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31 Luglio 2014 ,

H.P. Lovecraft Destinazione: le Montagne della Pazzia

2014 - Philips

hplovercraft primo discoHoward Phillips Lovecraft, fu uno scrittore americano scomparso precocemente nel 1937 a soli 47 anni, dopo una (breve) vita spesa ad inventare storie horror di altissima qualità e micidiale intensità, uno che con la penna ci sapeva fare e seppe creare atmosfere veramente plumbee spesso al limite della follia e della paranoia, sue inseparabili compagne con la malattia anche nella vita reale. Il Ciclo di Cthulhu, At The Mountain Of Madness, L’Orrore di Dunwich, Il Colore Venuto Dallo Spazio, alcune delle sue opere fondamentali, tra gotico e fantascienza, scritte con una vena visionaria e allucinatoria insuperabile. Tutto ciò influenzò un gruppo di giovani musicisti di Chicago fanatici lettori delle sue opere, che nel 1967, nel pieno della stagione psichedelica, misero insieme una band,  sino dal nome ispirata allo scrittore “maledetto” e ai suoi folli racconti: H.P. Lovecraft.

 

I componenti dellaHoward_Phillips_Lovecraft line up originale della band: George Edwards, ex folk singer con precedenti esperienze discografiche (registrò una cover di Norvegian Wood dei Beatles e Quit Your Low Down Ways di Dylan con Steve Miller alla chitarra),  cantante e polistrumentista, DaveHP+Lovecraft Michaels, tastierista/polistrumentista, Tony Cavallari, lead guitar, Michael Tezga, batterista e percussionista e il bassista Jerry Mc George, in precedenza chitarrista con gli Shadows Of Knight. Nel 1967 i nostri si trasferirono a San Francisco, cuore della Summer Of Love, dove presto si fecero un nome, anche per l’indubbia originalità della musica da loro proposta, dove i riferimenti testuali a Lovecraft trovarono un humus acido ideale: folk rock psichedelico impregnato di LSD, altrettanto visionario quanto gli scritti del loro padre putativo. I loro concerti al Fillmore West e al Winterland Ballroom furono molto frequenti e frequentati da un pubblico ammaliato dal loro sound e ben disposto verso lo sballo in tutte le sue tipologie. 

 

Firmato un contratto con la Philips, registrarono il loro primo 7” per la Mercury Rec. etichetta sussidiaria della Philips: “Anyway That You Want Me”, cover di un brano degli inglesissimi Troggs. Il primo lp arrivò presto, intitolato “H.P. Lovecraft”, registrato agli Universal Recording Studios di Chicago con la produzione del manager George hplBadonsky; fu un album diviso tra una prima side di covers, dal traditional Wayfaring Stranger a I’ve Been Wrong Before di Randy Newman sino a That’s Bag I’m In di Fred Neil e una seconda fatta da brani scritti dalla band, The White Ship, quasi 7’ di allucinazioniHP_Lovecraft_band psichedeliche direttamente ispirate dall’omonimo racconto di Lovecraft, The Drifter la song più rock del disco, That's How Much I Love You, Baby (More or Less) e poi Country Boy and Bleeker Street, ancora di Fred Neil - molto amato da Dave Michaels - sino a The Time Machine con le sue atmosfere mainstream anni 20, e la finale Gloria Patria, sorta di sermone in latino, cantato “accappella”, Arrangiamenti dei fiati sovraincisi, la doppia voce solista, il suono dell’harpsichord, gli interventi solisti del clarinetto e del flauto di Michaels, caratterizzarono un sound complesso e originale, che all’epoca fu paragonato impropriamente a quello dei Jefferson Airplane.

