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11 Gennaio 2014 ,

Ed One hand clapping (Or Lp With One Sound)

2012 - Vulcanophono Collective/Unomundo

Dodici tracce che scorrono lievi e gradevoli come una brezza primaverile, quelle contemplate nel primo lavoro a lunga gittata di Ed, al secolo Marco Rossi, qui coadiuvato validamente dal fratello Paolo e da Ivan Borsari. "One Hand Clapping (Or Lp With One Sound)", preceduto da due interessanti Ep, "Lights On, Lights Out" del 2011 e "Desert Beyond" dell’aprile  2012, suona come un disco già maturo e dalle ambizioni artistiche dichiarate: si tratta quasi di un concept album ispirato ad alcuni racconti brevi del grande J.D.Salinger, ed echi di quest’ispirazione, oltre che nei testi dei brani, si riscontrano anche nel titolo di salingeriano non-sense, L’impostazione  vocale di Rossi è di ottimo livello, rauca al punto giusto, graffiante e talora pregna di roride atmosfere "on the road", tipiche della migliore tradizione dei losers americani tra gli anni Sessanta e i Novanta. La scarna e in gran parte acustica strumentazione funziona da buon supporto ai testi e all’impianto vocale, ragion per cui queste tracce sembrano volar via in un attimo, come trasportate su un immaginario nastro etereo, in tutta piacevolezza.

 

E allora, brani quali l’iniziale So Called Shoulders, o l’intenso Message Received, dove alla chitarra ora arpeggiata mollemente ora graffiata da riff di austero indie-folk, fa da sfondo la voce melodicamente inappuntabile di Rossi, o il  più "salingeriano" del disco, Sybil  And Muriell, rendono il senso di questo piacevole viaggio in sonorità come incorniciate in preziosi quadretti di matrice artigianale. Altri brani di rilievo ci paiono senz’altro: Banana Song, dove la voce assume i tratti del sussurro, circonfuso dagli arpeggi della chitarra acustica; It Wouldn’t Be The Same, dall’atmosfera prettamente crepuscolare; Your Symphony, dalle delicate trame espressive e vocali, coronate da ottimi arrangiamenti, e la conclusiva Down The Shades, etereo frammento di pregnante folk tessuto in sogni di melanconiche lontananze. Potrebbe sembrare, di primo acchito, un disco dai tratti talora monocordi, ma, quand’anche fosse, ci si lascia avvolgere dal gradevole mood complessivo come da amichevoli spire di suono.

Voto: 7/10
Rocco Sapuppo

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