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27 Agosto 2016

Toots Thielemans Il soffio divino

2016

yesterday                       1922 - 2016

 

 

Di Jean-Baptiste "Toots" Thielemans ricordiamo il sorriso, aperto, autentico e sincero, sotto le spesse lenti dei suoi occhiali, il soffio leggero delle labbra sulla sua armonica, che lo ha accompagnato per oltre 70 anni: la storia della musica, del jazz, hanno perso un protagonista maiuscolo, un grande artista dalle doti umane straordinarie, un monumento.

Di origine belga (Bruxelles, 22 aprile 1922), si è spento a La Hulpe (Belgio) lunedì 22 agosto 2016, nel sonno, forse a seguito dei postumi di una caduta occorsagli il mese scorso. Per Toots, non solo l'armonica: anche la chitarra, che pizzicava sapientemente, o quel suo fischiettare (wisthle) che hanno orlato innumerevoli brani che lo hanno visto autore, o co-leader di lusso accanto non solo a tutti i grandi protagonisti del jazz del '900, ma anche nella musica leggera (o pop) e persino nel cinema.

 

quincy&tootsCresciuto in una famiglia dove i contatti umani si sono intrecciati precocemente nella gestione di un café-bistrot, Thielemans (qui a fianco con Quincy Jones) riceve in regalo una fisarmonica all'età di tre anni: non sa ancora che quel simbolo lo accompagnerà sino ad introiettare il virus della passione musicale, vissuto negli ascolti radiofonici tra le due guerre (con molto swing, da Louis Armstrong a Benny Goodman) o imbracciando la chitarra in omaggio al suo idolo Django Reinhardt.

 

Man BitesPoi, nel 1939, la svolta decisiva con l'acquisto della prima armonica, i primi concerti nei club di Bruxelles nel 1944 (in piena guerra, violando i coprifuoco) e l'assunzione di quel soprannome, Toots, in omaggio a due artisti, Toots Camarata (trombettista e arrangiatore) e Toots Mondello (sassofonista della swing-era). Nel 1947 a 25 anni l'avvio della sua lunghissima carriera coincide con il viaggio negli States, dove vive lo zio paterno. Inizia a frequentare i jazz-club, conosce il trombonista Jay Jay Johnson, partecipa al Festival International du Jazz a Parigi nel maggio 1949 con Sidney Acquarela do BrasilBechet, Charlie Parker, Miles Davis  e Max Roach, primi ingaggi con Benny Goodman (1950-51); la sua vivacità, unita al carattere generoso, ne fanno un autentico pilastro del Birdland, accanto a Parker e agli altri giganti del bebop. 

 

Negli anni '50 collabora a lungo con il pianista George Shearing, incide i primi album a suo nome: "The Sound" (1955, Columbia), "Man Bites Harmonica!" (1958, Riverside, con il saxbaritono Pepper Adams, il pianista Kenny Drew e il batterista Art Taylor); per agevolare ingaggi e contratti discografici,  cambia le sue generalità in John Tillman, foneticamente più american style.

 

brasil 2Dopo aver formato un proprio gruppo, con la canzone Bluesette (1961) conosce un successo mondiale che lo pone tra i migliori solisti in attività, in grado di dialogare con tutti i linguaggi musicali, ben oltre il jazz, partecipando alle colonne sonore di molti film, tra gli altri: The Pawnbroker (1964), Midnight Cowboy (1969), Cinderella Liberty (1973), The Sugarland Express (1974), Looking for Mr. Goodbar (1977), Pomodori Verdi Fritti (1991); secretcapitali i suoi dischi latini degli anni '90: "Brasil Project (voll. 1 & 2, 1992-93)".

 

Decisive le collaborazioni con i più grandi artisti, da Oscar Peterson a Bill Evans ("Affinity", 1978) a Pat Metheny ("Secret Story", 1994), a Quincy Jones, Jaco Pastorius, John Denver, Paul Simon, Mina… (in Non Gioco Più, sigla del varietà tv Milleluci, anni '70). Poi un passaggio a Sanremo nel 1997, quasi a suggellare un rapporto Affinityspeciale con l'Italia. Il sovrano belga Alberto II° nel 2001 lo insigne del titolo di barone: entra nella storia contemporanea accanto all'altro belga più famoso, Eddy Merckx. Nel 2014, decide di ritirarsi dall'attività concertistica: un addio prematuro? Dopo una carriera così intensa (oltre 50 album al suo attivo), lo ricordiamo con il suo sorriso ammiccante e un suono inconfondibile. Merci, Toots.

 

Luciano Viotto

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