, gli Henry Cow e i nostrani Picchio dal Pozzo. Fra tempi dispari, marcette, infezioni samba, fraseggi jazzati, contrappunti ironici il disco Come si diventa ciò che si era ci offre un esempio di musica suonata con abile perizia tecnica, fantasia creativa e quella tipica leggerezza oscillante fra malinconia e magie fiabesche allucinate che ha caratterizzato tanta musica passata sotto l'etichetta canterburiana.

Oltre ai cinque membri del gruppo arricchiscono gli arrangiamenti numerosi ospiti provenienti sia dalla scena palermitana (Giorgio Trombino al sax, Dario Lo Cicero al flauto) che da quella internazionale (David Newhouse degli americani Muffins al sax e clarinetto, a2057355067_16Steven Krezmer dei Rascal Reporters al piano, Regal Worm e Alco Frisbass ai synth) e nazionale (Paolo 'Ske' Botta degli Yugen al synth e, quasi a disegnare un ideale trait d'union artistico Aldo de Scalzi dei Picchio dal Pozzo). Quattordici i brani che fra ironici echi wyattianni (Doppiofondo del Barile, Dogface), irresistibile giocosità (la funambolica Vesica Pisces, La felicità), brevi contrappunti strumentali (la malinconica OttaedroEgg Soup, l'algida Belacqua) trova il suo fulcro centrale negli strepitosi e ricchi di sorprese diciotto minuti di Ospedale Civico, vera summa stilistica dell'opera. Un album che si colloca sulla scia di una tradizione musicale decennale e lo fa con sorprendente freschezza e vitalità.

 

Voto: 8/10
Ignazio Gulotta

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