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21 Giugno 2015 ,

Kevin Coyne Una vita in bianco e nero

2015

Sanity                       I N T R O

 

Musicista geniale e personaggio fuori dagli schemi, antidivo per eccellenza e poeta cantore delle diversità e di storie di vita borderline, ma anche brillante scrittore, film maker, pittore e grafico, dotato di una sensibilità artistica proteiforme e immune da compromessi commerciali e derive modaiole. Kevin Coyne ebbe un momento di notorietà all’inizio degli anni '70, con alcuni LP che ebbero un certo successo commerciale, nonostante la sua musica non concedesse nulla al business, ma la sua (relativa) notorietà fu solo conseguenza di quell’epoca libertaria, con un industria discografica ancora aperta al nuovo e all’irrituale, che consentì anche ad artisti ostici, particolari e underground di farsi conoscere da un largo pubblico. Questa tendenza comunque durò poco e si esaurì con l’inizio degli anni 70, tranne rare eccezioni. La sua attività continuò sino alla scomparsa avvenuta nel 2004, sempre su alti livelli espressivi, supportata da un pubblico di nicchia, innamorato delle sue melodie oblique/dolci e rabbiose, sin dall’inizio influenzate dal blues (Robert Johnson, Leroy Carr e Tommy McLallan le influenze ammesse da KC in una intervista) ma con un attitudine proto-punk sempre presente nei suoi testi e nella sua musica.

 

Early Coyne

 

coyneNacque a Darby (UK) nel 1944, studiò alla Joseph Wright School Of Art e poi si specializzò in pittura e grafica presso la Darby School of Art, nel 1964 cominciò a cantare e suonare la chitarra, il suo primo amore il blues, la musica afroamericana di riferimento per i giovani musicisti inglesi negli anni '60. Concretizzò questa sua passione suonando in duo con il pianista/chitarrista Nick Cudworth, nel solito giro di pub e locali fumosi e periferici. Tra il '65 e il '68 lavorò come terapista e infermiere presso il Whittingham Psichiatric Hospital vicino a Preston (Lancaster), ma anche come consulente sulle droghe con il progetto Soho, a Londra. In questo periodo continuò ad esibirsi a coyne1livello amatoriale, ma fu proprio allora che conobbe il bassista e chitarrista acustico David Clague, proveniente dalla Bonzo Dog Doo Dah Band, ensemble fuori dagli schemi, anarchico e pazzoide, sempre in bilico tra rock psichedelico, jazz old time e cabaret, noto per essere stato la culla artistica di Neil Innes, futuro membro dei Monty Phyton. Il duo Coyne/Clague fu presto individuato da John Peel, Dj BBC e talent scout, nume tutelare del rock inglese (e non solo…) dai primi '60 sino agli anni 2000 e allora proprietario della etichetta sperimentale progressive Dandelion, con lui arrivò il primo contratto da professionista e la nascita di una sua band chiamata Siren.

 

The Siren e le prime registrazioni 

 

Siren_200I due dischi dei Siren, furono registrati nel 1969 e nel 1971, il primo intitolato "Siren" (Dandelion), fu fortemente influenzato dal blues, ma andò in una direzione differente da quella intrapresa dai vari John Mayall  Bluebreakers, Cream, Savoy Brown e Fleetwood Mac, poco virtuosismo strumentale e brani brevi, in controtendenza con la moda di dilatare i tempi delle songs, tipica dell’epoca. John Peel dirà in seguito, che uno come lui nato con il r n’ r anni 50, con i Siren sentì un “boccata d’aria fresca”, paragonandola a quella che i Ramones gli fecero provare molti anni dopo. Il disco, registrato al Regents Studio di Londra nel maggio 69, era aperto dall’up tempo Ze- Ze -Ze -Ze, svariò da blues cover come Rock My Baby e Get Right Church di SIREN_USFred McDowell  a rock songs come Gardener Man e Sixteen Woman sino a ballads nel seme rivoluzionario tipico di Coyne, And I Wonder e First Time I Saw Your Face, Asylum dove KC ricorda le sue esperienze in manicomio e The War Is Over, schizzo drammatico sulla seconda guerra mondiale. La caratteristica voce di KC, grezza, bluesy e a tratti quasi gutturale, diede l’imprinting al Siren sound, una voce che ricordava quella di un altro artista poliedrico e anarcoide a lui contemporaneo, quel Captain Beefheart, anche lui grande innamorato dell’arte grafica e della pittura. Nell’lp suonavano oltre a Coyne e Dave Clague, i chitarristi John Chichester e Dave Gibbons e il batterista Tat Meager. Parallelamente al 33 gg. furono lanciati vari 45 gg., Bottle Up And Go, Mandy Lee e The Stride. Dopo numerose sessions dove registrarono svariato materiale, alcuni Radio Broadcast BBC StrangeLocomotion_200voluti da John Peel e un intensa attività live, nel 71 registrarono: "Strange Locomotion" (Dandelion 8001), prodotto da Dave Clague, il disco vide la presenza di Nick Cudworth al piano e del nuovo chitarrista Mike Gratton, il risultato fu un mix di blues, boogie e ballad, fresco e coinvolgente; alcuni titoli, Relaxing With Bonnie Lou, Hot Potato, Lonesome Ride, Squeeze Me, la lunga e irrituale Fetch Me My Woman e forse il brano più noto, quella Strange Locomotion che ebbe anche un certo ritorno radiofonico. I tempi erano maturi per la svolta solista di KC, la sua esplosiva capacità come compositore e autore di testi mai banali doveva avere la sua definitiva consacrazione.

