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4 Settembre 2016 , , ,

Bo Diddley Colui che diede vita al ritmo

2016

bo             INTRO: The Gunslinger

 

Non che sia stato dimenticato, ma Ellas Mc Daniel aka Bo Diddley, non ha avuto in questi anni il ricordo degli appassionati del rock che avrebbe meritato. Vediamo di porre parziale rimedio con questo profilo-speciale sulla sua storia, la sua musica e la sua lunga e gloriosa carriera. Musicista particolare, chitarrista, cantante, compositore e producer, poco avvezzo alle raffinatezze ma interprete di un sound selvaggio, ipnotico e tribale, ricordato come JUNGLE MUSIC, figlio naturale del blues e del boogie ma anche anticipatore del funk e del rap, che ha avuto un ruolo centrale nell'evoluzione del rock e del rock'n'roll moderno. Il suo ritmo basico, africano e primitivo (denominato BD beat hambone), fondamento di molti stadi evolutivi del rock, gli valse il soprannome di The Originator, e i suoi poderosi, martellanti riff chitarristici hanno ispirato molti nel corso degli anni. I suoi brani sono stati tra i più ripresi e reinterpretati: incominciando da decine di Garage Band sino alla British Invasion di band come Pretty Things, Rolling Stones, Animals, Yardbirds, ai Quicksilver Messenger Service, ai Juicy Lucy, agli Woolies, ai Blues Project, ai Doors, e molte di queste covers hanno avuto a loro volta grande successo; come non ricordare la leggendaria Who Do You Love nella versione chilometrica in studio dei QMS o quella di Jim Morrison e soci? Insomma, Bo Diddley è stato indubbiamente una pietra miliare del R n' R.

 

Un lontano passato

 

220px-Bodiddley_single_songNacque come Ellas Otha Bates nel Mississippi, nel piccolo centro di McComb nel 1928, rimasto orfano fu adottato dal cugino di sua madre che gli diede il cognome Mc Daniel, con la famiglia si trasferì in seguito a Chicago, come moltissimi neri in fuga dalla miseria della campagna, travolti dagli effetti della Grande Crisi, con la speranza di nuove possibilità di lavoro e di sopravvivenza nelle grandi città industriali del Nord. Il suo primo approccio alla musica fu quello classico per molti bluesman dell'epoca, la chiesa, la Ebenezer Baptist Church, dove imparò a suonare il violino e il trombone e poi in una chiesa pentecostale dove cominciò a suonare la chitarra, lo strumento del destino per il giovane Bo Diddley. BD fece il falegname e il meccanico per MI0002807841tirare a campare, ma il suo sogno era quello di vivere con la musica che amava. Ispirato da John Lee Hooker cominciò a suonare agli angoli delle strade da solo o con amici come Jerome Green & The Hipsters Band poi reinventata come Langley Avenue Jive Cats. Si spostò poi in Maxwell Street, mecca del blues di strada a Chicago e sede del famoso mercato popolare oggi scomparso, qui suonò con Earl Hooker e con il chitarrista Jody Williams, che poi fu il solista durante la registrazione di Wo Do You Love nel 1956. Era il 1951 o giù di li e BD cominciò a suonare professionalmente nel South Side di Chicago, al 708 CLUB con l'armonicista Billy Boy 220px-I'm_a_Man_single_coverArnold: fu il periodo in cui registrò i demos di due brani che faranno la storia del rock: Bo Diddley e I'm A Man, che poi vennero ri-registrati ai Chess Studios con questa leggendaria line up: Lester Davenport (bluesharp), Otis Spann (piano), Frank Kirkland (drums) e Jerome Green alle maracas; nel marzo 1955 la song Bo Diddley era al numero 1 della R n' B Chart. Era iniziata l'era del Rock N' Roll che nel '56 ebbe la sua definitiva consacrazione con l'esplosione del successo planetario di Elvis Presley.

