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28 Marzo 2015 , , ,

John Renbourn Il Giardino Incantato

2015

John !!                       1944 - 2015

 

Nel 1965 usciva su Transatlantic il primo disco di John Renbourn ma il destino ha voluto che il formidabile chitarrista inglese non potesse festeggiare degnamente i 50 anni di un disco a suo modo storico. Un attacco di cuore lo ha mandato tristemente a fare compagnia all'amico di sempre, Bert Jansch, che lo aveva preceduto giusto tre anni prima. Due perdite incalcolabili per la musica folk inglese.

 

Gli inizi

 

John 2John Renbourn nasce a Londra l'8 agosto 1944. Mentre apprende i primi rudimenti di chitarra classica è contagiato dalla tecnica fingerpicking dei maestri americani come Big Bill Broonzy e Ramblin Jack Elliott. Lui, in fondo è un beatnick fin dentro l'anima, dorme in un barcone sul Tamigi nei primi anni sessanta e vaga per l'Inghilterra in autostop in cerca di nuovi compagni d'avventure. In un pub di Torquay  incontra un tale Keith john 3McLeod col quale stringe amicizia e forma un duo di cantanti folk che si esibirà per un breve periodo nei pub del Devon e della Cornovaglia. Ma soprattutto il suo nuovo amico lo introduce ai folk clubs della capitale, dove albergano le migliori menti del nascente movimento provenienti da Inghilterra e America. Uno di questi fumosi locali è il celebre Les Cousins dove ha modo di vedere all'opera gente come Jackson C. Frank, Paul Simon, Sandy Bull, Danny Kalb e Stefan Grossman.

 

L'incontro con Bert Jansh

 

bert_and_john_rear_bigQui incontra lo scozzese Bert Jansch, altro prodigioso chitarrista, che si era spostato pure lui da Edimburgo verso Londra in cerca di fortuna e soprattutto di un pubblico che sapesse ascoltarlo e valorizzarlo. Jansch e Renbourn a quel tempo, siamo nel 1965, vivevano 01.Johh  Renbourn (1965)insieme in una casa diroccata nel distretto londinese di Cricklewood, insieme a tre membri degli Young Tradition e dove era solita transitare anche Anne Briggs, splendida e misconosciuta chanteuse inglese. La prestigiosa etichetta Transatlantic intanto dà la possibilità a John di incidere il primo disco, intitolato semplicemente "John Renbourn" (1965) quando ha poco più di vent'anni, e dove il giovane è ritratto con la Scarth guitar, suo primo attrezzo del mestiere. Già in questo disco e nel seguente "Another monday" (1966) oltre a comporre gran parte dei pezzi04.Bert & John dimostra una notevole tecnica fingerpicking. Fra il 1965 ed il 1967 escono pure due dischi dimenticati da tutti, "There you go" (1965, con Dorris Henderson),  e "Watch the stars" (1967), entrambi in coppia con Dorris Henderson, cantante nera della Florida, che aveva incontrato Renbourn al celebre Troubadour londinese. In questo momento John è un vulcano in eruzione, e nel 03.Another Mondaygiro di pochi mesi, realizza pure il fantastico "Bert & John" col grande amico Jansch. Un disco che venne registrato direttamente nel loft di Primrose Hill dove alloggiava la coppia e che ricreava perfettamente il tranquillo ambiente musicale nel quale aveva preso forma. L'intreccio delle due acustiche è fantastica, fra le tante perle qui presenti, oltre ai brani composti dalla coppia, anche una bella The time has come della sunnominata Anne Briggs ed una favolosa Goodbye pork pie hat di sua maestà Charlie Mingus. Già da esecuzioni come questa si delinea il sound dei futuri Pentangle, in perfetto equilibrio fra jazz e folk rivisitato. 