 

Il poeta dell'alienazione  (1944 - 2004)

 

dreamlandCerto Kevin Coyne  non fu personaggio da gossip e da atteggiamenti glamour, anzi fu un tipo piuttosto ruvido con una tendenza tutta britannica ad alzare il gomito, per cui i suoi percorsi artistici vanno misurati attraverso la sua produzione discografica. Un solo aneddoto, esplicativo del tipo di personaggio: all’inizio dei '70 un incontro con Jack Holzman, patron della Elektra Records che distribuì negli USA i dischi dei Siren, la proposta quella di sostituire lo scomparso Jim Morrison nei Doors, la risposta lapidaria di Coyne fu: “Non mi piacciono i pantaloni di pelle…” Nel 1972 registrò una home recording con la collaborazione di suo fratello Eugene intitolato: "Nobody Dies In Dreamland", che fu una specie di prova generale prima del suo primo album solista: CaseHistory_200"Case History" (Dandelion 1972), registrato più o meno con gli stessi musicisti che furono nei Siren, tranne il chitarrista Mick Sweeny e per lo più acustico. Il disco fu decisamente autobiografico, raccontò l’esperienza professionale  manicomiale di KC, attraverso storie di alienazione mentale e vite perdute, piccoli personaggi drammaticamente reali, minimali e persi nelle loro storie alcooliche, tra sbarre, elettroshock e camicie di forza chimiche, brani come God Bless The Bride, Mad Boy, Need Somebody, Send All Yellow spiegano benissimo il contesto “storico” di questo vinile ormai raro.

 

Il disco non lasciò tracce particolari ma fu notato da quelli della Virgin, allora una etichetta nuova e aperta alla novità, KC finì sotto contratto con loro e partorì quello che si può considerare il primo lavoro della sua maturità come cantautore: "Marjory Razorblade" (Virgin VD 2501, 1973), un doppio lp, fatto che segnala quanto la Virgin credesse in KC, fu prodotto da Steve Verroca che suonò anche il piano e registrato al Manor e al Saturn Studios, vide la presenza dell’amico Clague alle chitarre e del chitarrista acustico, slide, armonicista e mandolinista di provenienza blues Gordon Smith, 51QARdQxqCLdel batterista Chili Charles, del bassista Tony Cousins e del  tastierista Jean Russell. In esso alcune ballate memorabili, spesso rabbiose, piene di feeling e mai banali, la splendida Eastbourne Ladies, Marlene, entrambe pubblicate anche come singolo, House On The Hill, Jackie and Edna, la sperimentale Mummy, Karate King, lo spiritual Heaven In My View, This Is Spain, Chairman’s Ball, Old Soldier. Tutto il disco, con il suo mix di Delta blues, rock, folk e rabbiosa voglia di urlare è bellissimo, coinvolgente e drammaticamente reale, un sound privo di orpelli e molto, molto blues anche se  fuori  dalla tradizione dalle classiche 12 bars; cover sleeve del creativo Barney Bubbles. Il disco ebbe un inaspettato riscontro di vendite ed entrò nella Top 40 UK lp. E’ del 73 l’apparizione di Coyne all’Old Grey Whistle Test, programma rock TV top della BBC all’epoca. 

