Roberto "Freak" Antoni “Non c’è gusto in Italia ad essere intelligenti”
Oggi 12 febbraio ci ha lasciato “Freak” Antoni, una della figure più geniali della musica italiana, storico leader degli Skiantos, artefice insieme a loro di un approccio rock demenziale, e punk ante litteram della scena bolognese fine anni '70. Avrebbe dovuto compiere 60 anni ad aprile, ma è stato sopraffatto dal "male incurabile". Da due anni aveva abbandonato, non senza polemiche, il suo gruppo storico per dedicarsi ad una carriera solista con una nuova impostazione e nuovi collaboratori - tra cui la pianista Alessandra Mostacci - lontano da quanto lo ha reso celebre in 35 anni di "onorata cariera", deluso e disilluso dal mercato che, a suo dire, non ha mai veramente capito quanto gli Skiantos fossero dei professionisti innovativi, piuttosto che degli esecutori di musica definita demenziale.
Ancora oggi si citano frasi come "La fortuna è cieca, ma la sfiga ci vede benissimo", ma forse non tutti sanno che è una delle numerose massime che negli anni Roberto “Freak” Antoni ha elargito a piene mani, così come "Non c'è gusto in Italia ad essere intelligenti" o se "Dio c'è ma ci odia!".
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