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19 Settembre 2017 , ,

Foo Fighters CONCRETE AND GOLD

2017 - RCA Records
[Uscita: 15/09/2017]

Stati Uniti

 

foo-fighters-concrete-and-gold-album-cover-1497972953L’uscita di  questo “Concrete and Gold”, nono episodio in studio dei Foo Fighters, è stata accompagnata da una curiosità spasmodica per due motivi: in primo luogo perché il “bugiardo” Dave Grohl nel 2016 aveva annunciato un lungo periodo sabbatico al termine del tour mondiale per lui e la band, salvo smentirsi con l’uscita di questo inatteso album. In seconda battuta, perché è stato lo stesso Grohl a parlare del nuovo disco come un «Sgt. Pepper suonato dai Motorhead»: accostamento bizzarro (l’aggettivo utilizzato dall’amico Josh Homme per descrivere il prodotto finale) che ha fatto drizzare le antenne ai fan della band. Pretattica o no, resta il fatto che le undici tracce di cui si compone Concrete and Gold suonano come il manifesto definitivo del concetto di cui si alimenta il suono della band guidata dall’ex Nirvana. Cemento e oro, questo disco è hard rock crudo e viscerale mescolato a rimandi psichedelici e ballatone pop-rock ispirate dal gusto contemporaneo del produttore Greg Kurstin (Adele, Pink, Katy Perry etc.), per un lavoro destinato a restare una “milestone” nella discografia dei FF.

 

foo fightersFin dai primissimi ascolti è chiaro che l’accostamento ai Beatles non è affatto un’esagerazione da parte di Grohl e c., che in più punti si lasciano andare a incursioni influenzate dai quattro di Liverpool che fanno schizzare verso l’alto il gradimento: Happy Every After suona come una sorta di Across The Universe dei giorni nostri, Sunday Rain si giova della “stravagante” partecipazione di Paul McCartney in persona alla batteria per evocare le atmosfere più ruvide e psichedeliche dei tardi Beatles crepuscolari (Come Together "Abbey Road" in generale). Gran parte della bellezza del disco, infatti, risiede nella straordinaria capacità di Grohl di tenere legate a filo doppio le varie influenze che ci sono sempre state nella musica dei FF e che finalmente qui si conciliano: dal rock veloce e grezzo di Led Zeppelin e Deep Purple (meritato il successo dei due singoli, Run e The foo-fighters-band-2015-570x387Sky is a Neighborhood, che compongono un'ideale triade con l’ottima Arrows), all’angoscia grunge/orchestrale miscelata con una sapiente dose di psichedelia pinkfloydiana della title track, fino agli episodi più pop-rock (Make it Right, con il non indispensabile cameo di Justin Timberlake ai cori, The Line e Dirty Water) e “politici” (La Dee Da, con la collaborazione di Alison Mosshart dei Kills, forse la song anti-Trump più elegante degli ultimi mesi). Nulla a che fare con l'indimenticabile epica grunge dei Nirvana, tanto per intenderci ancora una volta, ma Concrete and Gold è un album in cui è difficile trovare grossi difetti: ben eseguito, cattivo quanto basta, eterogeneo. 

 

Voto: 7,5/10
Riccardo Resta

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