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18 Settembre 2016 , ,

Templebeat MEDIASICKNESS

Settembre 1996 - Sub/Mission (49 minuti – 14 tracce)

Italia

 

templebeat copertinaA distanza di venti anni dalla sua pubblicazione ci preme ricordare, con questa recensione d’epoca, un album e una band fondamentale per l’industrial italiano anni ’90. Siamo fermamente convinti che siano tutt’oggi fresche e attuali le idee musicali dei Templebeat, quartetto trevigiano fondato dal giornalista musicale e dj Michele “SirBilly” Benetello (alla voce) e dal musicista elettronico Giorgio Ricci (ai campionatori) a cui si affiancarono Pietro Zanetti (percussioni elettroniche e seconda voce) e Rudy Dalla Mora (basso). “Mediasickness” in parte riprende le strutture cyber-metal ed electro-crossover del loro primo album “Black Suburbia”, soprattutto nel singolo Wicked!, nei brani Liberace e Gone With The Mind e nella già nota Words In Motion (pubblicata in un demo-tape datato 1993 ed esclusa dal debut album).

Nell’opener Magic  Patrol, in Just-Ice e nella cover di You Spin Me Round dei Dead Or Alive (che vede ospite Nardo Lunardi dei Neon alla chitarra) si evidenzia invece una ricerca ritmica del tutto nuova per la band, che sovrappone diversi loop ritmici trip-hop in modo da creare pattern piuttosto “groovy” su cui aggiungere sequenze di bassi sintetici analogici e riff di basso elettrico distorto tritasassi. .

 

templeDa segnalare inoltre The Brain Cult Of Macho Irony (più orientata su versanti dancefloor), quattro brevi intermezzi strumentali e la traccia fantasma dalle sonorità ambient  Each Man Kills The Things He Loves, posta alla fine del CD dopo una decina di minuti di silenzio. Anche questo secondo album, come il primo e i precedenti singoli, è prodotto da Paolo Favati (all’epoca membro dei Pankow) nel suo Blue Velvet Studio a Firenze, certificato di garanzia per l’electro industrial/EBM made in Italy degli anni ‘90. Forse medial’unica nota negativa di questo disco è l’assenza di una vera e propria hit (come Interzone in Black Suburbia), all’epoca necessaria per raggiungere il livello di fama delle grandi band europee del circuito EBM, electro industrial ed electro crossover. Infatti nonostante dj di fama come John Peel (BBC Radio 1) o Paul King (MTV Europe) si fossero accorti delle loro qualità, i Templebeat si divisero nel 1999 dopo solo nove anni di attività. Mediasickness  è un album dalle sonorità più variegate e mature del monolitico debut Black Suburbia e, per tale motivo, vi consigliamo di cercarlo e templebeat 3193222acquistarlo a scatola chiusa se negli anni ’90 vi sono piaciute band quali Pankow, Nine Inch Nails e Young Gods. 

 

Recensione scritta alla fine del 1996 e pubblicata su D.L.K. ‘zine #3 (aprile 1997), tradotta in Italiano e ampliata per Distorsioni. 

 

Diego Loporcaro

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