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6 Giugno 2021 ,

St. Vincent Daddy’s Home

2021 - Loma Vista Recordings
[Uscita: 14/05/2021]

Cambia nuovamente pelle Annie Clark aka St. Vincent, che per la campagna promozionale e l'artwork stesso del suo sesto album “Daddy's Home” punta su un ammaliante immaginario stile telefilm periodo Seventies, con un affascinante look da diva d'altri tempi che tanto ricorda quello di Linda Evans. C'è qualcosa in più in questo disco, al di là del tuffo nel passato puramente artistico: “Daddy's Home” è un lavoro che contiene una forte componente introspettiva, nato da un percorso di riflessione e di apertura dell'artista, capace solo quest'anno di parlare apertamente delle vicende giudiziarie del padre, uscito dal carcere nel 2019 dopo quasi dieci anni in seguito ad una condanna per aggiotaggio e riciclaggio. Si può quindi dire che “Daddy's Home” sia un lavoro che nasce anzitutto da un'esigenza comunicativa umana che sopravanza non poco quella artistica, ed è proprio l'aspetto musicale a darci conferma di ciò: St. Vincent abbandona temporaneamente ogni sperimentalismo ed eccentricità sonora e visiva per dare vita a canzoni dall'atmosfera malinconica e decadente. In esse, la voce di una Annie Clark più dolce e languida che mai è accompagnata da efficaci cori soul e da strumentazioni ruvide ed al contempo calde in cui a prevalere è la vividezza dell'analogico rispetto ai consueti azzardi digitali che hanno caratterizzato ad oggi tutti i lavori dell'artista di Tulsa. Nulla da dire insomma per quanto riguarda l'aspetto concettuale e formale dell'opera, dove si sente e lascia apprezzare il prezioso lavoro di Jack Antonoff (Lorde, Taylor Swift, Lana del Rey) in fase di produzione, eppure “Daddy's Home” è un album che nonostante ciò perplime e divide non tanto per la cesura netta rispetto ai precedenti lavori – ben vengano gli artisti capaci di osare e rinnovarsi – quanto per il fatto che St. Vincent troppo spesso dia l'impressione di non trovarsi perfettamente a proprio agio in questa veste musicale così sfacciatamente retrò. Pur contenendo una serie di nuovi classici come la traccia d'apertura e primo singolo Pay Your Way in Pain, la title-track Daddy's Home con la sua verve soul, la lisergica ballata Live in the Dream e la sincopata Down (forse il miglior pezzo dell'intero disco), questo ultimo disco di St. Vincent non riesce a convincere appieno nei rimanenti pezzi: pur essendo minuziosamente curati sotto l'aspetto formale, canzoni come il secondo single The Melting of the Sun, Candy Darling o The Laughing Man sembrano non riuscire ad esprime re completamente le proprie potenzialità, trasmettendo sensazioni a metà strada fra quella di un certo autocompiacimento ed quella di una forzatura un po' troppo netta sul sound retrò, lasciandoci pensare a come sarebbero stati questi pezzi con un sound più avanguardistico. Pur non volendo parlare di passo falso nella splendida discografia di Annie Clark, artista sino ad oggi capace solo di stupire e colpire nel segno, “Daddy's Home” è nonostante tutto un lavoro ammiccante – grazie al consueto poliedrico fascino dell'artista – e ricco di potenzialità che tuttavia non sembrano riuscire ad esprimersi al meglio in questa particolare veste sonora smaccatamente retrò. Resta tuttavia la curiosità di assaggiare l'impatto di questo disco dal vivo e, perché no, eventuali rielaborazioni sperimentali come già apprezzato nell'operazione “Masseduction”/”MassEducation”.

Voto: 6/10
Fabio Rezzola

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