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18 Novembre 2014

Album Covers Stories: Robert Crumb Big Brother and the Holding Company: Cheap Thrills

1968 - Columbia Records-CBS

crumb Cheap Thrills coverUna delle storie più graficamente avventurose è quella che vede protagonista la copertina del secondo album dei Big Brother and the Holding Company e il suo autore, il mai abbastanza celebrato Robert Crumb, conosciuto in ambito rock proprio per quell’unica cover realizzata in una sola notte col sussidio di una notevole dose di LSD ingurgitata apposta per l’occasione. Ma Robert Crumb non era, e non è, soltanto l’autore della copertina di “Cheap Thrills”. Nasce a Philadelfia nel 1943, ama disegnare fin da piccolo e a soli diciannove anni fugge da casa in cerca di fortuna e soprattutto per allontanarsi da un ambiente familiare violento e prevaricatore. I suoi passi lo portano in diverse città degli USA per approdare infine a New York dove entra in contatto con il mondo artistico underground collaborando con la rivista freak East Village Other. Siamo intorno al 1964 quando il suo spirito ribelle, iconoclasta e anticonformista lo porta a collaborare con le riviste culturalmente più radicali, a sperimentare nuovi tipi di disegni e le droghe psichedeliche imperanti in quel periodo negli ambienti controculturali del movimento hippie. E dove se non a San Francisco, culla del movimento e dei nuovi fermenti artistici nascenti, Robert Crumb trova l’optimum per esprimere il suo talento visionario e lisergico?

 

crumb Robert CrumbQui conosce e collabora con Rick Griffin (che abbiamo già esaminato con le copertine di “Aoxomoxoa” dei Grateful Dead, di “On the beach” di Neil Young e autore di molte altre) e qui nasce la fanzine underground Zap Comix che lo vede tra i protagonisti con l’oltraggioso personaggio (per il pensare comune) Fritz il gatto, felino umanizzato e sessualmente esplicito che gli JanisJoplinBlottercosterà una denuncia, l’arresto e un processo per oscenità. Il gatto pornografico di Crumb sarà anche trasposto nel 1972 in un famoso film animato da Ralph Bakshi che pur ottenendo un notevole successo internazionale sarà disconosciuto e non apprezzato da Robert Crumb. Ma in quei giorni a San Francisco si muove anche un gruppo di musicisti autori di un trascurabile primo album che porta come titolo il nome della band: Big Brother and the Holding Company. Nel muoversi negli ambienti rock blues della città quei ragazzi fanno la mossa giusta: prendono in organico una cantante texana che si chiama Janis Joplin con la quale pubblicheranno nel 1968 un secondo disco che farà faville: "Cheap Thrills". Ma a pochi giorni dall’uscita dell’album la Columbia Records in un rigurgito di tradizionalismo benpensante boccia la copertina; una foto considerata scandalosa che vede tutti i componenti del gruppo nudi distesi sopra un letto. E’ a questo punto che entra in scena Robert Crumb. Janis Joplin, sua fan dichiarata, chiama il disegnatore commissionandogli la cover e alla domanda “Quante settimane ho a disposizione per realizzarla?” risponde che deve essere pronta per il giorno dopo.

 

cheap-thrills-cover_croppedE’ a quel punto che Crumb assume la dose di LSD e si mette al lavoro per una notte intera. Il disegno, psichedelico e lisergico, era destinato a ricoprire il retro della cover che sul fronte avrebbe dovuto avere una foto della Joplin, ma la cantante, alla vista di quell’opera così fuori di testa e dagli schemi fino ad allora conosciuti combatte e vince la battaglia con la casa discografica perché appaia nel fulgore dei suoi colori accesi e delle tematiche freak sulla parte anteriore della copertina. Robert Crumb, come si è detto, lavorò tutta la notte buttando giù schizzi e idee, una delle quali, poi scartata ma che gli rubò un bel po’ di tempo, vedeva una foto del gruppo in concerto dove i corpi dei musicisti erano sostituiti da disegni. Essendo stata pensata per il retrocopertinacheap-thrills_sm dove hanno sede i crediti e i titoli dei brani ecco che infine Robert Crumb si inventò quelle vignette irregolari e caricaturali che riproducevano visivamente i brani e i musicisti. Ed ecco che nel centro della cover vediamo una goffa Janis Joplin trascinare sotto un sole cocente una palla carceraria (Ball and Chain) mentre Pieces of my heart è ironicamente raffigurata con un affamato personaggio con coltello e forchetta che si appresta a divorare il pezzo di cuore nel suo piatto. Il chitarrista James Gurley è visto dallo sguardo psichedelico di Crumb come una sorta di angelo ciclopico con un solo occhio nel mezzo della fronte e fumi lisergici che vagano nell’aria. In quelle vignette trasversali e acide ci sono anche gli omaggi al pubblico del Fillmore, il teatro rock di San Francisco per antonomasia e al Barney’s Beanery, il pub dove si ritrovavano Janis Joplin e compagnia.

