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14 Gennaio 2013

Einstürzende Neubaten Ende Neu

1996 - Mute Records

Einsturzende Neubature, "Ende Neu"E’ il primo aprile, l’anno il 1980, siamo a Berlino nel club Moon; le atmosfere che si intrecciano sono varie: quelle di uno status che pesa sulle coscienze degli individui spersonalizzati dalla persecuzione omologatrice, con i sogni che annegano nell’acqua sporca e gelida di un materialismo inesistente; quelle di un nucleo entro la seducente illusione di un arbitrio la cui misura è il peso di un sogno che è il collage di aberrazioni di immagini: gli uni tendono agli altri su sottili correnti elettriche che solleticano l’aria facendola vibrare. Sarà questo essere al di là di queste due antitesi che avrà portato quei ragazzi che suonano nel locale a fare incetta di tutto ciò che è stata la convenzione della musica sino a quel momento per andare oltre, rappresentando la società e l’universo circostante in un flusso in cui il dualismo è di fatto la mutualità di una successione di impulsi di diversa ampiezza. L’avanguardia si fa portatrice di uno schema classico trasposto alle esigenze di una contemporaneità che è bloccata a chissà quante ere nel tempo. E’ al Moon di Berlino che nasce la band (per quanto riduttivo sia questo termine in questo caso) nota col nome di Einstürzende Neubauten, a opera di Blixa Bargeld e di Frank Martin Strauss/FM Einheit. Nell’80 vengono prodotti "Für Den Untergang" (un 7 pollici) e "Monogam Sampler" da cui si può delineare quello che diverrà il carattere dominante della band: la poetica ardita che impregna la gestualità, la mimica ed il linguaggio, non è la minaccia di una distruzione imminente, è la semantica della distruzione con la sua metrica:

 

Für Den Untergang 

“… Tanze regungslos / Tanz nicht für Sonne / Tanz nicht für Regen / Einzig und allein / Allein dafür / Für Euren Untergang…”

e.neubatenkollapse“…Danzo stando immobile / Non danzo per il sole / Non danzo per la pioggia / Unico e solo / Da solo per questo / Per il Vostro crollo…”


Nell’81 è la volta di un altro 7 pollici "Kalte Sterne", cui segue il primo album "Kollaps", che si compone di 13 tracce esplosive caratterizzanti un territorio glaciale immerso in luci cangianti nella gamma di colori diafani; segue un 12 pollici, "Durstiges Tier": le linee iniziano a non essere semplici confini, al contrario, le forme implodono nella generatrice per regalare flash azzurri che la mente visualizza con un certo ritardo rispetto alla trasmissione dell’impressione. Nel 1983 i Neubaten potenziano il loro organico con l’ingresso di Alexander Hacke e Mark Chung, la sperimentazione è nella fase di sovversione completa delle sovrastrutture che reggono la melodia, per dirla in breve: non è semplicemente INDUSTRIAL. E’ dunque l’anno dell’album "Die Zeichnungen Des Patienten O.T". (I Disegni del Paziente O.T.), nell’omonima track si ode lontano:

 

“…Ich warte / Am Rand der Welt / Auf die neue Sonne / Die mehr brennt, als dass sie leucite…”

“…Io aspetto / sul ciglio del mondo / che sorga il nuovo sole / Che bruci più di quanto non risplenda…”

 

e.neubatenmenschNell’85 è la volta del monumentale "Halber Mensch", il progetto musicale si è ben assestato sull’utilizzo di oggetti che provengono da scarti industriali che coesistono con gli strumenti; scandendo il tempo, realizzando quella polifonia nella quale il ritmo è parte integrante della melodia, così da permettere di azzardarsi a perdersi nell’oblio che c’è oltre la soglia dell’ossessione con cui viene impartita la ripetizione quotidiana: la quintessenza della battaglia di Dada, il movimento avanguardistico degli inizi del novecento che vide illustri partecipanti attivi come Man Ray, Marcel Duchamp e Tristan Tzara. Una consapevolezza resa manifesta nell’album del 2007 "Alles Wieder Offen"  col pezzo Let's Do it a Dada

 

 

Distorsioni suggestive e deliri: "Ende Neu"

Dopo "Halber Mensch" viene pubblicato "Fünf Auf Der Nach Oben Offenen Richterskala", poi "Haus Der Lüge", "Tabula Rasa", i due EP "Interim" e "Malediction", per poi arrivare a concepire quello che può essere considerato il fiore all’occhiello degli Einstürzende Neubauten: "Ende Neu", nel 1996, la consapevolezza di potere tutto al di là delle immagini rappresentate in termini di preconcetti: il nulla non esiste perché la materia è illusione, è su questo filo conduttore che si apre l’album con "Was Ist Ist"

 

“… Was ist ist  / Was nicht ist ist möglich / Nur was nicht ist ist möglich…”

“…Ciò che è è / Ciò che non è è possibile / Solo ciò che non è è possibile…”

 


e.neubatenstella
Stella Maris 
consacra la lirica poetica di Blixa Bargeld, l’oggetto si allontana telescopicamente in una danza che è un corteggiamento senza fine:

 

“…Du träumst mich ich dich / Keine Angst ich weck' dich nicht / Bevor du noch von selbst erwachst / Du träumst mich ich dich / Keine Angst ich finde dich / Am Halbschlafittchen pack' ich dich / und ziehe dich zu mir / Denn du träumst mich, ich dich / ich träum dich, du mich / Wir träumen uns beide wach.”