 

Hail Hail rock'n'roll: il successo

 

1280x1280Nel 1955 l'apparizione TV all'Ed Sullivan Show finì tra le polemiche per il rifiuto di BD di cantare Sixteen Tons come voleva l'illustre anchor man, cantò invece Bo Diddley e Ed Sullivan lo cancellò dal suo programma. Ciò non sfiorò minimamente la fama di BD soprattutto tra il giovane pubblico afroamericano e il nostro inanellò un serie di hits di prim'ordine: Pretty Thing, Say Men, You Can't  Judge A Book With A Cover (Willie Dixon cover), Mona, Wo Do You Love, Roadrunner, Bring It To Jerome, Diddley Daddy; registrò anche tre lp di grande successo: "Bo Diddley" (Checker Rec. R-1613371-1380732987-7476.jpeg1958), "Bo Diddley Is A Gunslinger" e "Have A Guitar, Will Travel" (Checker Rec.1960), quello con BD in sella al nonno di tutti gli odierni scooteroni sulla copertina del disco; nel 1964 registrò l'album "Two Great Guitars" (Checker 74), disco condiviso con Chuck Berry, da considerarsi come l'antenato di tutte le super session in divenire. Nel 1963 tour UK con Everly Brothers e Little Richard, band di supporto gli ancora semi sconosciuti Rolling Stones. BD fu anche autore di successi per altri artisti, come Love Is Strange per il duo Mickey and Sylvia e Mama (I Can't Go Out) per la cantante rockabilly Bo_Diddley_Have_Guitar_Will_Travel_-_Front_Cover_1024x1024Jo Ann Campbell. Fu il periodo, in cui BD, da vero innovatore, incluse nella sua band molte donne alle voci ma anche una chitarrista, Cornelia Redmond aka Cookie Vee, cosa molto rara a quei tempi. Inoltre produsse i Moonglows, il cui leader Harvey Fuqua fece spesso il corista in molte registrazioni di BD. Dall'inizio dei 60, Diddley fu sempre più popolare tra il pubblico bianco, i suoi ritmi semplici e ossessivi scatenarono i più reconditi istinti dei giovani americani WASP, la forte componente ritmica del R n' R ebbe molta influenza sui costumi sessuali giovanili sempre più liberi, in Super_Blues_(album)_cover_artquell'America puritana e bigotta. Nel 1967 registrò per la Chess l'album "Super Blues-Join Forces", con Muddy Waters e Little Walter, saturo di suoni elettrici e tribali, a seguire  nel 1968, "Super Super Blues Band", senza Walter (nel frattempo scomparso...) sostituito da Howlin Wolf; in questi dischi tra gli altri suonarono Buddy Guy e Otis Spann; all'epoca i due lp furono maltrattati dai critici, ma col senno di poi vanno decisamente riconsiderati.

 

The Roaring Seventies: il declino

 

Bo-Diddley-The-Black-GladiatorCon l'inizio degli anni 70, l'attività live di BD si fece sempre più intensa, il pubblico fu quello dei piccoli club ma anche quello dei grandi stadi e dei mega raduni rock tipici di quel periodo. Un ottimo esempio da ascoltare del Diddley sound di quel periodo, è quello del 30° volume della serie Dick's Picks, dove è riportato,  integralmente, il concerto di BD con i Grateful Dead all'Academy of Music di New York del 25 marzo 1972. Comunque l'attività di studio di BD nei 70 diradò, da segnalare l'uscita dell'lp "Black Gladiator" (Chess 1970) sulla linea degli omologhi "After The Rain" di Muddy Waters e del disco psico blues di Howlin Wolf; nel 1974 "The London Bo Diddley Sessions" (Chess Records) con Eddie Hardin, MI0002049355Ron Wood, Ray Fenwick e altri esponenti del rock UK del periodo, poi altri lavori minori che certamente non rimasero negli annali del rock. BD nel frattempo si trasferì a Los Lunas nel New Mexico, qui fu nominato vice sceriffo, carica che ricoprì per due anni e mezzo...da qui l'ennesimo nickname di Sceriffo del R n' R. Gli anni 70 segnarono comunque un certo declino della sua popolarità e della qualità della sua musica.

