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13 Luglio 2014 ,

Will Stratton Ectoplasmi Nick Drake a New York

2014 - Talitres

will strattonWill Stratton. Una meravigliosa scoperta. Un disco, questo splendido suo ultimo "Gray lodge wisdom" (Uscita: 29 Aprile 2014), che ha rischiato di non vedere mai la luce. Il buio infatti sembrava avvolgere il suo autore, alle prese con una battaglia contro un terribile tumore dalla quale è riuscito fortunatamente ad uscire vincitore. A tal proposito è da segnalare il tributo a lui dedicato dagli amici di sempre, Maia Mc Donald e Brian Sendowitz con il disco "If you wait long enough: Songs of Will Stratton" uscito nei giorni cupi della malattia di Stratton (11 Giugno 2013) ed il cui ricavato lo ha aiutato a sostenere le spese mediche del caso. Tra gli artisti presenti al tributo fantasiosi moniker come Matthew Carefully & the Memorial Concern, Sam Moss & The Ineligible Bachelors, e poi tra gli altri Alexandra Drewchin and Aaron Roche, Thibault Rivrain, Trevor Wilson.

 

 

will new disco

Will non è un ragazzino alle prime armi se si considera che quest'ultimo lavoro è il suo quinto disco adulto. Nel suo profilo Facebook, tra le sue influenze sono citati artisti come Leo Kottke, Jimwill blues O'Rourke, Joni Mitchell ma soprattutto ha sempre dichiarato di essere "un fedele discepolo" del grande Nick Drake - non è una novità di questi tempi - e per una volta alle parole sono seguiti i fatti. Un "Vile Bodies EP" (2009) e quattro dischi full-lenght tra 2007 al 2012 tutti di buona fattura, dall'esordio da ventenne di "What the night said" fino all'ottimo "Post Empire" di due anni fa, passando da "No Wonder" (2009) e  "New Vanguard Blues" (2010), magnifico, inciso in perfetta solitudine da Stratton, vocals, piano, guitar. Tutti album passati nel dimenticatoio, confusi nella montagna di produzioni simili in ambito indie. Stratton è californiano di nascita (Woodland, 1987) ma attualmente risiede a Brooklyn, New York, considerato da lui un ottimoa1893723491_2 will empiretrampolino di lancio. L’ultimo suo lavoro "Gray lodge wisdom" è davvero di caratura superiore, la maturità raggiunta raggiunge livelli espressivi molto alti. Quello che salta immediatamente dall'ascolto sono i superbi arrangiamenti dell'intero album che arricchiscono songs che come si suol dire "camminerebbero molto bene anche con le loro gambe". Che dire di un apertura regale come la title track, Gray lodge wisdom (feat. The weather station), che presenta un suadente finale cantato dalla brava Tamara Lindeman?

 

Altrove il fantasma di Nick Drake non manca di farsi vivo in maniera pesante: è il caso di Dreams of Big Sur, superba, con intrecci di chitarra e piano, ricca di archi (violini, viola, cello, apparsi anche in brani dei precedenti lavori No wonder e Post Empire) edWillStrattonGuitar1c orchestrazioni che paiono rubate ai primi due capolavori dell'uomo di Tamworth-in-Arden, "Five leaves left" e "Bryter Later". Le stesse arie tinteggiano - al limite del plagio vero e proprio - altre perle disseminate nelle otto tracce del disco, Wild rose, Do you love where you live ? (gli arrangiamenti qui sono di Nico Muhly) e Yeah, I'll requite your love, con controcanti celestiali di Maia Friedman. Ma Will Stratton dimostra di essere anche un buon chitarrista: da applausi il suo agile fingerpicking in Long live the Hudson River Valley, con voce molto Paul Simon oriented e la chitarra scuola Takoma Records che colora The arrow darkens, dove è Hollie willstrattonsplashFullbrook che aiuta vocalmente. Fate song, la traccia più lunga della raccolta, che inizia quasi come una canzone lunare, chiude un disco emozionante, senza dubbio da annoverare fra le cose più riuscite della prima metà del 2014. L'unico rammarico è la sua breve durata, 30 minuti circa, che però non sminuisce affatto il valore assoluto dell'opera. "Gray lodge wisdom", più che un nuovo disco, appare come un duello contro la morte vinto dal suo autore. Hold on Will!

 

Ricardo Martillos

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