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1 Gennaio 2014 , ,

Ristampe: Dark ROUND THE EDGES (1972)

2013 - Macchu Picchu Ltd

darkUscita Ristampa: 25 Giugno 2013

 

Succedeva anche questo nel fantasmagorico mondo della musica rock: due amici fondano un gruppo nel 1969, per qualche anno si dedicano a qualche concerto nella loro città e poi finalmente nel 1972 fanno uscire il loro debutto, ma in solo una sessantina di copie, di cui 12 per i musicisti e loro amici e fidanzate, queste ultime confezionate ciascuna in modo diverso con collage di foto e note scritte a mano. Oggi quel disco è ai vertici del mercato del collezionismo, nel 2009 una copia è stata venduta a 3.300 sterline, ma per fortuna non sono mancate le ristampe, due in vinile nel 1990 e 1991 della Swank  con tiratura di 250 copie e 10 anni dopo della Akarma; in cd è stato pubblicato per la prima volta nel 1992, poi l’anno scorso dalla Progressive Line, con 4 bon. tracks in cui suonano i soli Giles e Thorneycroft e il bassista Carl Bush. Infine adesso è la MacchuPicchuLtd, sussidiaria della Light In The Attic, a far uscire questa edizione ottimamente rimasterizzata sia in vinile che in cd, accompagnata da un bel libretto di 32 pagine con liriche e foto, garantendo anche le royalty ai musicisti. I Dark nascono a Northampton da quattro amici conosciutisi sui banchi di scuola: Steve Giles, voce e chitarra, Clive Thorneycroft, batteria, Ron Johnson, basso, Martin Weaver, chitarra; non diventeranno mai professionisti, ma continueranno saltuariamente a suonare solo per divertimento, alcune session sono state pubblicate nel corso degli anni, fino ad una reunion nel 1996, dopo che le prime ristampe avevano acceso l’interesse sulla band, da cui nasce “Anonymous Days” con registrazioni degli anni 70 e 90. “Dark Round The Edges” fu registrato in un weekend in un casolare adibito a studio di registrazione da Alan Bowley, ecco perché vi si respira l’atmosfera di una jam elettrica, in cui un ruolo importante ha l’improvvisazione e il suono ha l’immediatezza di una esibizione live.

 

DarkIl disco contiene sei tracce lunghe fra i 5 e gli 8 minuti, la musica dei Dark è un interessante intreccio fra progressive, psichedelia e hard rock, in primo piano la chitarra elettrica, acida e distorta o, meglio, le chitarre elettriche, perché secondo il modello di band californiane come i Quicksilver Messenger Service Giles e Weaver duettano fra loro, e del resto c’è molta West Coast in questo album anche nel modo di cantare di Giles. Lo stile chitarristico di Giles di evidente derivazione blues predilige il suono distorto e aggressivo, pur ricercando sempre riff le cui note si imprimano immediatamente in testa, ma non disdegna nemmeno il delicato arpeggio, soprattutto nella parte iniziale dei brani che introducono così alle inevitabili e furiose esplosioni finali. Così in Live For Today, che nella parte centrale contiene l’assolo di chitarra forse più bello dell’album dalle sinuosità orientali, e nell’iniziale Darkside, il dialogo fra le due chitarre diventa sempre più incalzante, con riff potenti e fantasmagoriche distorsioni. Maypole è una ballata psichedelica che si infrange nel fragore delle chitarre fuzzy, in R.C.8 sprofondiamo in scure atmosfere prog alla Atomic Rooster con la sezione ritmica che freneticamente rincorre il delirio delle chitarre. una nota di sberleffo: a metà il brano si interrompe e sentiamo lo scroscio di uno sciacquone. Cat è un rock blues alla Ten Years After, in Zero Time esplodela West Coast più acida, basso e batteria accompagnano in modo eccellente le chitarre in questa jam dai suoni contorti e inquieti. 

Ignazio Gulotta

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