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20 Marzo 2017

Chuck Berry Hail! Hail! Rock ‘n’ Roll

2017

berry download                           1926 - 2017  

 

Così anche il marinaretto di St.Louis ci ha lasciati più soli. Chuck Berry lascia un grande vuoto, lui che è stato uno dei massimi protagonisti della storia del rock. Lui che ha inventato uno stile, il più imitato e il più pedagogico nel senso della costruzione di temi musicali puramente rock n' roll. Veniva dal blues, ovviamente, cominciò con il pianista Jimmy Johnson e cominciò presto ad avere problemi con la giustizia, situazione che si ripeterà di frequente nella sua vita avventurosa. Nel 1955 su raccomandazione di Muddy Waters fu introdotto alla corte di Leonard Chess a Chicago, cominciò a registrare blues ma durante i suoi concerti il pubblico gli chiedeva di velocizzare i tempi delle songs per renderle più ballabili; e così la sua chitarra, sapientemente trattata dalle sue mani magiche, diede vita ad una commistione diabolica tra country music, blues e boogie, nacque il Rock n' Roll primitivo che darà l'inizio ad una lunga e gloriosa storia, che continua, un po' moscia, anche oggi. Il primo singolo in assoluto inciso (nel 1955) fu Maybellene; poi partorì una serie di hits sconfinata, Johnny B. Goode, You Can't Catch Me, Roll Over Beethoven, Brown Eyed Handsome Man, Carol, You Can't Catch Me, Too Muck Monkey Business, Rock And Roll Music tra le tante, che nel periodo ‘55/’62 furono un enorme successo. Chuck Berry fu quello che sancì la definitiva fine del mercato dei Race Records e la storia della musica nera solo per i neri; frotte di foruncolosi ragazzotti/tte bianchi, isterici e trasudanti voglia di sesso da ogni poro erano il suo pubblico e rendevano sold out i suoi concerti. 

 

hqdefaultNel 1959 fu arrestato per avere avuto rapporti sessuali con una ragazzina quindicenne, fu condannato a 5 anni di galera, poi ottenne una riduzione di pena a tre anni, uscì dalla prigione nel 1963: quanto successo fece molto danno alla sua carriera e le sue vendite milionarie di dischi subirono un forte calo come la sua popolarità. Ma Berry fu aiutato dalla British Invasion e dal saccheggio sistematico del suo repertorio operato dai vari Rolling Stones, Beatles, Pretty Things, Animals, Beach Boys (Surfin’ USA plagio di Sweet Little Sixteen, la cui riproduzione non autorizzata, costò molti anni dopo ai “ragazzi da spiaggia” la bella cifra di un milione di $), e chi più ne ha più ne metta; anche le sue performance on stage fecero scuola tra i giovani rockers bianchi, il suo ‘duck walk’ rimarrà un mito del rock, riuscì a farlo anche da vecchio, seppure con grande fatica. Nel ‘72 ripubblicò un brano registrato anni prima, My Ding A Ling, song con un testo scurrile che chuck berry cd_0Chuck dal vivo trasformava in lungo pezzo di puro cabaret con un dialogo sporcaccione tra lui e il pubblico, fu un successone soprattutto in GB. Nel ‘79 suonò alla Casa Bianca davanti al presidente Jimmy Carter, suo fan da moltissimi anni. Nel 1987 esce un documentario a lui dedicato, “Hail! Hail! Rock 'n' Roll", con Keith “Keef” Richards, il suo discepolo per antonomasia, ma anche nuovi guai: in un locale da lui aperto nel Missouri, The Southern Air, furono trovate telecamere ad hoc nei bagni delle donne e durante la perquisizione nel locale fu trovato anche un certo quantitativo di marjiuana a complicare le cose. 

 

Berry patteggiò la pena e grazie ai suoi legali se la cavò con un risarcimento alle donne vittime del suo voyerismo di un milione di dollari. Il lupo perde il pelo ma non il vizio, il vecchio Berry non riuscì mai a stare lontano da guai. Negli anni ‘90 il film di Tarantino “Pulp Fiction” rilanciò una sua vecchia hit, You Never Can Tell (Ces't la Vie) fu un altro berry - keith-richards-chuck-berrysuccesso di ritorno. Le sue collaborazioni musicali non si contano, vale la pena di ricordare quelle con il grande Keith Richards, erede legittimo del suo sound. La sua discografia è enorme, ma il meglio è il periodo classico anni ‘50/’60. Io lo ricordo in un concerto a Milano fine anni ‘90, scoppiatissimo e irritante con una band inadeguata raccattata chissà dove; era già in parabola discendente, continuò a suonare per tutti gli anni 2000 anche se le sue condizioni di salute lo limitavano. A 90 anni se ne è andato, ma probabilmente continuerà a ballare il duck walk imbracciando la sua Gibson 335 rosso fuoco in qualche bettola fumosa piena di ragazze seminude. Dove? In una qualche dimensione parallela, in una galassia sconosciuta. So long Chuck.

                                                                                                                                  [Guido Sfondrini]

 

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Chuck Berry  graffiti  

 

Visto dal vivo nel 2005 alla 26esima edizione del Pistoia Blues Festival, Chuck Berry non mi fece grande impressione, ma scriverlo è quasi pleonastico viste le circostanze che vado a narrare. Il suo mini-show era il potenziale piatto forte del festival insieme a quelli di Jerry Lee Lewis e B.B.King. In realtà le performance dei due rocker non si sono rivelarono nulla di trascendentale: il loro status di icone leggendarie fece sì comunque che fossero acclamati ugualmente, soprattutto dai presenti più giovani berryhqdefaulted esagitati. L’anziano Chuck Berry (79 anni) apparve sul palco, camicia rossa sgargiante, cappellino di capitano da crociera e chitarra a tracolla, in uno stato fisico non buono, molto affaticato dal viaggio che lo aveva condotto nella cittadina toscana, il che fu annunciato 'ufficialmente' al pubblico dalla direzione del festival prima del sua esibizione. Era accompagnato da una formazione decisamente familiare, suo figlio Charles Berry Jr. all’altra chitarra e sua figlia Ingrid Berry all’armonica e voce: numerose le stonature chitarristiche e le dimenticanze, un talkin' (più che un cantare) dato in appalto ad un pubblico in visibilio.

Sfilarono in modo arrangiato, gigioneggiando come solo lui sapeva fare, sfoderando ogni tanto le sue magistrali zampate-riff, classici senza tempo come Sweet Little Sixteen, Roll Over Beethoven, You Never Can Tell. Sino a quando Berry pensò che invitare sul palco un gruppetto di invasate giovani ‘ballerine’ fosse una ghiotta occasione per ‘riposarsi’ a lungo ai bordi del palco, appoggiandosi agli ampli. Se perdonai tutto questo a chi il rock’n’roll l’ha inventato? Ma certo.    [P.B.]

 

Guido Sfondrini - Pasquale Boffoli

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