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14 Luglio 2012 ,

Sixties Connection: The Move LIVE AT THE FILLMORE 1969

2012 - Right Recordings

move live 1969Un doppio cd al prezzo di uno, che ci consente di godere di un live della gloriosa band di Roy Wood non è occasione che ci si possa far scappare tanto a cuor leggero. The Move non ebbero vita lunga, 4 album fra il 1968 e il 1971, e almeno un capolavoro, “Shazam”, uscito nel febbraio del 1970, a 5 mesi di distanza dalla loro non proprio fortunata tournée americana di cui questo disco è testimonianza. Non riuscirono mai a sfondare oltreoceano e la promozione del tour Usa fu approssimativa rendendo inevitabile il fallimento. Ma almeno le due date del 17 e 18 ottobre 1969 che videro la band esibirsi al mitico Fillmore West di San Francisco ce li mostrano in gran forma, almeno fino a quando il secondo giorno il bassista Rick Price resse il cocktail di alcool e acido di cui si era imbottito, non a caso soltanto gli ultimi tre brani del secondo cd sono tratti dal concerto del 18.

 

Per fortuna Carl Wayne, voce potente e aggressiva del gruppo, conservò i nastri dei concerti, ma la loro qualità lasciava molto a desiderare: nel 2003 si era messo al lavoro per rimasterizzarli, ma la morte sopraggiunta l’anno successivo interruppe l’impresa, ripresa poi col consenso della moglie Sue e dopo un lungo e ottimo lavoro in studio ecco a nuova vita il primo e unico live dei The Move. Infatti il “Live At Marquee” ha la voce sovraincisa. Il concerto al Fillmore coglie il passaggio che condurrà i The Move al capolavoro “Shazam”, dalle canzoni da singolo del disco d’esordio alle composizioni dilatate, fra psichedelica e rock blues del disco del ’70 che danno modo ai musicisti di dar sfogo alla loro creatività ed energia: dalla chitarra di Roy Wood che passa da distorsioni hard ad assoli psichedelici a sonorità orientali, al basso di Rick Price chemove live fillmore spesso assurge al ruolo di strumento solista, alla batteria di Bev Bevan più impetuosa che mai – capace Bevan di suonare anche i tamburi come fossero tablas in un raga indiano - infine alla voce di Wayne capace di un’estensione vocale e di una forza espressiva che le registrazioni in studio rendono solo in parte.

 

Nella scaletta del concerto degli hit dei The Move c’è solo I Can Hear the Grass Grow, con la chitarra sinuosa di Wood che richiama il suono del clarinetto e l’omaggio agli Steppenwolf di Born to Be Wild, poi ci sono 4 brani da “Shazam” fra cui Cherry Blossom Clinic Revisited, in una spettacolare versione con basso e chitarra che citano L’Inno alla Gioia e L’apprendista stregone, e due cover: una di Tom Paxton, The Last Thing On My Mind, grande prova di Wayne che dà malinconia e drammaticità al brano, coadiuvato dall’incedere prima ipnotico e poi sempre più selvaggio e distorto della chitarra, e Fields Of People, cover degli Ars Nova, stratosferici 17 minuti di meraviglioso raga rock dai sapori orientali – i Quintessence in trip garage - con Wood che nel finale tira fuori il banjar, un banjo a 7 corde, da cui trae incredibili sonorità da sitar in un crescendo ritmico di irresistibile potenza. Fra gli altri brani, tutti di ottimo livello, una citazione per le due belle cover dei Nazz di Todd Rundgren: Open My Eyes e Under The Ice. Completano il cd una bella intervista a Bev Bevan sul tour americano e un esauriente libretto di 12 pagine ricco di testimonianze e ricordi.

 

CD 1

Open My Eyes

Don't Make My Baby Blue

Cherry Blossom Clinic Revisited

The Last Thing On My Mind

I Can Hear The Grass Grow

 

fillmore poster move

CD 2

Fields Of People

Goin' Back

Hello Susie

Under The Ice

Introduction

Don't Make My Baby Blue

Cherry Blossom Clinic Revisited

The Last Thing On My Mind

The Move's 1969 USA Tour recalled by Bev Bevan

Ignazio Gulotta

Video

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