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23 Marzo 2013 ,

Pinback INFORMATION RETRIEVED

2012 - Temporary Residence/Goodfellas

Pinback-Information-RetrievedDopo un'assenza di cinque anni tornano i Pinback, la meno famosa delle due band da San Diego nate dallo scioglimento - temporaneo dicono i protagonisti - dei Three Mile Pilot (l'altra, ben più famosa, sono i Black Heart Procession). Il gruppo del bassista Zach (in altri dischi Armistead Burwell) Smith e del cantante/chitarrista Rob Crowe propone un gradevole pop rock figlio delle avanguardie anni '90 (post, math) ma da queste molto distante nei risultati. Infatti non c'è alcun ricorso alla sperimentazione nell'album, la vicinanza alle bands di Louisville e Chicago sta negli intrecci geometrici delle chitarre, nel basso presente e sincopato, nei ritmi precisi della batteria, ma messi al servizio di una scrittura melodica ed elegante, sebbene non sempre incisiva. Siamo nei paraggi dei Sea and Cake, però il gruppo di Sam Prekop è più affascinante, grazie alle proprie influenze tropicaliste. Limite del disco è la voce poco personale del cantante, limite che peraltro si ritrova in gran parte dell' alternative americano.

 

Quando i ritornelli si fanno più melodici, come nell'iniziale Proceed to memory, che melodica lo è persino troppo, si vorrebbe ascoltare un timbro di voce più caratterizzato. Ci sono parecchi brani validi, come Drawstring, più ombrosa delle altre, Glide, con begli arpeggi arabescati di chitarra, il brano più fortemente “post”, oppure il singolo Sherman, altro brano malinconico ma ben scritto quanto a melodia e arrangiamento. A volte le accordature delle chitarre fanno pensare agli XTC, come in His phase, ma siamo lontanissimi dalle vette raggiunte dai maestri di Swindon. Il disco comunque non è malvagio, i Pinback, che in passato hanno dato anche dischi notevoli come “Summer in Abaddon” del 2004, in questo CD danno il meglio in ballate come Diminished, impreziosita dal pianoforte e vagamente jazzata. Complessivamente, un disco emblematico dello stato dell'arte di un filone del rock americano che, se vent'anni fa era quel mondo che si definiva alternativo, oggi è diventato mainstream: musica formalmente impeccabile, suonata con ottima tecnica, prodotta con limpidezza, che si ascolta ben volentieri (è anche breve, 38 minuti circa),  ma che non regala grossi brividi. 


Voto: 6.5/10
Alfredo Sgarlato

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