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31 Dicembre 2017 , ,

Nikki Sudden & Roland S. Howard JOHNNY SMILED SLOWLY

Dicembre 2017 - Bang! Records

portada BANG119LPQuante ne ha passate il vecchio Nikki Sudden, l’uomo nato Adrian Nicholas Godfrey, nella Londra del 1956 e che lasciò questo mondo, neppure cinquantenne, in quel di New York? Ve li ricordate gli Swell Maps? I New Egyptians?  E i Jacobites? Con o senza il fratello, quel magnifico perdente di Epic Soundtracks (al secolo Kevin Paul Godfrey, di tre anni più giovane ma passato a miglior vita nel 1997), Nikki fu uno di quegli eroi laterali di cui è costellata la scena rock. Personaggio a tutto tondo, partito dall’eccelso post punk degli Swell Maps (fondamentali “A Trip To Marineville”, 1979, e il successivo di un anno “Jane From Occupied Europe”) e approdato al suono rollingstoniano delle ultime produzioni, dopo essere passato per una parentesi folk-rock di stampo byrdsiano, è rimasto purtroppo sempre confinato nell’ambito dei “musician’s musicians”. Quando un personaggio come Sudden incontra Roland S. Howard (Melbourne, 1959 - 2009), uno che militava nei Birthday Party di sua maestà Nick Cave, cosa poteva mai venir fuori? 

 

suddenunnamedNe abbiamo un assaggio con "Johnny Smiled Slowly", pubblicazione dell'etichetta spagnola Bang! Records (stampa solo in vinile, limitato a 500 copie, siete avvisati) che fotografa un concerto tenuto nel 1987 dal Nostro assieme al chitarrista australiano, il quale conferisce accenti younghiani che incrementano il tasso psichedelico di queste canzoni, tutte appartenenti al repertorio dei Jacobites. Quindi nulla dall’avventura che i due, proprio quell’anno, condivisero con Jeremy GluckJeffrey Lee Pierce ed Epic (il famoso “I Knew Buffalo Bill”). Ne scaturisce una performance affascinante per tutti coloro che dal rock and roll si aspettano energia “live”, cavalcate chitarristiche (gli oltre 8 minuti di Death Is Hanging Over Me, epica ballata “tossica”), momenti sixties punk (When The Rain Comes Down), “canzoni scritte per Madonna” (come da introduzione a Back To The Coast: quanto di jacobites1più sia lontano dallo stile di lady Ciccone) e ballate che raccontano la storia di Johnny Mathis (nientemeno!) su una base che pare Lee Clayton che incontra i Crazy Horse (Johnny Smiled Slowly, come Back To The Coast , tratta dal primo LP solista del Nostro, “Waiting On Egypt”). Aleggia, in questo live l’influenza esercitata su (e da) gruppi quali Dream Syndicate e Green On Red (Big Store l’esempio più eclatante), a testimoniare quanto il rock degli anni ottanta sia stato una faccenda di continui rimandi, i figli del punk che riscoprivano le radici e le inserivano in un contesto contemporaneo, anche se su diverse sponde degli Oceani. Registrazione non impeccabile, che penalizza particolarmente il tripudio finale affidato ai quasi nove minuti di Such A Little Girl, ma davvero una simile bordata di rock scarno e abrasivo necessiterebbe di maggior pulizia? Siamo convinti che sia perfetta così: buon ascolto. 

 

Massimo Perolini

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