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5 Maggio 2015 ,

Best Coast CALIFORNIA NIGHTS

2015 - Harvest Records
[Uscita: 05/05/2014]

USA  #consigliatodadistorsioni

 

Best-Coast-300x300Cinque anni fa Bethany Cosentino e Bobb Bruno, Best Coast,  esordirono con lo sbalorditivo “Crazy For You”, ebbro di fumo di mariujana, aspirato prima di entrare nel box doccia, semi punk grondanti riverbero di chitarrine surf anni sessanta e testi di noia domestica, paranoia indotta e serate trascorse di fronte alla televisione, gustandosi i propri shows preferiti, Frasier”, “Seinfeld” e “Simpsons”. Canzoni direttamente collegate ai propri fans attraverso la creazione di una fono sfera basata su testi di indolenza infinita, stress, frustrazione e romanticismo. Il successivo “The Only Place”, uscito nel 2012, non si discostava dal suo predecessore mantenendo il desiderio di bagni di sole sotto la brezza della West Coast, caratterizzato dalle tipiche melodie sognanti della voce di Bethany, dolcissima ed armoniosa, a sovrastare il tutto. In “California Nights” le carte sul tavolo sono mutate. Rimane il marchio di fabbrica di puro echo-sixties-sound, ma l’umorismo e la spensieratezza che avevano marchiato i lavori precedenti sembrano molto ridimensionati. L’attenzione è maggiormente focalizzata su argomenti cupi, che ci raccontano di insonnia, attacchi cardiaci, assunzione di farmaci per esigenze curative e non più utilizzati esclusivamente per finalità ricreative.

 

Ad un attento ascolto del suono si percepiscono variazioni provocate da leggere influenze anni novanta, con tamburi a volte ingombranti ed effetti fuzz ripuliti dal crepitio lo-fi delle precedenti produzioni. In sala controlli questa volta si è seduto Wally Gagel, i cui crediti vanno da Hannah Montana a Superchunk, per arrivare agli atroci Muse. La produzione è il best coastpunto dolente, a volte procede senza meta percorrendo sentieri tortuosi, mentre in precedenza si respirava aria frizzante e si procedeva leggeri e  spensierati verso una direzione ben definita. Gagel spesso dipana il suono con la facile confusione del riverbero pesante e in queste occasioni la voce di Bethany si pone come unica costante, punto di incontro, coi precedenti due albums.  Bethany stava ascoltando il mix finale di California Nights con le cuffie dell’iPod, mentre passeggiava sulle montagne adiacenti  la nativa Glendalecon, l’intenzione di scartare una o due canzoni, ma poi è rimasta talmente soddisfatta del risultato che ha preferito mantenerle tutte. Oggi  ha 28 anni e nonostante abbia conseguito una certa consapevolezza si definisce ancora goffa, confusa e, a sprazzi, inadeguata. E’ orgogliosa del lavoro registrato nello studio di Hollywood con il supporto di Brady Miller alla batteria e quando le si fa notare che forse non si è ricorso al migliore produttore sulla piazza, precisa che, è vero, Gagel è un produttore radio-friendly, ma conosce anche il segreto per produrre un suono potentemente fuzzy e tagliente. 

 

Comunque ci sono alcuni scivoloni - intro alla Gwen Stefani -  che anche se  prontamente sommersi da accordi avvolgenti di chitarra, non sono proprio un bel sentire. Quasi a voler rincarare lo spiazzamento dell’ascoltatore è lo stesso Bruno che ricorre al sarcasmo per best coastprecisare che nella realizzazione di alcuni cori si sono prese come riferimento le armonie di REO Speedwagon. La canzone migliore è probabilmente la title track,  un epico psichedelico che si discosta da qualsiasi cosa  Best Coast hanno mai fatto. "Ho mandato una demo a Wally ed era come... Questo potrebbe essere troppo strano” dice la Cosentino. Ma il produttore si è trovato benissimo, costruendo  una ricca girandola di chitarre e synth intorno alla voce. "Quando ho registrato le parti vocali, Wally ha spento tutte le luci e azionato su questo strano light-box che ha cambiato i colori" dice. "E’ stato come essere lapidata senza in realtà esserlo. Quella canzone è come erbaccia audio. E’ il disco che abbiamo sempre voluto fare venuto fuori come se  l'Universo si sia finalmente allineato". Heaven Sent suona un sentito omaggio al suono Hole con liriche intrappolate all’interno di un sentimento di gelosia, a chiedersi del perchè non si piaccia al proprio partner prima di porsi domande più pertinenti su cosa siano l’amore e la vita. 

 

Bethany afferma che nella composizione di questa song è stata ispirata da Led Zeppelin e Stone Roses e che comunque le influenze di fondo dell’intero album possono enunciarsi in Dinosaur Jr, Oasis, My Bloody Valentine, Lush, Sundays e Nirvana. Ma anche musica  delle Go-Go’s, Bangles e Misfits hanno ispirato qualche canzone. Notti californiane dunque. Se siete stati in California, vi ricorderete senza dubbio, gli epici tramonti. Ma quando il sole tramonta definitivamente  il senso comune e le cose  cambiano drasticamente. A Los Angeles quando il sole scompare  si sente come un grande senso di calma, come se tutto quello che è successo nel corso della giornata evaporasse sprofondando in questo diverso tipo di 'mondo'. Tale mood è ben definito dal disco che gioca anche con il luogo comune secondo cui a Los Angeles non esiste un vero e proprio buio, impossibile da vedere se non si sa dove guardare con attenzione. Questo è uno dei temi predominanti di questo lavoro. California Night è l’inizio di un viaggio introspettivo, quasi alla ricerca del confine tra Bethany Cosentino e Best Coast. Un respiro profondo di concentrazione verso quello che si è fatto e sulla direzione futura da intraprendere. Un accettare le cose sulle quali non si ha controllo completo affrontando la vita da adulti cercando di non essere troppo tristi al termine della giornata.

 

Voto: 8/10
Francesco Belli

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