 

Dopo un tour di successo nella West Coast, gli HPL tornarono a Chicago e nel 1968 iniziarono un tour nella East Coast che li portò a suonare al Boston Tea Party, a Philadelphia alla Electric Factory e a New York al Cafè au Go Go a supporto dei Blood Sweat and Tears di Al Kooper. Seguirono altri concerti al Salt Palace di Salt Lake City con i Buffalo Springfield e gli Youngbloods, e tornati in California, a Palm Spring con la James Cotton Blues Band. Un attività live intensa e di successo - in contrasto con le scarse hplovercraft 2010vendite del loro primo lavoro - che li portò ad aprire i concerti di big come Grateful Dead, Moby Grape e i tour americani di Donovan, Who e Pink Floyd. Dal vivo il loro sound fu meno sperimentale e più marcatamente acid rock, con un ruolo più importante per il chitarrista Tony Cavallari e suoni più duri rispetto alla musica da loro proposta in studio. A L.A. tornarono in studio per registrare il loro secondo lp, agli I.D. Sound Studios con il sound engineer Chris Huston, intitolato (con poca originalità) “H.P. Lovecraft II”. Il sound del disco fu molto influenzato dagli effetti psichedelici dovuti ai tricks elettronici di Huston, ma nonostante la bontà della musica, i risultati di vendite furono anche questa volta deludenti. 

 

Il disco fu caratterizzato da covers, sempre originali e personalizzate, di brani altrui come Spin Spin Spin e It’s About Time; Electrorallentando invece, composta da Edwards, era uno sconvolto acid trip di oltre 6’, quindi Mobius Trip, High Flying Bird, suonata anche da Judy Henske e dai Jefferson Airplane, Keeper of the Keys di Brewer & Shipley e il loro brano forse più noto, At The Mountains Of Madness, direttamente ispirato da Lovecrafthpl e da uno dei suoi incubi innominabili. Un lavoro molto interessante, un altro classico della psichedelia USA anni 60.  “At The Mountains Of Madness” fu anche il titolo di una compilation pubblicata nel 1988 dalla Edsel Records, che riportò alla luce il sound degli HPL, dimenticato negli anni anche a causa della relativa rarità dei loro vinili originali, finiti fuori stampa già nei primissimi anni 70. Agli albori del 1969, gli HPL si sciolsero, principalmente a causa del ritorno agli studi di Dave Michaels, Tezga andò a suonare brevemente con i Bangor Flying Circus, ma poco dopo Tezga e Edwards riformarono la band con il nome abbreviato in Lovecraft con il chitarrista Jim Donlinger e il bassista Michael Been provenienti dagli Aorta.

 

hplovercraft valleyFirmarono un contratto con la Reprise e registrarono un disco intitolato “Valley Of The Moon”, rieditato come cd-r da Wounded Bird Records nel 2008, che abbandonò il trip lisergico ispirato ai folli incubi di  Lovecraft,  proponendolovecraftcover_27141232012_r un sound più tranquillo e rassicurante, virato vagamente al mood dei CSN & Y, e fecero anche un tour come opener per Boz Scaggs e Leon Russell. Nel 1975 ci fu un altro mark della band con il nome Love-Craft voluto dal solito Tezga, con un disco intitolato “We Love You Whoever You Are” per la Mercury, un lavoro ispirato al funky che non ebbe alcun seguito dal pubblico e dai media specializzati. Edwards noto poi come Ethan Kenning, lasciò la musica per occuparsi di pubblicità televisiva, in anni più recenti ha prodotto la cantante Rhiannon.

 

Michaels ha continuato a suonare come sideman e ha fatto il compositore di musiche per spot pubblicitari radio e tv. Da segnalare, nel 1991 la pubblicazione per la Sundazed (Edsel in Europa, come cd-r nel 2000) dell’lp “Live, May 11/68” registrato al Fillmore West, che dà bene l’idea dell’intensità in concerto HP-Lovecraft-Dreams-In-The-Wit-451554degli HPL e dell’atmosfera puramente lisergica delle lorohplovercraft performance, ma anche delle notevoli capacità tecnico musicali dei componenti la band, qui con in formazione al basso Jeffery Boyan. Chi volesse poi recuperare tutto della band in un sol colpo e rimasterizzato, può far propria una bella compilation su CD di 23 brani uscita nel 2005, "H.P. Lovecraft - Dreams in the Witch House: The Complete Phillips Recordings", contenente anche bonus track-raritàAmiche/ci di Distorsioni.com un sound, quello degli HPL, da riscoprire assolutamente !

 

Guido Sfondrini
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