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12 Agosto 2014 , ,

A Copy For Collapse THE LAST DREAMS ON EARTH

2013 - Seahorse Records

collapseIl poco più che trentenne barese Daniele Raguso è stato per molti una rivelazione con il suo progetto A Copy For Collapse, nato nel 2012 come evoluzione del precedente progetto elettronico eclettico Punture D’Insetto, ma chi ha bazzicato la scena underground barese di sicuro se lo ricorda come giovane tastierista talentuoso coinvolto in tanti progetti sin dagli anni 2000/2001. Pur essendo stato composto ormai due estati fa e registrato l’estate scorsa, questo disco suona ancora oggi freschissimo, come se fosse appena uscito. Il songwriting è personale, cosa che potrebbe stupire in un disco di debutto, la produzione è ottima, il suono brillante e dinamico, grazie anche all’aiuto del sound engineer pugliese Giuseppe Mariani. “The Last Dreams On Earth” è una collezione di sognanti pezzi semi-strumentali in odore chill wave per la durata di circa 35 minuti. I due singoli White Rainbow e Lucid Dream dominano prepotentemente tutto l’album che non presenta mai alcuna caduta di tono o riempitivo, e che si dipana tra sonorità nostalgiche anni ’80 ed indielectro attuali, tra episodi più vicine alla italo disco meno commerciale (The Last Goodbye) e altri più vicini ad uno shoegaze contaminato dall’elettronica (Grey Sky). L’autore dichiara esplicitamente i punti di riferimento di questo suo lavoro: l’influenza di Toro Y Moi è evidentissima, non a caso sono da lui definiti i maestri della chill wave insieme ai Washed Out (se ne sentono anche leggere influenze),

 

ragusoMa anche il sound di Boards Of Canada (coloro che sono stati definiti gli ispiratori del genere chill wave) ha inciso particolarmente nel background di Raguso, come anche gli indimenticati Techno Animal e non ultime lievi influenze provenienti dai lavori più ambientali di mister Richard D. James. Questo lavoro è davvero poco lo-fi rispetto alla maggior parte delle produzioni chill wave, i suoni sono tutti molto decisi e definiti, i beat sono corposi pur restando “rispettosi” del genere sopracitato, i bassi profondi, la voce seppur usata come strumento musicale (come la maggior parte degli act di questa scena) è perfettamente intonata e anche gli effetti sono sempre misurati con gusto, mai esageratamente kitsch come in gran parte di questo tipo di produzioni. Un vero viaggio, un susseguirsi di emozioni contrastanti: spensierate,  meditative, romantiche, ipnotiche. Il successo underground di A Copy For Collapse a livello italiano conferma la qualità del progetto: non una scopiazzatura mal riuscita dei maestri del genere, quanto una personale rilettura, attingendo addirittura alle stesse fonti di ispirazione dei pionieri della chill wave, non rinunciando mai né alla qualità del suono, né a quella del songwriting per “adeguarsi” ai dettami lo-fi del genere.

 

Voto: 7/10
Diego Loporcaro

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