 

blameNel 1974 uscì: "Blame It On The Night" (Virgin V2012), sempre registrato al Manor Studios, vide nella band l’ingresso del sassofonista Ruan O'Loghlainn, gli arrangiamenti per i fiati di Fi Tench e le backing vocals, delle novità che fanno  intuire una maggiore complessità negli arrangiamenti dei brani. Blame It On The Night, Sign Of Times, Witch e Poor Swine alcune delle songs più rappresentative, il disco è molto bello anche se meno irruente e importante del precedente, fu ben recensito dalla critica ma fu comunque sottovalutato e non ebbe i riscontri di pubblico sperati. L’attività live di KC & Band, fu continua, con la partecipazione a molti free festival tra cui quello di Hyde Park, in questo periodo furono anche registrati molti bootleg, tra cui uno a Francoforte; la Germania Occidentale fu un paese dove Kevin era popolarissimo, in seguito ci andrà a vivere. Il MI0001507295nuovo lavoro si intitolò: "Matching Hand And Feet" (Virgin V2033), fu pubblicato nel 1975 e costituì un ritorno ad alti  livelli per la musica contenuta nei suoi solchi. La band vide sempre Gordon Smith tra i protagonisti, l’ingresso del bassista Archie Leggett e di un giovane chitarrista proveniente dai New Animals di Eric Burdon, Andy Summers, di lì a qualche anno  superstar con i Police, producer Geoffrey Haslam. L’LP si aprì con un potente brano quasi funk, Saviour con un KC scatenato con la sua voce corrosiva, poi alcuni brani composti con Smith e Summers: Turpentine e Rock n’ Roll Hymn, anche Sunday Morning Sunrise e Tulip furono ottime song, un disco notevole e di qualità, che confermò l’eccellente livello del songwriting di KC.

 

Nel 76 uscì la compilation olandese "Let’s Have A Party" (Virgin  89800 ET) con alcuni brani live registrati al Lyceum di Londra, poi "Heartburn" (Virgin CDV 2407), che vide entrare nella band un paio di elementi storici del British Blues, quel George Bruno più MI0002796310conosciuto con il nickname Zoot Money, valente tastierista e vocalist  e il bassista Steve Thompson per molti anni fedelissimo di John Mayall; il disco fu senz’altro minore rispetto ai precedenti,  ma si mantenne su buoni livelli, c’era una rivisitazione di Strange Locomotion dal repertorio Siren e alcune aperture verso il reggae, nel 1976 un genere musicale molto popolare in UK. A coronare gli anni '70 venne il primo lp live di KC, "In Living Black And White" (Virgin PZ 34757), doppio album tratto dal tour promozionale per Heartburn, con la formazione Thompson/Summers/Money/Woolf  e tutte le migliori song di KC in scaletta, daR-613506-1244268887.jpeg Eastbourne Ladies a Mummy, da America a Marjory Razorblade, sino a Turpentine,  al traditional Ol Man River e alla dylaniana Knocking On Heavens Door, un live album tosto e coinvolgente, grintoso e suonato da Dio e con uno scatenato Kevin a raccontare le sue storie alienate e ad arringare le masse con la sua voce vetrosa ed evocativa. Coyne fece tours in tutto il mondo oltre all’Europa anche negli USA, Canada e in Australia. Con la fine dei 70, KC continuò intensamente la sua attività registrando numerosi lavori tra il 77 e il 1980, sempre per Virgin Records, sempre sulla linea del racconto di vita ma anche con una vena polemica molto accesa, soprattutto contro il malgoverno liberista di Margaret Tatcher. In questo periodo il suo lavoro fu molto apprezzato da star del punk come John Lydon (Johnny  Rotten) e Sting.

 

Dagmar Krause, Robert Wyatt, il punk, Norimberga e altre storie 

 

