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27 Settembre 2016 ,

Led Zeppelin The Complete BBC Sessions

16 Settembre 2016 - Atlantic/Swan Song-Rhino Records - Deluxe Edition (3CD)

Inghilterra

 

Led Zeppelin_CompleteBBCE alla fine arrivò anche la BBC. Dopo oltre un anno passato a rifornire i reparti “Classic Rock” dei megastore di mezzo mondo con stilosissime ristampe dell’intero catalogo, Jimmy Page & (ex) soci se ne escono con una rinnovata versione del doppio live uscito nel ‘97. A dire la verità un disco sempre sottovalutato nella loro discografia, soprattutto dopo la pubblicazione del triplo “How The West Was Won”, che a suo tempo, era il 2003, mise la parola “fine” all'estenuante ricerca dell’Arca Perduta dei live zeppeliniani. Ma non temete! Oggi le BBC Session rivivono in un’imbarazzante molteplicità di versioni: si va dalla basic in 3 CD, alla deluxe (addirittura 8 dischi) passando per il super deluxe box set (3 CD e 5 vinili). Ma questo, lo sappiamo, è solo marketing, no? La musica allora, pur se anche sotto questo aspetto davvero c’è ancora qualcosa che volete sapere? Sono i Led Zeppelin, no? Si, ma quali?

 

I 33 brani dei tre dischi di The Complete BBC Sessions coprono circa 3 anni (ci sarà di mezzo Aleister Crowley in questa curiosa sequenza di tre?), dalla primavera del 1969 a quella del 1971. Ovvero gli anni più selvaggi e straordinari della band, quelli che ne definirono il sound e lo spirito. Il gruppo che suonò al Playhouse o al Paris Theatre, per ledzeppelincomplete3_638programmi come Top Gear o Pop Sundae, era lontano miglia e miglia dalla bombastica grandeur dei concerti del 1975, quelli delle serate da Circo Barnum all’Earls Court: un genere di show che spianerà la strada a decenni di Arena Rock e a gruppi come Aerosmith, Van Halen, Rush et cetera et cetera. No, per la BBC andò in scena un compatto e micidiale quartetto in jeans e t-shirt, con capelli arruffati e barbe incolte; senza sfere luminose né laser. Avresti ben potuto scambiarli per i Free di Fire And Water, per gli Spooky Tooth di Evil Woman o, più cinicamente, per il Jeff Beck Group. Ma c’era in effetti una qualità che distingueva i Led Zeppelin da ogni altro gruppo britannico di blues bianco: il led-zeppelin-40607ceb-18fd-42b6-b666-749c1753297frispetto. Meglio, la sua assenza. Rispetto per la tradizione, per giganti come Sony Boy Williamson o Willie Dixon. La mancanza totale di devozione e riverenza, quella di un Clapton di un Peter Green, soppiantata da una magnifica, sincera strafottenza che li rese non tanto capostipiti del metal o dell’hard, quanto padrini di un modo trasversale di fare musica per la massa. Un modo menefreghista, violento, maschilista, anticulturale ed impunito che spopolò tra i teenager dell’epoca fino a soppiantare il mito di Stones e Beatles. 

 

Queste sessioni si collocano perfette nel mezzo di questo definitivo tradimento dello spirito blues, nel mezzo di questa scelta senza rispetto e senza nessuna pietà. “We come from the land of the ice and snow” e non si fanno prigionieri. Parlano chiaro le ben 5 screen-shot-2016-04-11-at-10-02-11-pmincisioni di Communication Breakdown; i tre devastanti incubi di Dazed And Confused, un crescendo che dai 6 minuti del ‘69 arriva addirittura ai 18 del ‘71. E poi You Shook Me, I Can’t Quit You Baby, la sarabanda di How Many More Times: una fabbrica di riff e groove da cui i Rival Sons hanno attinto materiale per almeno due album e mezzo. Fanno capolino mostri metallici come Black Dog, Immigrant Song ed Heartbreaker. Per i collezionisti ci sono Cnvhj3_XEAAQJ4J-768x768rarità come Sunshine Woman e The Girl I Love She Got Long Black Wavy Hair, pur con un audio non sempre immacolato.

Ad uno sguardo attento, la scaletta è allo stesso tempo apice e tracollo di quel glorioso British Blues che è qui travisato, sorpassato e strapazzato dalla Les Paul di un Page in puro stato di grazia. Dall’ugola di un Robert Plant che scala montagne con la languida grazia di una sirena. Non temete, nulla che non conosciate in realtà. Nessun tesoro nascosto. Nulla che decenni di bootleg non avessero già portato alla luce. Ma ascoltato tutto assieme, col volume giusto, un brivido elettrico lo fa sempre scendere lungo la schiena. È “il Rock”, nella sua massima espressione.

Giovanni Capponcelli

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