Migliora leggibilitàStampa
21 Gennaio 2013

Heartbreakers “L.A.M.F.” DEFINITIVE EDITION

1977-2012 - Jungle Records

herartbreakersE' sempre una grande emozione parlare di un disco come "L.A.M.F."  Correva il maggio 1975, e Johnny Thunders e Jerry Nolan, rispettivamente voce/chitarra e batteria delle leggendarie New York Dolls lasciavano il gruppo in cerca di nuove avventure. La stessa idea la ebbe Richard Hell che mollò la prima formazione di un altro gruppo seminale chiamato Television. Come trio ebbero vita breve, solo qualche sporadica apparizione in quel di New York poi l'eternamente insoddisfatto Hell, per problemi di leadership, se ne andò un altra volta per formare i suoi Voidoids. Ma questa è un altra (bella) storia. Per niente scoraggiato il buon Johnny intraprese uno speranzoso tour in Inghilterra nel 1976 nel bel mezzo del ciclone punk. Invitati dal gruppo simbolo dell'epoca, gli oltraggiosi Sex Pistols ad unirsi al celeberrimo ‘Anarchy Tour’, ebbero con questo la giusta visibilità che fruttò loro il contratto con la  gloriosa Track Record (The Who). Lo stesso Pete Townshend invitò il gruppo per un cameo nella trasposizione cinematografica della rock opera “Quadrophenia”.

 

La formazione a questo punto era formata oltre che da Nolan e Thunders pure da Billy Rath al basso e Walter Lure, seconda voce e chitarra. L'unico disco partorito da loro è "L.A.M.F."  uscito il 3 ottobre 1977, uno dei dischi cardine dei tardi seventies, se poi vi va di chiamarlo punk fatelo pure, è solo la pura verità. Un album intorno al quale si sono sempre sprecate dicerie e leggende. Intanto il titolo, da prima equivocato per Los Angeles, solitamente abbreviato appunto L.A., mother fucker, ovvero un’ offesa all'altra sponda musicale, quella della west coast. In una successiva intervista del 1977 Johnny Thunders, nato John Anthony Genzale jr.,  fugò ogni dubbio chiarendo che aveva avuto l'illuminazione del titolo da una lettura di uno dei tanti graffiti newyorchesi che recitava quelle parole punteggiate, L.A.M.F., “like a mother fucker”, che non ha bisogno di tante traduzioni. Unherartbreakers Box Set titolo perfettamente allineato con il linguaggio da strada e di conseguenza con la natura del punk stesso. L'album era stato preparato con 3 giorni di sessions agli Essex Studios nel febbraio 1977, e qui vennero fuori sei canzoni, integrate poi da altre otto registrate ai Ramport Studios, di proprietà degli Who stessi. Ma il problema più grosso intercorse con la registrazione del disco, che molto spesso è stata definita disastrosa, non solo dagli ascoltatori ma soprattutto dai musicisti stessi. In pratica la band passava da uno studio all'altro, ed ogni membro del gruppo voleva imporre il proprio missaggio all'album.

 

Di volta in volta ogni tentativo veniva rifiutato ed intanto il gruppo faceva la spola fra Londra e Birmingham con costosi trasferimenti, a carico della Track Records, per non parlare di un uso di stupefacenti già preoccupante. Addirittura all'epoca fioccarono assurde accuse per gli Heartbreakers di aver introdotto l'eroina nella scena inglese. Mentre le interminabili discussioni sulla registrazione del disco andavano avanti venne alla luce il grandioso singolo Chinese Rocks, scritto da Richard Hell col grande Dee Dee Ramone,  che a dispetto della registrazione non esattamente professionale vendette qualcosa come 20.000 copie, davvero incredibile. Il pezzo è un inno alla cultura della droga, Dee Dee al proposito spiega che "Richard Hell voleva a tutti i costi scrivere una canzone heartbreakers Booklet copiamigliore di Heroin di Lou Reed, ne era proprio ossessionato". I Ramones lo recupereranno molto più tardi, togliendo la s finale a Rocks,  per “End of the century” (1980) visto che Johnny Ramone la rifiutò nel 1976 per il testo troppo esplicito. All'uscita di "L.A.M.F." , il 3 ottobre 1977 i critici elogiarono i pezzi del disco ma si accanirono sul missaggio. Il noto critico e scrittore Jon Savage disse "fa davvero rabbia ascoltare il disco così, perché  qui dentro ci sono grandi canzoni, solo che non suonano  come dovrebbero". Come contraddirlo? Jerry Nolan minacciò di abbandonare il gruppo se "L.A.M.F." non fosse uscito con un missaggio appropriato.

