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10 Novembre 2018 ,

Susana Santos Silva ALL THE RIVERS, Live At Panteão Nacional

31 Gennaio 2018 - Clean Feed

Portogallo #consigliatodadistorsioni    

 

Santos Silva All the RiversFertile passaggio temporale il presente, per la giovanissima ma quasi inesauribile portabandiera lusitana dell’Euro-free Susana Santos Silva, che non lèsina sul piano delle partecipazioni live e di queste è apparsa particolarmente rimarchevole un’esperienza solitaria recentemente ripresa presso il Panteão Nacional (coincidente con la chiesa di Santa Engrácia, presso l’Alfama di Lisbona). L’operazione, che potrà ricordare tra le più recenti e non tanto alla lontana un’avventura solitaria al femminile molto affine per spirito e morfologie ("Lazuli", a firma dell’omologa strumentale Hilde Marie Holsen), oltre alle analogie d’insieme con la composita mistica del diversamente sfaccettato Arve Henriksen; ma se in particolare si vorrà porre a fuoco la dichiarata interazione solista-ambiente, l’esperienza non è poi esclusiva o del tutto nuova, potendo ricordare un affine passaggio dell’accordionista avant-garde Frode Haltli “in dialogo” con la risonante, museale sala Vigeland di Oslo (nel recente album live "Vagabonde Blue").

 

Santos Silva 01Così, l’espressione solistica di Santos Silva, usualmente circolare e ronzante, qui si configura in linearità d’afflato trascendente, incorporando determinanti alonature appunto dalla “reattiva” area performante; i risonanti spazi curvi del Pantheon magnificano le note d’ottone in guisa di volute d’incenso trasmutanti verso figurazioni luminose, e la contemplazione della Luce apparrebbe la più verosimile dominante ispirativa del solo-concert. La solista conduce il proprio auditorio lungo una profonda e a tratti abissale esplorazione del sé, imponendosi con naturalezza un clima ecclesiale silvaavvalorato anche dalla metallescente scintillazione di campane ad un quarto della durata della performance, assai concentrata ma pressoché mai arrischiata in termine di soluzioni formali, movimentandosi nelle ondulatorie increspature del teso finale, guadagnando declamatoria potenza fino alla dissoluzione della vibrazione, che spegne eco e riverberi della potente interazione sonora. Ispirata e veggente, la fraseologia meta-jazz (di fatto, idiomaticamente ineffabile) di Santos Silva esita in un programma catturante del cui flusso espressivo appare vano disconoscere le implicazioni metafisiche, espresse lungo una primordialità antifonale di grande tempra evocativa. 

 

Voto: 8,5/10
Aldo Del Noce

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