Migliora leggibilitàStampa
3 Dicembre 2014

Joe Vescovi Fine di un lungo ‘viaggio’

2014

                        1949 - 2014The-Trip-joe

 

Si è spento nella notte tra il 28 e il 29 novembre a San Benedetto del Tronto (ma in realtà era savonese di nascita) a 65 anni Giuseppe “Joe” Vescovi, musicista e tastierista che ha saputo unire una tecnica ineccepibile a una grinta esecutiva scevra da ogni leziosità. Ebbe il suo nume tutelare nientemeno che in Ritchie Blackmore. È noto, infatti, che questo chitarrista fosse un carattere irrequieto, e ciò rendeva i suoi rapporti con i Deep Purple molto instabili. In un momento di crisi con la band decise di imbarcarsi in un nuovo progetto e reclutò i musicisti che riteneva migliori sulla piazza: il chitarrista William “Billy” Gray, proveniente dalla prima band di David Bowie (dalla quale narra la leggenda fu cacciato perché la sua bellezza e il suo fascino oscuravano troppo il carisma del leader), il bassista e cantante di origini scandinave Arvid “Wegg” Andersen, già noto in ambito blues e amico personale di Jimmy Page e Pete Townshend, con i quali, dopo i concerti, si lanciava in interminabili jam sessions notturne, il batterista Ian Broad e, appunto, il nostro tastierista savonese.

 

The-Trip1In realtà il colpo di testa di Ritchie Blackmore fu alquanto effimero e il chitarrista ben presto rientrò nei ranghi, cioè nella band da cui proveniva. Joe Vescovi prese in mano la situazione e spinse Andersen e Gray a trapiantare le loro origini in Italia, coinvolse un batterista torinese, Pino Sinnone, e diede così vita a The Trip, una delle più grandi band italiane di rock progressivo, debitrice del suo sound tra hard rock, blues, beat e prog di gruppi come The Nice, Quatermass, Atomic Rooster e gli stessi Deep Purple. Con questa formazione i Trip incisero un album di debutto omonimo e il famosissimo concept album “Caronte”, ancor oggi l’opera della band più significativa e più amata dai fans. La gestazione di questo disco avvenne a Cisano sul Neva, nell’entroterra di Albenga, in provincia di Savona, e questa località fu teatro anche dell'atroce incidente motociclistico di Wegg Andersen, che ne comprometterà la salute per tutta la vita.

 

I Trip riuscirono anche a entrare nel giro dei cosiddetti “musicarelli”, i musical tanto in voga nell’Italia degli anni ‘60/’70, concepiti per assemblare i singoli di successo con una trama a fare da filo conduttore tra le varie canzoni e, con questa formula, realizzarono “Terzo Canale-Avventura a Montecarlo”, un divertente, surreale e bizzarro film che vede anche la partecipazione, tra gli altri, di Mal dei Primitives e dei New Trolls. Quest’opera è The_Trip_-_Avventura_a_Montecarloancora adesso un “must” tra gli appassionati e i collezionisti di prog italiano, oggetto di caccia nella programmazione notturna e nei palinsesti estivi delle tv per registrazioni “al volo”, in attesa che venga pubblicato in forma ufficiale. A tal proposito, per la cronaca, è sorto persino un gruppo su facebook  “Vogliamo il DVD di Terzo Canale”. Dopo la separazione con Pino Sinnone, con l’arrivo di Furio Chirico degli Arti & Mestieri dietro i tamburi, anch’egli torinese, The Trip pubblicarono ancora due album, “Atlantide”, un altro concept, e “A time of change”, il cui titolo fu in qualche modo profetico di come la scena musicale italiana ed europea stesse per mutare drasticamente.

