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5 Luglio 2014 , ,

Blossom Toes Freakbeat e psichedelia

1965-1969 - Marmalade - Sunbeam Records

blossomAgli albori, molto prima della Swinging London si chiamarono The Grave Diggers (1962) e in seguito The Ingoes, poi quando loro manager divenne Giorgio Gomelsky (lo scopritore degli Yardbirds), questi li rinominò The Blossom Toes. Una band tra le più creative della psichedelia classica made in UK, ne fecero parte: Brian Godding, chitarrista, tastierista e vocalist, Jim Cregan chitarrista e cantante, Brian Belshaw bassista e Kevin Westlake, batterista irlandese. Protagonisti di un beat colorato da visioni lisergiche e profumato di hashish e patchouli, con canzoni da 3 minuti 3 (come nella tradizione pop più classica), denominato in tempi più recenti ‘freakbeat’, termine che ne indica bene l’evoluzione estetica da canoni più ingenui ed adolescenziali ad atmosfere più ricercate.

 

Blossom+ToesIl primo album per la Marmalade Records di Gomelsky - quella dei Trinity di Brian Auger e Julie Driscoll - uscito in Italia col titolo “The Psychedelic Sound Of Blossom Toes” (1967, Marmalade/Ricordi International) fu definito da Melody Maker ‘Giorgio Gomelsky’s  Lonely Hearts Club Band’ per le evidenti relazioni con i Beatles e il loro sound. Intitolato “We Are Ever So Clean” (1967) questo primo lavoro conteneva 15 songs tutte composte dai membri della band, con un ruolo compositivo importante per Brian Godding, un pantheon di suoni leggeri e felici come doveva essere nella prima (e breve) stagione spensierata della psichedelia inglese.

 

I 45 gg. legati al disco non ebbero un grande successo di classifica, oscurati dalle hits di Beatles, Rolling Stones e Kinks ma alcune songs come What On Earth, Frozen Dog, Look At Me, I’m You garantirono una notevole fama cult a tutto l’lp, tanto da inserirlo, 12624a posteriori, tra i 100 migliori dischi della psichedelia UK. Fu in questo momento che i Blossom Toes contribuirono alla colonna sonora del film francese “La Collectionneuse” di Eric Rhomer e apparvero anche in “Popdown” film del 67 di Fred Marshall. Non furono una live band, in quel periodo, anche perché il loro sound fortemente orchestrato non era facilmente riproducibile dal vivo. Esordirono live al Love-In all’Alexandra Palace nel luglio 1967, poi andarono in tour in Svezia dove suonarono per tre settimane al Merry Hassan di Stoccolma, allora pop club leader nella capitale svedese. Dopo l’esperienza svedese Westlake lasciò la band, sostituito da John “Poli” Palmer,blossomtoes-bw-pic polistrumentista proveniente dalla scena rock del Midland. Nel 1968 registrarono il secondo album: “It’s Only For A Moment” (Marmalade), che registrò un totale cambiamento di rotta del sound, che virò verso un rock psichedelico acido sporcato dal blues e dalla musica soul.

 

Il lavoro fu parzialmente registrato con Palmer alla batteria, che però fu rimpiazzato nella maggioranza dei brani da Barry Reeves, ex Ferris Wheel. Il disco vide allungarsi molto la durata dei brani equamente composti da Godding e Cregan, tranne la cover Just Above My Hobby Horse’s Head di Richie Havens; vide la partecipazione del songwriter americano Shawn Phillips al sitar (il maestro di yoga del film su Woodstock), con protagoniste le due lead guitars con un sound molto più aggressivo ed elettrico ed una blossom toesritmica incalzante. Il doppio cd postumo “Love Bomb Live 67/69” edito dalla Sunbeam Records nel 2009, testimonia l’incredibile forza della band dal vivo, con brani dilatati, Indian Summer, Peace Loving Man, Love Bomb, tutte da It’s Only For A Moment e blues cover come Smockestack Lightning di Howlin Wolf, la beefhartiana Electricity e la lunghissima Grooving di quasi 25’, con le chitarre soliste durissime e distorte ed una sezione ritmica martellante.

 

Questo cambio di rotta li fece conoscere ed apprezzare anche come live act, ma ormai giunti all’alba dei 70 l’armonia all’interno della band andò a farsi benedire, provocando l’inevitabile spin off del gruppo. Godding, Westlake e Belshaw formarono i BB Blunder, discreta band con un lp all’attivo intitolato “Workers Playtime”; Cregan ritrovò Poli Palmer nei Family con cui scrisse pagine mirabili del prog inglese, poi mise in piedi gli Stud, una buona band hard rock che riprese lo spirito jam degli ultimi Blossom Toes, notevole il loro “Live At The Command Studios”. Brian Godding in seguito fu protagonista di numerose collaborazioni con il jazzista Mike Westbrook, con Kevin Coyne, con sua cognata Julie Driscoll e Keith Tippett nei Centipede, ed è tutt’ora attivissimo. Da segnalare la pubblicazione nel 2010 della solita e benemerita Sunbeam Records del vinile "Before We Were Blossom Toes", che come titolo e copertina raccontano eloquentemente raccoglie per la prima volta 15 covers/classici the-ingoes-before-we-were-blossom-toes.-vinyl-lp-598-pperduti - con demo mai ascoltati prima e live-acts - della band risalenti al suo primissimo periodo mod 1964-1966 (In The Midnight Hour Whatcha Gonna Do 'Bout It?, Mister Pitiful, Se Non Mi Aiuti Tu, Viens Danser Le Monkiss etc...). Blossom Toes sono un tassello da non perdere della prima psichedelia British, quella dei tempi gloriosi di Carnaby Street e di Twiggy, quella di cui Michelangelo Antonioni fece cronaca e storia con il suo Blow Up; tutta la loro produzione discografica è stata più volte rieditata ed è facilmente reperibile.

 

Guido Sfondrini

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