Kevin Coyne & Dagmar Krause - Babble (Front)Il 1979 fu l’anno della strana collaborazione con la raffinata cantante tedesca d’avanguardia Dagmar Krause (Slap Happy, Henry Cow), ne uscì l’lp intitolato "Bubble/Songs Of Lonely Lovers" (Virgin) che vide anche la collaborazione  del vecchio amico Zoot Money. Il disco praticamente era un concept album basato sulla storia di due amanti, ebbe anche una versione teatrale piuttosto controversa, con Coyne e la Krause come protagonisti, altra sua opera teatrale fu intitolata "England, England". Nel 1980 la collaborazione con Robert Wyatt che sortì il doppio lp "Sanity Stomp" (Virgin), Wyatt compose un brano (Take On The Bowers) e suonò le tastiere in parecchi brani, in questo disco anche la presenza della punk reggae 57907band  The Ruts e del chitarrista Brian Godding, protagonista della prima psichedelia inglese sixties con i Blossom Toes e i BB Blunder. Fu un lavoro molto sperimentale con un KC intento a declamare e cantare i suoi testi, slegato (apparentemente) dal contesto musicale, in questo lavoro senz’altro ritrovò la febbrile voglia di sperimentare dei suoi primi dischi. Nel 1985 dopo un pesante esaurimento nervoso e con problemi d’alcool sempre più pressanti, si trasferì a Norimberga, città del Nord della Germania.

 

Qui smise di bere e sposatosi con Helmi nacque Nico, fu poi raggiunto dai figli della prima moglie Eugene e Robert, anche la situazione familiare di Kevin fu piuttosto complessa; in questo periodo esplose l’altra virtù artistica di KC, la pittura, le sue opere conquistarono un pubblico di appassionati d’arte e furono esposte in molti posti in Europa (Amsterdam, Zurigo, Berlino), scrisse anche quattro libri di poesie, che presentò in contemporanea con le sue opere grafiche, da qui in poi le copertine dei suoi dischi furono 349947517_49d583c0c2_bquasi tutte sue opere grafiche, l’artista globale e l’intellettuale organico (in questo caso il termine non è abusato…) vennero fuori con grande forza. Ma l’attività in studio e live di KC continuò senza sosta. Tra l’80 e l’82 tre lp di ottima fattura: "Pointing The Finger", "Politicz", con l’invettiva anti papista Her Loneliness e "Legless In Manila" con la collaborazione dell’armonicista Peter Hope Evans ex dei Medicine Head, di Brian Godding alle chitarre e Steve Lamb al basso. Tre dischi polemici e incazzati ben inseriti nelle logiche punk e anti sistema tipiche di quel periodo storico, specialmente in Gran Bretagna, ci fu anche il "Live In Berlin" del 1981. Negli anni '80 e '90 molti altri lavori per varie etichette indipendenti, instancabile KC e senza pause la sua vena compositiva, tutto ciò rese la discografia di KC  decisamente corposa, anche se lui fu prevalentemente un outsider e uno ai margini dell’industria discografica.

 

The End

 

Negli ultimi anni tedeschi KC ebbe numerose collaborazioni con musicisti di tendenza: Brendan Crocker, cantautore e bluesman inglese, John Langford della punk band The Mekons, Gary Lucas, chitarrista protagonista con Morris Tappert dell’ultima incarnazione della Magic Band di Captain Beefheart, quella dall’'80 all’'82 che partorì lp "Doc At The brendanwonderful2Radar Station" per Virgin Records. Collaborò anche con la jazzista Carla Bley nel suo album "Silence". Ci fu poi la reunion con i Siren, Clague e Cudworth per il doppio dvd celebrativo della Dandelion Records, dove lo possiamo vedere in una improvvisata, rustica live performance, piuttosto provato fisicamente ma sempre grintosissimo e coinvolgente. Nel 2002 gli fu diagnosticata una fibrosi polmonare, scomparve serenamente nel 2004 circondato dall’affetto dei suoi tre figli e dalla moglie Helmi, in seguito fondatrice dell’etichetta Turpentine che pubblica le numerose registrazioni inedite effettuate da Coyne nella sua lunga e intensa carriera di musicista. Kevin Coyne è stato un grande outsider, kevbiouno che non aveva nessuna caratteristica della superstar rock, ma fu uno capace di creare uno stile solo suo, partendo da una personalissima interpretazione del blues e adattandola al cambiare dei tempi, senza perdere la propria spontaneità e la voglia di cantare le sfighe degli ultimi e dei deboli, senza fare sconti ad una società basata sull’esclusione di questi dai privilegi distribuiti ai più forti. A nostro parere Coyne va iscritto in un ideale poker d’assi del cantautorato inglese anni '70, con Roy Harper, John Martyn e Nick Drake. Corposa e varia la sua discografia, rieditati i suoi primi titoli con inediti e outtakes, poi vari live album a anche alcuni DVD. Buona ricerca e buon ascolto… ne vale la pena.

Guido Sfondrini

Video

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