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1 Marzo 2015 , , , ,

Dr. John ZU ZU MAMOU – THE NEW ORLEANS SOUL

2015

dr john                             I N T R O 

 

Un gigante della musica rock (e non soll) più classicamente e profondamente americana, solo così si può definire Malcom John “Mack” Rebennack, aka Dr. John aka Dr.John Creux, pianista, chitarrista, organista, cantante, arrangiatore e compositore, puro interprete della musica del sud degli States, quella influenzata dal blues, dal jazz ma anche dal cajun e dallo zydeco, prodotti musicali della cultura francofona della Louisiana, bianca e nera, quella cultura eredità degli Acadiani, coloni bianchi francesi espulsi dal Canada da una vera e propria operazione di pulizia etnica, praticata dagli inglesi alla metà del 1700, e trasferitisi dopo un epocale marcia disperata nel profondo sud dei futuri USA e di quelli che furono i loro schiavi, a loro volta sradicati con la forza dalle loro origini africane e soggetti per almeno due secoli a feroci pratiche di segregazione e di lavoro coatto.

 

Le origini

 

Nato a New Orleans nel 1940 e anche lui discendente da avi provenienti dall’Alsazia Lorena, Mac Rebennack crebbe in un ambiente fortemente influenzato da quelle musiche folk cantate da sua nonna e da alcuni zii, inoltre suo padre era proprietario di un negozio di dischi, questo lo avvicinò all’ascolto della musica nera di NO, quella del jazz tradizionale di King Oliver e Louis Armstrong e gli rese più facile entrare nelle sale di registrazione con Dr.John_musicisti come Little Richard e soprattutto Prof.Longhair, pianista e cantante, esponente di punta della musica di NO, con cui nacque un rapporto di rispettosa amicizia, Mac Rebennack era ancora molto giovane, che gli permise di acquisire le basi culturali e tecniche, per diventare un musicista professionista. Solo sedicenne divenne collaboratore di Johnny Vincent, fu assunto come produttore per la ACE Records, lavorò con musicisti come Earl King e James Booker, parallelamente di giorno studiava in un collegio gesuita e di notte suonava nei locali, questa sua schizofrenia comportamentale non piacque ai gesuiti e trovatosi di fronte alla scelta tra lo studio e la passione montante per fare musica, scelse chiaramente la seconda opzione. Alla fine degli anni 50, suonò con numerose band semi professionalidr-john come Mac Rebennack & The Skyliners, Frankie Ford & Thunderbirds, Jerry Byrne & The Loafers ed ebbe un buon successo regionale con un brano strumentale in stile Bo Diddley, intitolato Storm Warning, registrò inoltre altri 45 gg, per le etichette ACE, RIC e RON. Da segnalare che in quell’epoca il suo strumento di riferimento era la chitarra, ma la sua carriera come chitarrista si chiuse a causa del ferimento durante una rissa dove fu coinvolto per difendere l’amico Ronnie Barron (futuro pianista dei Canned Heat negli anni 80), Mac si beccò un colpo di pistola che gli ferì gravemente il dito anulare della mano sinistra. In conseguenza di ciò prima si diede allo studio del basso ma poi optò per il pianoforte dove, dal punto di vista stilistico, si fece fortemente sentire l’influenza di quanto imparato dal suo maestro e pigmalione, il leggendario Prof. Longhair, al secolo Roeland “Roy” Byrd.

 

1963: Fuga da New Orleans

 

a_560x0Nel 1963 si trasferì a Los Angeles, anche a causa della sua dipendenza dalle droghe, cercò di allontanarsi da New Orleans, città dove il giovane Mac fu influenzato da un ambiente frequentato da ladri, magnaccia, prostitute e spacciatori, lui stesso lavorò in un bordello del Vieux Carrè (il quartiere francese a luci rosse di New Orleans) e persino in una clinica dove si praticavano aborti clandestini, questo humus fu coltura facile per la dipendenza dall’eroina e per soddisfare la sua “scimmia sula schiena” arrivò sino allo spacciare droghe, questa “malattia” lo perseguitò per molti anni, sino alla disintossicazione avvenuta alla metà degli anni 80. Negli ultimi anni vissuti a New Orleans fu coinvolto in numerosi problemi con la polizia e finì anche in galera per un periodo di detenzione, trascorso in una prigione del Texas. A Los Angeles divenne un ricercato turnista di studio, collaborò con Phil Spector e poi con Zappa e le Mothers nello storico lp “Freak Out”, con i Canned Heat in “Living The Blues” e “Future Blues” ed ad alcuni lavori didr.john Sonny and Cher. Parallelamente iniziò la sua carriera come solista, i suoi primi lavori discografici furono fortemente  influenzati dal  Voodoo e dalle pratiche esoteriche frutto del melting pot culturale tipico di New Orleans, cui contribuirono gli eredi degli schiavi africani, gli immigrati da Haiti, influenze cattoliche ed un ambiente profondamente superstizioso e legato ad antiche tradizioni. Il suo primo lp:”Gris Gris” (ATCO) fu una specie di concept album, ispirato da storie circolanti nella NO più segreta e magica. Era il 1968 e Dr.John fu in quest’epoca che assunse questo nickname, una decisione non casuale ma riferita ad un omonimo personaggio leggendario vissuto in Bayou Road a NO, un principe di origini senegalesi e uomo libero con 15 mogli e più di 50 figli, che riuscì a mantenere il proprio fascino nel tempo utilizzando incantesimi a base di serpenti, scorpioni imbalsamati e teschi umani, un guaritore e venditore di Gris Gris, amuleti Voodoo che proteggevano chi li indossava da malocchi e malefici.

