Apache Dropout Apache Dropout – Radiation EP

Per chiarire con cosa abbiamo a che fare, tocca scomodare uno dei gruppi più misconosciuti quanto grandiosi della storia del rock'n'roll: gli Oblivians! Sì, fatte le dovute proporzioni, questi ragazzi originari di Bloomington, Indiana, pieno midwest americano, meritano davvero il paragone. Per l'asprezza del suono, per lo stile scabro, per la voce schizofrenica di Sonny Alexandre, tutta di testa, spesso a rischio di sputare una tonsilla (a me ricorda un po' il vecchio Chris D), per l'incisione casalinga assolutamente lo-fi, addirittura monofonica, almeno per quanto riguarda l'omonimo lavoro sulla lunga distanza, che i nostri hanno riversato su nastro e trasferito su vinile. Insomma, per l'attitudine che i nostri mettono nel loro psycho garage deragliato, che vive sulle onde distorte della chitarra, sulla batteria scarnificata e sul basso al limite della saturazione. Non c'è niente di nuovo, ovviamente in un gruppo così, ma è la qualità che conta: questi due dischi vanno dritti al mio duro cuore punkettaro! È difficile evidenziare qualche pezzo di particolare valore.

Per quanto riguarda l'LP (si merita l'appellativo!) segnalo l'iniziale I'm So Glad, che inizia con un urlo squarciatimpani e procede come una cavalcata su un mustang allo stato brado, Teenager, una specie di paradigma del garage, con un organetto che si insedierà pervicacemente nelle vostre orecchie, Sam Phillips Rising, con la chitarra ultrafuzz, Dry Basement, una specie di blues distorto e pesantissimo, la saltellante God Bless You Johan Kugelberg. Il sette pollici contiene tre pezzi, che tra l'altro godono di una registrazione di miglior qualità rispetto all'album. I primi due, Radiation e School Girl, mantengono l'ottimo livello di quelli contenuti nell'LP, il terzo, Born To Die, sinceramente è piuttosto scarso. Bravi comunque. Pare che quest'estate uscirà un nuovo lavoro, "Magnetic Heads" LP, sempre su Family Vineyard: l'aspetto con una certa impazienza!