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15 Ottobre 2014 , , ,

Front Line Assembly CIVILIZATION

2004 - SYNTHETIC SYMPHONY/SPV

civilization“Civilization” è l’ultimo vero grande album della formazione canadese nata nel 1985 e capeggiata da Bill Leeb (a metà anni ‘80 con gli Skinny Puppy), noto forse più per il suo project ambient-pop Delerium che per questo, più electro-industrial. L’album segna il ritorno sulle scene (dopo il finto album di addio “Epitaph” del 2001) della storica formazione di Vancouver nella sua migliore formazione, ovvero quella con il talento dell’elettronica Rhys Fulber, produttore di fama internazionale sin da metà anni ’90 (Fear Factory, Machine Head, P.O.D., Megadeath, Paradise Lost, Britney Spears, Sinead O’Connor e tanti altri). Con questa line-up i Front Line Assembly diedero alle stampe lavori superlativi quali “Caustic Grip” del 1990 (recensito da NME come uno dei migliori album industrial dell’anno), “Tactical Neural Implant” del 1992 (il clip di Mindphaser vinse un premio di MTV Europe come miglior video indipendente dell’anno) e “Millenium” del 1994 (l’album electro-metal di successo, su Roadrunner, ebbe il merito di portare il duo all’attenzione di tutti). Poi release meno innovative, ma pur sempre di alto livello, quali “Hard Wired” del 1995, il singolo techno di successo “Plasticity” e il doppio album dal vivo in stile electro-metal “Live Wired”, entrambi del 1996. Se già in Epitaph era evidente una presenza di elementi della musica dei Delerium (l’altro progetto di Leeb), è proprio in questo Civilization che le differenze sostanziali tra i due progetti si assottigliano sempre di più. Non a caso questo album, oltre ad essere ricordato come  il grande album del ritorno allo stato dell’arte dei Front Line Assembly negli anni 2000, viene ricordato da molti come l’album più a-la Delerium della loro discografia.

 

 

front line assembly, bill leeb e rhys fulber, deleriumVoci etniche femminili, introduzioni ambient/trip-hop (l’intro del devastante singolo Maniacal è in perfetto stile Delerium), la presenza di ben quattro tracce downtempo (la title-track Civilization, il secondo singolo Vanished, il brano ambient Dissident e la struggente Transmitter), le chitarre acustiche e il pianoforte, sono elementi che compaiono per la prima volta in un disco della band. Non mancano ovviamente pezzoni EBM che hanno fatto la fortuna della band in tempi non sospetti (fine anni ‘80/primi anni ‘90) come Schicksal, cantata in tedesco e che ricorda la hit technoide Plasticity, o Psychosomatic che ricorda cose degli album sopra citati del periodo 1990-1992. Il singolone Maniacal (a parte l’intro ambient chill-out a-la Delerium) sembra uscito da album electro-metal del periodo 1994-1996. In questo album c’è davvero di tutto, ogni ingrediente è sapientemente utilizzato da due tra i piùfla esperti produttori elettronici degli ultimi trent’anni e la cosa più interessante è che all’epoca durante la produzione del disco i due musicisti non si curarono molto delle mode e tendenze del periodo, sfornando un album incredibilmente attuale allora come oggi. II feeling “pop” che pervade l’intero album non disturba la sperimentazione sonica che da sempre ha caratterizzato le produzioni di Leeb & co. e la totale assenza delle tamarrate che hanno caratterizzato la media delle produzioni electro-industrial degli anni 2000 sono un tratto che ha sempre distinto Bill Leeb da molti pseudo-artisti del settore. Pur non essendo innovativo come i loro primi lavori, Civilization resta l’album della maturità e il miglior disco della band dopo Millenium del 1994.

Diego Loporcaro

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