 

Voodoo music from the Bayou

 

Dr-JohnMischiando Voodoo, funk e psichedelia, R n’ B e sonorità afro, creò una formidabile miscela di suoni tribali fusi con il blues e la musica cajun, suoni sensuali e carnali, carichi di misteriose vibrazioni provenienti dal profondo del Bayou della Lousiana con il suo corredo di paludi nebbiose, alligatori e serpenti fer de lance; il disco, prodotto dall’arrangiatore/compositore originario di New Orleans  Harold Battiste, fu registrato alladr.john fine del 1967, ai Gold Star Studios di L.A., ne uscì un capolavoro. Brani come Mama Roux, Crocker Courtbuillon, Gris Gris Gumbo Ya Ya, Dansè Kalinda Ba Doom e l’epica I Walk On Gilded Splinters hanno fatto epoca e il disco è nella top 500 dei migliori dischi della storia del rock di Rolling Stone, al 143° posto. La sua song I Walk On Gilded Splinters ha avuto moltissime celebri cover, da ricordare quelle di Marsha Hunt, Cher, Dr.John_remediesdegli Humble Pie e Johnny Jenkins con Duane Allman, in tempi più recenti anche quelle di Allman Brothers Band, Widespread Panic e Paul Weller. Anche il live Show proposto da Dr.John, autodefinitosi in questo periodo The Night Tripper, era qualcosa di mai visto prima, con luci psichedeliche, coriste/ballerine di colore, percussioni africane e i fantasiosi travestimenti dei musicisti, carichi di amuleti e vestiti da sacerdoti Voodoo, senz’altro Dr.John subì l’influenza del pioniere dei travestimenti e della spettacolarizzazione della musica, lo sconvoltodr. john Screamin Jay Hawkins. Dal 69 al 71 Dr.John produsse altri tre bellissimi dischi, tutti su etichetta ATCO: “Remedies”, “Babylon” e “The Sun, Moon and Herbs” tutti con una comune vena Voodoo/New Orleans sound; fu accompagnato per lo più da musicisti di studio e nel terzo disco del 71 collaborarono con lui, superstar del rock come Eric Clapton, Mick Jagger, Victor Brox, PP Arnold, Graham Bond (dove c’era odore di magia nera ed esoterismo lui non poteva mancare) e la sezione ritmica Jim Gordon/Carl Radle quella dei Derek & The Dominoes.

 

dr. johnNel disco c’erano suoni misteriosi e brani sulfurei come Zu Zu Mamou, Pots On Flyo (Filè Gumbo), Black John The Conqueror e Craney Crow; ma soprattutto, fu “Remedies” con la mitica Loup Garoo e la lunga e ipnotica Angola Anthem di quasi 18’ ad essere un grande disco sottovalutato, nessuno dei tre ebbe infatti il successo del suo primo lavoro. Ormai notissimo a livello mondiale, Dr.John partecipò a molti dei raduni rock tipici degli anni 60/70, tra cui il Bath Blues & Progressive Music Festival in Uk nel 1970 e nel 69 partecipò alla registrazione inglese per la Charisma Records, dell’lp “Music From Free Creek” sorta di super session con Eric Clapton , Jeff Beck, Keith Emerson, Mitch Mitchell, Harvey Mandel e Linda Ronstadt. Nel 1972 il suo quinto disco: “Dr.John Gumbo” (ATCO), dove modificò il suo sound, pur mantenendo una linea coerente con la musica Southern di New Orleans, abbandonò i riferimenti al Voodoo e  certe  atmosfere plumbee e tribali dei primi lavori, acquisendo sonorità jazz ed errebì inedite. Il suo contributo come songwriter fu molto meno importante e numerose furono le covers, arrangiate alla sua maniera, di altri autori, Earl King, Huey “Piano” Smith, Ahmet Ertegun, Roeland Byrd sino alla celeberrima Iko Iko di James Crawford, nel disco anche altre  grandi songs: Tipitina, Big Chief, Junko Partner e Stack O’ Lee, tutte classicissime del New Orleans Sound. Nel disco suonarono vecchi amici come Ronnie Barron, il sassofonista Lee Allen, Harold Battiste e la vocalist Shirley Goodman, fu un lavoro bellissimo, equilibrato e coinvolgente e nel 2003 è entrato anche lui nella top 500 di Rolling Stone, a testimoniare il peso di Dr.John nella storia del rock dai primi anni 60 ad oggi.

