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11 Luglio 2015

Grand Détour TRIPALIUM

2015 - DreaminGorilla Records

 

Grand Détour TRIPALIUME’ raro imbattersi in un gruppo di post-rock che compia la scelta di rinunciare alla voce e di concentrare tutta la sua attenzione sui suoni, potentemente e sapientemente variati e modulati. I francesi Grand Détour, Clément, Jérémie, Vincent, Pierre, vi riescono con ottimi esiti. Secondo disco della band transalpina, “Tripalium”, uscito in Italia per la meritoria DreaminGorilla Records, voluto provocatoriamente in tre formati, 12’’, cd e cassetta, è un concentrato di suoni dirompenti, di lunghe tirate distorte e oblique di chitarra elettrica, febbricose pulsazioni di basso e batteria, repentine virate di prog-metal che ricordano i valorosi Alcest. Un album di pregio notevole, con tracce di pregevole fattura quali: l’iniziale Demi Chaine, incalzante incedere di strumenti adoperati come possenti magli contro la dura materia del rock più sulfureo; Trabajo Y Arrebato, con un sontuoso incipit di chitarra arpeggiata e un successivo dipanarsi del suono lungo i sentieri impervi del più selvaggio hardcore; L’Entre Deux Mers, sempre con andamento spiraliforme, suoni vieppiù crescenti in intensità, sino al parossistico delirio della chitarra; La Penibilité Et La Crasse, a chiudere, intreccio metamorfico tra strutture chitarristiche ora modulate in arpeggi spericolati ora virate in selvaggi graffi come su una parete di zaffiro. Un album davvero intrigante che effigia ed esalta con magniloquente potenza un genere che meriterebbe maggiore attenzione. Sontuosi.


Rocco Sapuppo

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