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29 Novembre 2013

Soundgarden SCREAMING LIFE – FOPP

Uscita: 25 Novembre 2013 - Sub Pop Records

Immaginiamo di avere vent’anni circa, e di trovarci nello Stato di Washington a cavallo tra gli anni Ottanta e Novanta: solo in questo modo riusciremo a comprendere a pieno la base socio-culturale del grunge. I giovani della Generazione X, figli dei sessantottini e cresciuti in un mondo nel quale si ritrovano completamente estranei, perduti in un sistema che non offre sbocchi e che uccide i sogni. Questa condizione, come la storia aveva già insegnato in precedenza, sfocia in rabbia che conseguentemente si esprime in musica. Il Seattle sound abbandona completamente gli arzigogoli ed i virtuosismi chitarristici propri sia del progressive rock anni Settanta, sia dell’heavy metal anni Ottanta, per privilegiare suoni più corposi e compatti, in cui le chitarre rozze e distorte offrono il tappeto ritmico alla canzone, e accompagnano, generalmente con power-chord, cantati aggressivi e devastanti ritmi di batteria. Il grunge, a dirla tutta, non è classificabile come un vero e proprio genere musicale, ma piuttosto come l’espressione artistica e intellettuale nata dalla infelice consapevolezza di non avere un futuro; e le band formatesi in quel periodo, come Mudhoney, Alice in Chains e Nirvana, pur avendo tra loro un sound eterogeneo, mantengono la caratteristica comune di esprimere il senso di disperazione proprio di quegli anni.

 

L’uomo cui la maggior parte dei gruppi grunge deve la propria fortuna risponde al nome di Jack Endino, il giovane produttore discografico della Sub Pop Records, label indipendente che diverrà una delle più importanti di sempre. Tra i molti gruppi su cui Endino scommise in quel periodo c’erano i Soundgarden, un nome molto noto nell’underground rock di Seattle, caratterizzato all’epoca da un genere non ancora sbocciato e ben definito, ma che prometteva grandi risultati, viste le doti tecniche ed artistiche dei membri. Il primo EP che il gruppo produsse si intitolava "Screaming Life", e venne registrato nei Reciprocal StudiosSoundgarden di Seattle nel 1987. Caratterizzato da un sound "piuttosto grezzo" (così viene classificato oggi dal batterista del gruppo Matt Cameron) il disco presenta sin da subito alcune caratteristiche tipiche delle atmosfere i che caratterizzeranno gli album futuri. In Nothing to Say, quarta traccia dell’EP, Kim Thayil utilizza per la prima volta sulla sua chitarra l’accordatura "drop D", che consiste nell’abbassare di un tono (da Mi a Re) l’accordatura della sesta corda (quella più in alto), al fine di ottenere un sound più cupo e pieno. Abbinando le ritmiche di Thayil – ispirate dallo stile musicale di Buzz Osborne dei Melvins – alla voce potente di Chris Cornell, Endino e i Soundgarden riuscirono a portare sul gruppo l’attenzione di una fetta più ampia di pubblico. Sull’onda dei consensi ottenuti dalla produzione di "Screaming Life” l’etichetta spinse il gruppo a produrre un nuovo EP, "Fopp” (in onore dell’omonima canzone degli Ohio Players), questa volta con Steve Fisk come produttore. Meno personale del precedente EP, "Fopp” contiene, oltre a due versioni della title track e una cover di Swallow My Pride dei Green River (gli antesignani del grunge), solamente un altro brano originale ed inedito della band, intitolato Kingdom Of Come.

 

soundgardenDopo "Screaming Life” e "Fopp” Cornell e soci nel 1998 registrano "Ultramega OK” (SST Records), il loro primo album in studio vero e proprio, e, nel 1989, dopo aver firmato con la major A&M Records, "Louder Than Love”, con cui riusciranno ad ottenere buone posizioni in molte classifiche a livello mondiale. Vista la situazione favorevole, nel 1990 la Sub Pop pubblicò una compilation comprendente i primi due EP, che altrimenti sarebbero rimasti sconosciuti al grande pubblico. Oggi, a distanza di oltre vent’anni, l’etichetta di Seattle ha deciso di pubblicare nuovamente l'album (per la prima volta anche in formato digitale), rimasterizzato dalle registrazioni originali ad otto piste da Jack Endino. Il disco rappresenta un eccellente documento storico (in alta qualità), ed una testimonianza dell’incredibile crescita artistica della band nell’arco degli anni. Degna di nota è Sub Pop Rock City, bonus track pubblicata sinora esclusivamente nella compilation "Sub Pop 200”, e quindi semisconosciuta ai più, ma anch’essa interessante espressione di un gruppo alle prime armi pronto più che mai a farsi strada nell’ostile mondo della musica.

Andrea Ghignone

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