“…Tu sogni me, io te / Non aver paura non ti sveglierò / Prima che sia tu stessa a svegliarti / Tu sogni me, io te / Non aver paura ti troverò / Nel dormiveglia t'afferrerò / e verso di me ti attirerò / Poiché tu sogni me, io te / Io sogno te, tu me / Anche da svegli ci sogniamo l'un l'altra.”

 

Gli scenari si sovvertono, un cambio punto di fuga, le profondità esasperate, il soggetto diventa scena in Die Explosion im Festspielhaus

 

“…Aberjahrmilliardenwirbel / Myriaden Wonnefeuer / heraus-hineingeschleudert / Milchstrassencumshot / Lavastromejakulat / auf dem Höhepunkt des Ganzen…”

“…Miliardi di anni di turbinìi / Miriadi d'infuocati piaceri / scaraventati fuori e dentro / schizzi di sperma come Via Lattea / Eiaculazione d'un fiume di lava / al culmine di tutto…”

 

e.neubatenLa quarta delle 9 tracce che compongono l’album, è un messaggio che riecheggia negli anfratti dove le forme si delineano spontanee in seguito alla predeterminazione della reazione: DISOBEY!!! Installation N°. 1

 

La disobbedienza intesa come conservazione di uno spirito unitario che sia refrattario alla frammentazione illusoria in cui prolifera la produzione di massa così come progredisce nella traccia dal titolo NNNAAAMMM

 

“…Das Lied schläft in der Maschine / Das Lied schläft in der Maschine / Das Lied schläft in der Maschine / Das Lied schläft in der Maschine / In der Maschine schläft das Lied
Das Lied schläft in der Maschine / In der Maschine schläft das Lied / Das Lied schläft in der Maschine / Maschine träumt das Lied…”

"Il canto riposa nella macchina / Il canto riposa nella macchina  / Il canto riposa nella macchina / Il canto riposa nella macchina / Nella macchina riposa il canto / Il canto riposa nella macchina / Nella macchina riposa il canto / Il canto riposa nella macchina / La macchina sogna il canto…”

 

E’ il momento della title track Ende Neu, un affresco simbolista che attinge i mezzi di rappresentazione dall’attualità, determinando uno scenario in dissolvenza che non sia quindi legittimato da un assoluto riferimento che ne determini l’esistenza in quanto materia percettibile.

 

e.neubaten1“…Insel zu verschenken / Nur kein Neuland mehr / Wir nehmen etwas Anlauf / und machen einen Satz so gross wie New York / und schöner als die Sonne / zum Geschenk / Einen Satz mit nur zwei Worten: / Ende Neu…”

“Regalasi isola / Solo non ci sono più terre inesplorate / Prendiamo un po' di rincorsa / e facciamo una frase lunga quanto New York / e bella più del sole / per regalo / Una frase di sole due parole: Finire il nuovo…”

 

E’ la volta dell’emozionante The Garden: un puzzle di haiku che s’incastrano nell’enunciazione di una trasmigrazione accennata, lasciata alla deduzione della sensazione, la semplicità come occasione di liberazione:

 

“…You will find me waiting through spring and summer / You will find me waiting waiting for the fall / You will find me waiting for the apples to ripen / You will find me waiting for them to fall / You will find me by the banks of all four rivers / You will find me at the spring of consciousness…”

“Mi troverai ad aspettare in primavera come in estate / Mi troverai ad aspettare, ad aspettare la caduta / Mi troverai ad aspettare che maturino le mele / Mi troverai ad aspettare che cadano / Mi troverai ad aspettare accanto agli argini di tutti e quattro i fiumi / Mi troverai alla primavera della coscienza”

 

e.neubautenIn Der Schacht von Babel l’ermetismo si arricchisce ancora nel fare di un supporto uno spazio:

 

“…Wir graben den Schacht von Babel / Zu hoch war bis jetzt unser Aussichtspunkt…”

“Scaviamo il pozzo di Babele / Troppo alto era finora il nostro punto d'osservazione”

 

L’ultima traccia è una bonus track: Bili Rubin, un gioco di trasposizioni semantiche che hanno come base bevande alcooliche

 

“…Wir trinken uns zusammen / und betrunken zum Thema stossen wir / zusammen über unseren Köpfen / unter unseren Füssen und / im Untergrund / Wir rollen über den Boden
kugeln uns wie Asseln / Wenn du etwas für mich übrig hast / dann gib mir bitte den Rest…”

“Ci ubriachiamo insieme / e da ubriachi ancora insieme brindiamo sull'argomento / levando insieme i calici sopra le nostre teste / sotto i nostri piedi e nel sottosuolo
Rotoliamo a terra / arrotolati come onischi / se puoi risparmiarmi un po' di pietà / allora dammi tutto ciò che mi spetta”

 

e.neubaten5

Ende Neu è la naturale determinazione dello status dinamico degli Einstürzende  Neubauten, il momento in cui l’azione è totalmente finalizzata all’espressione di una creazione, anche la distruzione stessa trabocca di vitalità, quella che viene dalle esperienze pregresse della band che culmina in questo album e che l’accompagnerà nei successivi. 

 

Enrico Quatraro
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