 

Closing

 

Negli anni 80 con il punk e fenomeni come quello neo psichedelico//new garage ma anche con un certo rilancio del blues a livello di massa, l'hambone sound di BD ebbe un ritorno di popolarità e le sue song furono oggetto di replica da parte di molti nuovi esponenti del rock di quel periodo: per esempio il brano Pills ebbe in pochi anni covers di New York Dolls, Bo+Diddley+Hey+Bo+Diddley+In+Concert+536375Lurkers, UK Subs, Charlie Harper, Tom Petty, sino al chitarrista blues Coco Montoya e Who Do You Love, oltre a quelle storiche già citate in precedenza, di The Band & Ronnie Hawkins, George Thorogood, Hoodoo Gurus, Jesus and Mary Chain, Drones e di uno stuolo di musicisti blues. Nel 1979 BD Band fece da opening act al tour USA dei Clash, nel 1991 partecipò ai concerti da cui fu tratto il film "Guitar Blues Legend" con BB King, Albert Collins, Les Paul e altri; nel 1994 fu nel Voodoo Lounge Concert dei Rolling Stones dove suonò Who Do You Love con Jagger e soci. BD registrò un live album con la bluesband inglese Mainsqueeze: "Bo Diddley in Concert" (AJM Australia 1986), alla chitarra Eric Bell e al sax Dick Heckstall Smith. Poi nell'87 l'ottimo "Live at Ritz" (Victor 1988) con Ron Wood alla lead guitar e Eddie Kendricks (Temptations) alle tastiere, all'armonica e backingR-4250952-1359741034-5215.jpeg vocal. Questo disco uscì originariamente solo per il mercato giapponese, paese dove ottenne un buon successo di vendite. Negli anni 2000 BD partecipò attivamente ai benefit concerts dopo gli uragani Katrina e Wilma che devastarono New Orleans e la Florida. Negli anni 90 l'artista fu anche al centro di una causa legale contro la Nike, per utilizzo abusivo del suo nome e del suo look. L'attività musicale di Diddley è continuata negli anni con la partecipazione a show televisivi, concerti ed eventi e con numerosi riconoscimenti alla sua carriera e per le sue songs un po' in tutto il mondo. Nel 1987 fu inserito nella Rock N' Roll Hall Of Fame (foto sotto a sinistra). Nel 2005 celebrò i 50 anni di carriera con mega tour in Europa, Australia e USA. Nel 2008, dopo avere avuto problemi di salute già in anni precedenti, scompare all'età di 80 anni per un attacco a4s_diddley060308b_25829a_8colcardiaco nella sua casa di Archer in Florida dove si era trasferito da molti anni. Se ne va con lui una figura centrale del R n' R, un protagonista che ha contribuito a tracciare il percorso musicale che dagli anni 50 arriva agli anni 90 con la storia del vero rock, quello che con i selvaggi riff di Diddley ha fatto divertire la gente, l'ha fatta ballare senza ricorrere a trucchi elettronici e a gelide tecnologie moderne capaci di fare suonare anche chi non sa suonare. Una curiosità, la mitica Gretsch G 6138 a cassa rettangolare di Diddley fu venduta ad un asta per 60.000 dollari, nel segno della beneficenza in cui BD si distinse durante tutta la sua vita.

 

Un ricordo personale

 

Vidi dal vivo Bo Diddley il 1 giugno del 1982 all'Odissea 2001, discoteca allora tempio del rock alternativo a Milano. Fu un concerto eccezionale non solo per il trascinante groove di BD e della sua band, ma anche per l'apparizione imprevista sul palco di Muhammad Alì, allora ancora in buone condizioni di salute e ospite in Italia (probabilmente il periodo della celebre intervista di Gianni Minà al campionissimo). In sala anche Nina Hagen cantante punk tedesca allora molto popolare, che nelle ultime fasi del concerto si esibì in una selvaggia jam con Bo Diddley, lei seminuda, lui con il suo cappellone da US Marshall e la  Turbo 5 Speed, la sua chitarra Kinman autocostruita a forma di rettangolo, ispirata agli antichi Cigar Box, con cui aveva sostituito la mitica Gretsch G 6138 con la cassa rettangolare che chiamava The Twang Machine. Il tutto in una atmosfera “stupefacente” e alcoolica con il pubblico letteralmente impazzito di gioia. Indimenticabile. 

 

Guido Sfondrini

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