 

Questo non si verificò e da lì l'abbandono del batterista accompagnato pure dal fallimento della Track Records stessa. Riascoltando il vecchio vinile rimane intatto il fascino della versione originale, anche se ad un ascolto attento il disco non suona potente e grintoso come potrebbe. Lo stesso destino di un altro grande album dei seventies come “Raw Power” (1973) di Iggy Pop e dei suoi Stooges  che lamentò gli stessi problemi. Adesso dopo 35 anni dall'uscita del disco originale arriva questa "definitive edition" e chissà seheartbreakers Johnny+Thunders++the+Heartbreakers+heartbreakers lo sarà davvero. Si tratta di ben 4 cd - il vinile originale durava poco più di mezz'ora - con allegato il solito libretto e ben 4 spillette da vero punk irriducibile. Troviamo qui nel primo disco il già noto "The Lost Mixes" uscito per la Jungle nel 1994. Una versione questa  che fece storcere il naso ai puristi, accusandola di un eccessiva ripulitura del suono generale. Pezzi gloriosi e diventati veri inni come Born to lose e Chinese Rocks e due pezzi a firma Nolan/Lure  quali Get off the phone e One track mind  suonano forse troppo come puliti brani rock'n roll senza la cattiveria ed il mordente che gli Heartbreakers erano soliti proporre dal vivo.

 

Nei vari missaggi del disco, quindi anche in questo, è in particolare il basso del povero Billy Rath a subire i danni maggiori. Si sente poco o nulla, senza volerlo una sorta di anticipazione dei Cramps che ci rinunciavano a priori. Il missaggio del disco primigenio è chiamato muddy mix, letteralmente fangoso, e rende bene l'idea perché il disco esce fuori come impastato. Le cose più interessanti del box set qui raccontato sono in definitiva johnny-thunders-and-the-heartbreakersracchiuse nel terzo dischetto quello denominato "The demo sessions" . Sono tre sedute in studio del periodo 1976/1977 ma soprattutto vedono la presenza del grande Richard Hell.  Del primissimo periodo della band  troviamo I wanna be loved, Going steady, Pirate love, pezzi che poi troveremo sul vinile della Track, insieme a Flight, rimasto poi inedito. I pezzi con Richard Hell alla voce sono sfortunatamente assenti, e si trattava delle note Love comes in spurts e Blank Generation poi ripescate per il suo seminale disco di debutto del 1977. I demos qui presenti sono davvero stupendi, ascoltate la bella cover rock'n roll di Do you love me, meravigliosa It's not enough, quasi psichedelica, con una voce che ricorda sia i Ramones più melodici che i Chesterfield Kings che però verranno molto più tardi.

 

I love you, Take a chance e Let go suonano bene in questa veste, finendo per creare più di un rimpianto per aver atteso tanto tempo.  Cenno finale per i due pezzi killer, l'anthem Born to lose e Chinese Rocks in due versioni che non migliorano il fascino degli originali. Rimarrebbe da parlare del mucchio selvaggio di canzoni del quarto disco, ben 21, prese da ben 200 missaggi fatti in 5 differenti studi di registrazione ma qui si sfiora la pazzia. Anche il più accanito e fedele fan può trovare esagerata tutta questa roba scaraventata nel cd. Solo il pazzesco “The Stooges Fun House Sessions”, box set di 7 cd (!) della Rhino, con qualcosa come 140 pezzi di un disco che in origine ne aveva solo sette, avevaborn to lose mostrato gusti ancor più masochistici. "L.A.M.F." da qualsiasi punto si voglia rivoltare è in ogni caso disco fondamentale del 77 musicale, andando oltre i commenti e le puntualizzazioni di cui sopra. Testimonianza imprescindibile di un suono devoto ai grandiosi Ramones che negli anni a seguire continueranno a proporlo e migliorarlo nel corso della loro straordinaria carriera. Con le lacrime agli occhi ed il cuore in gola dedico queste poche righe alla memoria di due grandi artisti  quali Jerry Nolan (1946-1992) e Johnny Thunders (1952-1991), in viaggio fra le nuvole e non più in mezzo a noi. Born to lose, nati per perdere.

 

Ricardo Martillos

Video

Inizio pagina