 

Southern Rockstar

 

IntheRightPlaceVinylL’anno seguente altra uscita: “In The Right Place” (ATCO), un fantastico tributo del New Orleans Sound a questo suo grande interprete bianco, Dr.John fu accompagnato in questa registrazione dai Meters, band di riferimento della musica funk southern di colore  e da Allen Toussaint, grande arrangiatore e polistrumentista, che si occupò anche della produzione del disco; nella track list due song celeberrime: Right Place, Wrong Time (9° posto in Billboard) e Such A Night (42° posto in Billboard), due grandi successi planetari, ancora oggi popolarissimi, l’lp rappresentò il maggior successo commerciale per Dr.John, raggiungendo il 24° posto nella LP Hot 100. Fu sempre nel 1973 che registrò per la dr.johnColumbia, con Mike Bloomfield e John Hammond Jr., il disco intitolato “Triumvirate”, che però non seppe mantenere le premesse e le promesse garantite dai nomi dei tre grandi artisti impegnati. Nell’lp susseguente: “Desitively Bonnaroo” (ATCO), il Dottore cercò di capitalizzare quanto ottenuto dal suo lavoro precedente, insistendo sull’elemento funk e facendosi sempre accompagnare dai Meters e produrre da Toussaint, pur essendo un buon disco questo segnò un passo indietro rispetto  alla elevata qualità della sua produzione musicale e non ebbe il successo di vendite auspicato. Alla metà dei 70, Dr.John Iniziò una lunga collaborazione con Doc Pomus, compositore e arrangiatore di New York, con cui scrisse molte pagine successive della sua musica negli anni 80, sino al 1991 anno della scomparsa di Doc Pomus.

 

Nel 1976, Dr.John fu co-protagonista del celeberrimo “The Last Waltz”, film di Martin Scorsese e triplo disco sull’ultimo concerto di The Band, insieme ad altri big del rock come Dylan, Clapton, Van Morrison, Neil Young e molti altri. Nel 1975, uscì “Hollywood By dr.johnThe Name” (UA), live album registrato in un night club di L.A., prodotto da Bob Ezrin con il chitarrista Steve Hunter (ex Lou Reed Band), l’inseparabile Ronnie Barron e il sassofonista Ernie Watts; come spesso capitò in quell’epoca il disco non riuscì assolutamente a trasferire le reali emozioni e il feeling delle esibizioni live di Dr.John. Nel 1979 collaborò all’lp “Crawfish Fiesta” del maestroCrawfish_festival_prof_longhair Prof.Longhair, come co-produttore e chitarrista, il disco ebbe un ottimo successo e vinse il WC Handy Blues Awards nel 1980, anno in cui morì Prof.Longhair. Nei primi anni 80 registrò due lp di solo piano per la Clean Records di Baltimora, per lo più sue composizioni boogie woogie. Fu un periodo intenso con molte collaborazioni con altri musicisti: Rolling Stones nella canzone Let It  Loose nel 1972, poi Carly Simon e James Taylor in Mockingbird nel 76, ha poi suonato con Maria Muldaur, George Harrison e Neil Diamond, ha prodotto il Van Morrison di “A Period Of Transition”, suonò con Willie De Ville in “Return To Magenta” e in molti altri lp dello scomparso cantante/musicista gitano, tra le sue collaborazioni anche i RKO All Stars di Levon Helm, Rickie Lee Jones, Greg Allman, Hugh Laurie.

