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16 Febbraio 2021

Chick Corea Chick Corea (1941-2021): Instancabile Esploratore Di Suoni


Chick Corea ci ha lasciati il 9 febbraio scorso, a seguito di una rara forma di cancro, diagnosticata a dicembre, nella sua casa di Tampa, Florida, circondato da sua moglie, i suoi figli e nipoti. Apparteneva a quella ristretta cerchia di geni del pianoforte formati alla scuola di Miles Davis, con Bill Evans, Herbie Hancock o Keith Jarrett, assumendo il ruolo di caposcuola nel boom del jazz-rock-fusion degli anni '70, rifiutando poi tutte le etichette comode che il mercato gli attribuisce quando dichiara nel 1983 “Sono i media che sono così interessati a classificare la mia musica”: le sue collaborazioni in ambito classico lo confermano. Armando Anthony Corea era nato il 12 giugno 1941 a Chelsea, Massachusetts, nei pressi di Boston. Suo padre Jo Corea, trombettista di origini calabresi, suonava in una big band di Boston: sebbene fosse un fan del bebop (Gillespie, Parker, Bud Powell, Monk) era un cultore della musica classica (da Bach a Mozart, da Beethoven a Chopin) che tanta parte avrebbe avuto nella carriera del pianista. Jo fa scoprire a Chick (il pulcino) il pianoforte a soli 4 anni, in tempo per vivere appieno la forza dirompente della rivoluzione bebop; fino a nove anni studia musica classica sotto l'influenza del suo insegnante di pianoforte, l’italiano Salvatore Cullo. Inizia a suonare la batteria che gli permette di sviluppare un tocco percussivo sulle tastiere e che influenzerà non poco le sue composizioni e scopre la musica latino-americana suonando con l’orchestra di Phil Barboza a Boston.

Si trasferisce a New York nel 1962, studia pianoforte alla Columbia University e alla Juilliard School of Music; abbandona presto gli studi per suonare con il bandleader swing Cab Calloway e nelle band dei percussionisti latin-jazz Mongo Santamaria e Willie Bobo (1962-63). Queste esperienze lo portano a collaborare, dal 1964 al 1966, con Cal Tjader e poi con Blue Mitchell, col quale comincia a farsi notare. Nel 1965 collabora con Herbie Mann e Pete LaRoca; a New York nel 1966 incide "Tones For Joan's Bones" (Atlantic-Vortex), il primo album come leader con Woody Shaw, Joe Farrell, Steve Swallow e Joe Chambers. Privilegia ancora il piano acustico nel successivo "Now He Sings, Now He Sobs" (1968, Solid State poi Blue Note) in trio con Miroslav Vitous (basso) e Roy Haynes alla batteria, acquisendo una definitiva e solida reputazione. Inizia a sperimentare con gli effetti timbrici amplificati, in particolare nei concerti live, dove sviluppa cromatismi con il dispositivo denominato “Ring modulator". Diventa uno stregone dell'avanguardia sonora e nel 1968, dietro suggerimento di Tony Williams, viene chiamato da Miles Davis al piano elettrico per le sedute di "Filles De Kilimanjaro" (1968), "In A Silent Way" (1968) e "Bitches Brew" (1969); suona con il gruppo di Miles al festival dell’Isola di Wight nel 1970. Nel 1970, lasciato Davis, si unisce a Dave Holland e Barry Altschul per creare il trio Circle e nel 1971, con l’aggiunta di Anthony Braxton, la formazione diventa un quartetto: ma nello stesso anno Corea scioglie il gruppo e riprende le sue ricerche, prima con Holland e Altschul e poi da solo. Nell’aprile 1971 incide per la Ecm le celebri "Piano Improvisations".

1972: Corea muta di nuovo direzione e costituisce Return To Forever con Farrell, Stanley Clarke e la coppia brasiliana Airto Moreira e Flora Purim. Il gruppo fonde insieme jazz, musica classica e brasiliana. Nel 1973, dopo un paio di dischi con Gary Burton, modifica il gruppo conservando dell’antica formula il solo Clarke, cui aggiunge Bill Connors, Lenny White e Mingo Lewis (percussioni): la musica che ne scaturisce, parzialmente elettronica e colorata di spirito brasiliano, tende a evolversi verso la fusion più autentica, dove Corea conoscerà un grandissimo successo, ma orientando ancora i caratteri del gruppo verso il flamenco-jazz, con l’inserimento del chitarrista Al Di Meola. Dopo il 1977 e la fine di Return to Forever, Corea assembla diverse orchestre, avvicinandosi gradualmente al jazz più acustico e tradizionale (Duke Ellington) e al repertorio classico (Scarlatti). Negli anni 1970, collabora con il vibrafonista Gary Burton e in tour con Herbie Hancock, con cui suonerà in duo fino agli anni 2000. Alla fine degli anni '90 ha composto il suo primo concerto per pianoforte, prima di firmare un lavoro per quartetto d'archi. Corea non abbandona la fusion e nel 2008 ricostituisce Return to Forever, per un acclamato tour mondiale, ritrova il chitarrista John McLaughlin, sodale in "Bitches Brew" con Davis, in un nuovo ensemble, Five Peace Band. Nel 2016 ha festeggiato i suoi 75 anni esibendosi con 20 gruppi in diverse apparizioni al Blue Note di New York per sei settimane. Ha pubblicato questo messaggio di addio: "Voglio ringraziare tutti coloro che, durante tutto il viaggio della vita, hanno contribuito a far brillare la musica con mille fuochi.".

Luciano Viotto

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