 

The Pentangle

 

The Pentangle ThatWasMusicQuesta storica formazione, al pari di Fairport Convention e Steeleye Span, forma da sempre la Santa Trinità musicale del folk revival inglese, una Pentangledelle più longeve e stimate dell'intero panorama mondiale. Con i due chitarristi erano presente in formazione Jacqui McShee, che già aveva cantato in Another monday e si era spesso esibita in duo con lo stesso Renbourn, lo straordinario contrabbassista Danny Thompson ed il batterista Terry Cox. I Pentangle del primo periodo, dal 1968 al 1972, meritano una narrazione a parte, tanti sono i capolavori che hanno lastricato d'oro la loro straordinaria avventura. Il primo omonimo album, "The Pentangle" registrato nel 1968, è considerato il Sweet Childprimo disco in assoluto nel quale un classico drum kit accompagna canzoni tradizionali inglesi. Degli altri dischi, incisi in soli 5 anni, è difficile sceglierne uno in particolare, dal doppio "Sweet child" a "Basket of light", dabasket of light "Reflection" a "Cruel Sister", a "Solomon's seal" è tutto materiale di prim'ordine, dischi d'una bellezza senza tempo che ogni appassionato di folk ha consumato nel tempo, solco dopo solco. Gli interscambi delle due acustiche in questi dischi sono ormai passati alla storia, anche se solo un chitarrista esperto può distinguere la differente tecnica di Renbourn da quella del compagno Jansch. Oltre ai molti traditional riarrangiati, i brani di questi album sono spesso a firma collettiva, quasi a rendere l'idea del gruppo nell'accezione più pura del termine. I Pentangle che contano dureranno giusto quei 5 anni leggendari (1968-1972) anche se Bert Jansch proverà a riunirli nei primi anni ottanta ma senza John Renbourn, ormai preso totalmente dalla sua carriera solista.

 

La carriera solista

 

Faro Annie_Negli stessi anni infatti, subito dopo il valido "Sir John a lot" (1968), arrivano gli splendidi "The lady and the unicorn" (1970) e "Faro Annie" (1971) per i quali ha 05.LADY & THE UNICORNriservato le sue migliori scritture, che spesso non trovavano posto nei dischi dei Pentangle. Per il primo non dimentica i suoi studi sulla tradizione musicale medievale ed elisabettiana, proponendo addirittura pezzi del quattordicesimo secolo italiano, come il folk rinascimentale di Trotto/Saltarello e Lamento di Tristan/La rotta. Successivamente Renbourn continua a sfornare dischi solisti eccellenti, i bellissimi "The hermit" (1976), "The black ballon" e "The enchanted garden" (1980), tutte opere da consigliare spassionatamente. Oltre a vari dischi come John Renbourn Group collabora inoltre con un'altro grandissimo della sei corde come Stefan Grossman, 6 dischi The Enchanted Garden_per loro e realizza anche un album in duo col grande The hermitRobin Williamson (Incredible String Band), dal titolo "Wheel of fortune" (1993).

 

Una ruota della fortuna che sembra davvero girare per lui, visto che continua ad esibirsi regolarmente dal vivo, trovando sempre un fedele pubblico disposto a seguirlo e renderli il giusto riconoscimento. Da noi in Italia viene ad esibirsi frequentemente, del resto il nostro paese è sempre stato uno dei preferiti del chitarrista londinese, un amore ricambiato col tipico calore della nostra gente. Addirittura l'ultimo disco in studio di John si intitola "Palermo snow" (2011) quasi a lasciare un segno indelebile nella sua storia discografica. Il 26 marzo di quest'anno John Renbourn avrebbe dovuto esibirsi a Glasgow con uno dei suoi più Black balloonfedeli compagni Wheel of Fortune (con Williamson)d'avventure, il grande Wizz Jones, ma nello stesso istante il suo corpo senza vita giaceva nella dimora scozzese di Hawick. Il fato ha voluto che in un breve lasso di tempo se ne sono andati due prodigiosi chitarristi inglesi, Bert & John, 50 anni dopo un disco ed un'epoca irripetibili. 

 

Ricardo Martillos

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