 

Alcuni sono stati gli interventi esterni a condizionare in parte il lavoro del geniale vignettista: Janis Joplin chiese espressamente che in un angolo della cover venisse riprodotto il logo degli Hells Angels di San Francisco per omaggiare gli amici motociclisti. La casa discografica oltre a (ovviamente) modificare il titolo originale dell’album che avrebbe dovuto essere il più oltraggioso “Sex, Dope and Cheap Thrills”, eliminò il sesso e la droga, big-brother-holdinglasciando solo i più innocui brividi a buon mercato e si arrogò anche il diritto di sostituire la frase ironica e sarcastica: Harry Krishna pronunciataimages dall’uomo col turbante, considerata offensiva nei confronti dei seguaci di quel credo religioso, con le parole: Art: R. Crumb giustificando la modifica con una sorta di accredito dell’opera al disegnatore americano. Inoltre il titolo che avrebbe dovuto essere diviso tra front e retro cover venne ristretto perché rimanesse solo sul davanti. La Columbia CBS pagò a Robert Crumb la somma di seicento dollari, non pochi nel 1968 ma nemmeno tanti considerato che il disco vendette (e vende tuttora) diversi milioni di copie dei quali nemmeno un cent finì nelle tasche dell’artista non avendo un reale accredito sui diritti d’autore. Il disegno originale consegnato alla Columbia non fu mai restituito e scomparve misteriosamente nel nulla per decine d’anni, smarrito, si diceva, nei meandri dei magazzini della casa discografica, fino a riapparire magicamente poco prima del 2000 aun’asta di Sotheby’s dove fu venduto a un ignoto collezionista per una cifra stratosferica all’insaputa del suo autore.

 

Robert Crumb limitò la sua attività di cover artist a quell’unica benché straordinaria copertina anche se nonostante l’oltraggio perpetrato dalla Columbia che non gli devolse mai i diritti d’autore, accettò, per amicizia con la Joplin, di disegnare un piccolo logo per ilgot suo disco successivo “I Got Dem Ol’Kozmic Blues Again Mama!”, ostinandosi, forse per un orgoglioso puntiglio, per non essere pagato. Crumb ha proseguito la sua carriera diventando un punto di riferimento assoluto per i giovani cartoonist di tutto il mondo: oggi è considerato come uno dei più importanti artisti del fumetto e delle strips specialmente nell’ambito freak e hippie del periodo anni sessanta ed è stato Crumb su Linuspubblicato sulle più importanti riviste a fumetti mondiali (in Italia da Milano Libri e su Linus, Fallo!, Re Nudo e Stampa Alternativa). Ancora negli anni novanta le sue tavole ricevono il prestigioso riconoscimento di essere messe in mostra nel mitico Moma (Museum Of Modern Art) di New York, un documentario dal titolo"Crumb" che racconta la sua vita e la sua arte viene girato nel 1994 dal regista Terry Zwigoff e nel contempo Crumb continua a ricevere numerosi riconoscimenti e premi negli USA e in Europa.

 

crumb Adelphi CrumbDa tempo Robert Crumb vive nel sud della Francia dove continua la sua opera e dove si diletta ad esibirsi dal vivo in un gruppo country blues dove suona, pare più che discretamente, banjo e mandolino e, forse vista la vicinanza geografica, ha uno stretto rapporto con l’Italia. La prestigiosa casa editrice Adelphi nota per la sopraffina qualità delle sue opere e la minimale eleganza grafica delle copertine dei suoi libri, ha interrotto per una volta il Crumb&78s_lgtaglio classico che la contraddistingue affidando a Robert Crumb l’immagine di copertina del romanzo postumo dello scrittore serbo Steve Tesich “Karoo” che il cartoonist americano ha illustrato con una sua tavola degli anni sessanta. In questo fine 2014 era possibile incontrare e salutare il settantatreenne Robert Crumb che si aggirava per le strade di Lucca, essendo tra gli ospiti d’onore di Lucca Comics. La copertina di Cheap Thrills resta l’unico esempio di cover art realizzato da Crumb, ma non è poco se la rivista Rolling Stone la classifica al nono posto tra le cento copertine di album più belle di sempre.

 

Maurizio Pupi Bracali

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