 

Gli Anni 80, 90 e 2000

 

Dr.John è stato protagonista di molte apparizioni tv al Saturday Night Live Special e in molto altri show televisivi americani, sino a quella più recente al Late Night Show di Jimmy Fallon con un chitarrista ritmico d’eccezione, Keith Richard. Nel 1978 dopo tre anni di stop, tornò in studio e registrò “City Lights” per la A&M/ Horizon Records, un album che fu dr. johncome un nuovo inizio, prodotto da Tommy Li Puma e Hugh Mc Cracken, fatto soprattutto di composizioni a metà con Doc Pomus, in studio anche il bassista Will Lee, il chitarrista John Tropea, David Sanborn al sax e il celebre virtuoso della batteria Steve Gadd. Un disco scintillante, soul e r n’ b di classe, un ritorno alla grande dopo un periodo un po’ oscuro, il disco fu bene accolto dalla critica ed ebbe un buon successo internazionale. La sua produzione discografica è continuata per tutti gli anni 80 e 90 sino ad oggi, sempre con lavori di buona qualità, caratterizzati dalle suedr.john composizioni e dal suo scintillante pianismo oltre che dalla sua voce un po’ nasale, particolare e narrativa. Uscito dalla dipendenza dall’eroina, ha potuto serenamente continuare la sua attività live, andando in tour anche con i Ringo Starr and his All Starr Band, con big del rock come Levon Helm, Rick Danko, Jim Keltner, Joe Walsh e altri, un supergruppo che produsse l’omonimo live album nel 1990; nel 97 ha partecipato all’album di Lou Reed, “Perfect Day” e ha collaborato con la band inglese neopsichedelica Spiritualized.

 

Circa 10 anni fa lo vedemmo dal vivo a Milano, in un pessimo contesto organizzativo, su un palco inadatto e con un insopportabile sfondo di schermi TV: Dr.John sorridente e ammiccante diede un saggio di  grande professionalità, suonando per oltre un ora e dr.johnriuscendo a rimettere in sesto con la sua musica, una situazione quasi compromessa. Da ricordare tra i suoi titoli più recenti: “Tango Palace” (A&M/Horizon 79), “Zuzu Man” (Trip Rec.) dell’89 e “Television” (GRP Rec.) del 1994 con Randy Brecker e George Wadenius, l’ex chitarrista dei B S & T, entrambi con un ritorno deciso a sonorità Voodoo/Funky/Mardi Gras, poi “Trippin Live” e “Such A Night !” per la Spindrift Records, registrati dal vivo a Londra e con ottima musica nei loro solchi, "Anhuta Zone" del 1998,” All By Hisself-Live At Lonestar Cafè” con registrazioni dell’86 ma uscito sul mercato nel 2003. Suonò nel progetto jazz Bluesiana Triangle, con il sassofonistadr.john David “Fathead” Newman e il celebre batterista Art Blakey, risultato due ottimi cd omonimi per l’etichetta Windham Hill, nel 1998 “The Skiffle Session” registrato live a Belfast con Van Morrison e le leggende dello skiffle Lonnie Donegan e Chris Barber, nel 1999 "Duke Of Elegant" (Parlophone), brillante compilation di brani a firma di Duke Ellington e nel 2001 “Creole Moon”, poi “Sippiana Hericane” (Blue Note) del 2005, contributo alla rinascita della Crescent City dopo la tragedia dell’uragano Katrina da parte di uno dei suoi cittadini più noti e prestigiosi, la cui musica è stata da sempre legata a doppio filo con le tradizioni culturali di New Orleans.

 

tribalIn tempi ancora più recenti i cd: “Tribal” (2010), “Locked Down” (2012) e “Ske Dat De Dat - The Spirit Of Satch” (IRD 2014). Dr.John ha vinto sei Grammy Awards in varie categorie e nel 2011 è stato immesso nella Rock n’ Roll Hall Of Fame, inoltre ha ricevuto una laurea ad honorem dalla Tulane University of Arts dove è stato simpaticamente nominato Dr.Dr.John. Mac Rebennack ha anche avuto dei ruoli cinematografici sia come autore didr.jognultimo musiche che come attore: Srg.Peppers and Lonely Heart Club Band nel 78, Blues Brothers 2000, ha collaborato alle musiche dei film 101 Dalmatians, Cannery Row, Sahara, Dazed and Confused, American Horror Story e al cartoon prodotto dalla Disney, The Princess and The dr.johnFrog. Un artista completo e proteiforme, un grandissimo interprete delle sonorità Southern degli Stati Uniti e uno dei migliori “miscelatori di generi musicali”, che ha avuto la capacità di creare un sound tipico e riconoscibilissimo, un grande musicista ancora oggi nel XXI secolo in continua attività e ancora nel pieno della migliore creatività espressiva.

Guido Sfondrini

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