Migliora leggibilitàStampa
9 Novembre 2022

Klaus Schulze Deus Arrakis

2022 - SPV Recordings
[Uscita: 01/07/2022]

"Auguro a tutti una piacevole esplorazione di sé stessi, non riesco ad esprimerlo al meglio con le parole, perchè non sono un poeta ma un musicista".
Klaus Schulze, 4 Agosto 1947 - 26 Aprile 2022.
Figura di enorme rilievo, Klaus Schulze, pioniere della musica elettronica, dei sintetizzatori, della
cosiddetta Kosmische Musik, che tanto ha dato come esplorazione, tanto alla musica psichedelico/spaziale quanto alla ambient come alle colonne sonore; ogni ascoltatore può infatti percepire una certa familiarità con le sue opere, così presenti nella musica contemporanea, da John Carpenter ai Sunn O))) passando per il genere Vaporwave. "Deus Arrakis", quarantasettesimo suo album e simbolico testamento artistico nasce come concetto in realtà molto tempo addietro, alla fine degli Anni Settanta, tra il 1978 ed il 1979, spinto dalla fascinazione del compositore per la trilogia di romanzi di Frank Herbert, "Dune", così dopo la lavorazione di "X" egli trova il tempo per creare composizioni che idealmente dovrebbero far parte di un musical .Accantonato il progetto, a causa della versione cinematografica uscita nel frattempo, le composizioni sono rimaste in archivio fino a tempi recenti quando, spinto da un rinnovato interesse nel remake cinematografico di Dennis Villeneuve ed aiutato dall'intervento di Lisa Gerrard dei Dead Can Dance è entrato in contatto con Hans Zimmer, collaborando con lui. Entusiasta dell'esperienza e desideroso di approfondirla ulteriormente, Schulze è rientrato in studio ed ascoltando il vecchio materiale si è ispirato ad omaggiare ulteriormente l'opera di Herbert, suonando con rinnovato trasporto. L'album infatti è un'opera solenne ed imponente costituita da sedici brani suddivisi in tre parti, che assumono un valore al tempo stesso vettoriale, esplorativo ed al contempo circolare, tornando all'Origine: Osiris, Seth, e Der Hauch des Lebens (profeticamente "Il Respiro della Vita"). Sin dai primi secondi delle composizione è impossibile non avvertire il senso della partenza per un viaggio cosmico definitivo, la Musica è definibile Meta-Musica in questo caso, perché, come in un paradosso spazio-temporale, è certamente innestata negli Anni Settanta, ma ha un respiro antico, ancestrale ed anche nuovo, sconosciuto, lo stile compositivo, le sonorità, le atmosfere suggerite sono molteplici, contrastanti, in continuo cambiamento come un liquido caleidoscopio dove le tonalità si alternano in modo graduale ma definito. Colpisce l'ascoltatore il senso di meraviglia e di malinconia che spesso provano gli astronauti nell'abbandonare la Terra, per esplorare in questo caso pianeti desertici e stranianti, sferzati da raffiche sabbiose sotto cieli assolati. È assolutamente consigliato ascoltare l'opera nella sua interezza, senza distrazioni, sarebbe un peccato perdere la sensazione totale che le composizioni offrono, nonché riduttivo per le composizioni stesse. In definitiva affascina e commuove il fatto che Schulze, così come le sonde spaziali Voyager e Discovery, a dispetto del fatto che il loro tempo sia tecnicamente scaduto, continuino ad inviare dati alla Base Terra.

Voto: 9/10
Vincenzo Erriquenz

Audio

Video

Inizio pagina