 

Si chiuse qui, infatti, il capitolo Trip, e verso la fine degli anni ’70 ci fu un secondo contatto tra Joe e Blackmore, che cercava un tastierista per un suo nuovo progetto, i Rainbow. Alla fine, il volubile chitarrista disse che in Vescovi si sentivano troppo gli studi classici e scelse Don Airey. Scelta, da un punto di vista puramente tecnico, opinabilissima,thetripknifeedge-Joe_terzodaSX dal momento che quest’ultimo spesso risulta decisamente più barocco, classicheggiante e freddo di Vescovi nelle sue esecuzioni. Con l’avvento degli anni ’80 e il boom della scena heavy metal britannica, Joe voltò pagina ancora una volta e fondò i Knife Edge. Accanto a lui il cantante Fabrizio Cruciani, proveniente dai Crossbones, una delle prime metal-bands italiane della storia e probabilmente l’unica a solcare i palchi del prestigioso Marquee Club londinese. Il progetto Knife Edge (il cui nome citava un titolo dal primo album di Emerson Lake & Palmer) era addirittura precursore dei tempi, anticipando gli stilemi del prog-metal; difficile dire se la proposta fosse troppo innovativa per il pubblico italiano o se l’ottusità delle case discografiche non abbia garantito il giusto supporto, certo è che questa band avrebbe meritato molto di più. 

 

Gran parte della formazione dei Knife Edge confluì nella band che accompagnava dal vivo Umberto Tozzi, il quale proprio in questi giorni, dalla sua pagina facebook, ha speso accorate parole di cordoglio verso l’amico Joe, sottolineando come fosse un riferimento per tutta la “squadra”, sopra e sotto il palco.  Da quel momento per Vescovi si aprirà una Joe Vescovifervida carriera di turnista, con il suo inconfondibile tocco sull’organo Hammond, suo strumento per eccellenza, messo di volta in volta al servizio, tra gli altri, di Zucchero e dei Dik Dik. Vescovi è stato un uomo che certamente ha sofferto molto nella vita: una travagliata storia d’amore con Mia Martini e, tanti anni dopo, il dolore per la tragica fine di questa cantante; il “doppio pacco”, a distanza di circa un decennio, di Ritchie Blackmore, con tutto il bagaglio di illusioni e di speranze connesse a questo chitarrista. La prematura scomparsa, nel 1982, dell’amico Billy Gray; la delusione per i Knife Edge; e, infine, una “seconda vita” da gregario per chi, fino a quel momento, era sempre stato leader e uomo-guida di polso e di carattere. Joe Vescovi seppe sempre rialzarsi a testa alta, ma certo tante batoste ne minarono la salute.

 

Finalmente nel 2010 il grande e meritatissimo ritorno sulle scene: una nuova reunion dei Trip, con Furio Chirico alla batteria, Pino Sinnone spesso ospite sul palco e due elementi giovani, il chitarrista e cantante Fabrizio Chiarelli (noto anche come Fabri Kiareli) e il bassista Angelo Perini, con Wegg ormai relegato dai suoi problemi di salute a qualche comparsata, in cui dimostrava comunque ancora grandi doti vocali. Con questaTHETRIP2010-Wegg-Joe-Furio formazione The Trip realizzarono una tournèe giapponese di strepitoso successivo e parteciparono alla 1^ edizione della "Prog Exhibition” di Roma, accanto a nomi come PFM, Banco del Mutuo Soccorso e Osanna tra gli altri. Nel 2011 un altro grande dolore per Joe, con la scomparsa per malattia di Wegg, e nel 2012 il suo “Canto del Cigno”, un vero addio da eroe ai suoi fans: un grande festival in memoria di Billy e Wegg, ad Alassio, nella sua provincia di Savona, con tanti ospiti, tra cui i Flower Flesh, il Cerchio d’Oro, Giorgio “Fico” Piazza della PFM e Silvana Aliotta dei Circus 2000. In quello stesso anno, purtroppo, la diagnosi del cancro al pancreas che lo ha portato, a novembre, a lasciarci per sempre. Joe da tempo prometteva ai suoi fans tanto nuovo materiale e, senza questa tragedia, chissà quanta altra musica avrebbe potuto donare al rock italiano e mondiale.

Alberto Sgarlato

Video

Inizio pagina