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13 Novembre 2023 , ,

Marta Dell'Anno Tempo Di Metamorfosi, Di Sante E Di Madonne

2023 - Controra Records

Avevamo perso di vista la musicista foggiana Marta dell’Anno dopo il suo convincente disco del 2014 a nome Soap Trip in duo con Natale La Riccia dal titolo “Loop Trip”, raffinata combinazione fra trip hop, folk e musiche mediterranee che conteneva fra le altre Mi Perdo, una canzone che ancora oggi riascoltiamo sempre con piacere. Ci ha fatto quindi molto piacere ritrovarla dopo quasi un decennio con questo “Tempo Di Metamorfosi, Di Sante E Di Madonne”, e scoprire che non ha perso quel tratto elegante e raffinato che la caratterizzava e mostrando ora una pienamente raggiunta maturità artistica, evidenziata dall’ottima produzione e dagli arrangiamenti curati dalla stessa dell’Anno e da Andrea Marchesino. Naturalmente l’artista in questi anni non è stata a guardare, questo è il suo settimo disco, e ha avuto un’intensa attività live non solo in Italia, ma in Europa e particolarmente in Francia, ormai sua seconda casa visto che si divide fra la Puglia e Parigi. Spesso l’eleganza e la raffinatezza sono sinonimi di freddezza, di un atteggiamento che privilegia la tecnica sull’ispirazione, non è questo il caso, basti pensare all’intensità e alla passione con la quale viene resa la cover di Black Coffee, brano portato fra le altre al successo da Sarah Vaughan, Peggy Lee e le All Saints, oltre sei minuti che grondano jazz, immersi in un’atmosfera tormentata e cupa che non lasciano indifferenti. Il disco è stato realizzato fra il primo e il secondo lockdown ed è entrato nelle canzoni, in Ricanterò, la chitarra sottolinea il senso di vuoto e smarrimento su un testo che coglie l’angoscia che ci colse quando fummo privati delle più elementari libertà («Neanche più cerco le parole /Chissà quando poi le potrò cantare / Un DPCM ci separerà»). Il tema torna anche in Io, Tu, Il Mare E Nico Fidenco con testo che intreccia l’attualità dei coprifuoco con l’immaginario musicale anni Sessanta, mentre l’arrangiamento da un lato occhieggia alla musica da night e dall’altro si rifà nel cantato allo spoken words, alle voci si alternano la dell’Anno e Marchesino. Ma i testi delle canzoni riflettono tutti questo sentimento di incertezza, di solitudine, di fine del mondo come lo avevamo conosciuto e alterna la voglia di godersi quel poco che ci rimane come in Sogno Numero Tre (Con Gina Canto A Squarciagola) e la malinconica solitudine come in Montparnasse. Musicalmente l’album gode di un’ampia strumentazione, oltre al quintetto base formato da viola, suonata da dell’Anno, chitarre, basso, piano e batteria c’è una sezione archi e una di fiati, il che contribuisce a sottolineare le varie sfumature emozionali dei brani come nel bell’incrocio di viola e fiati in Susanna o la desolazione sottolineata da una chitarra sperduta e angosciata in Ma Non A Nottingham. L’interpretazione vocale di Marta dell’Anno è sempre intensa e coinvolgente, capace di spaziare in generi musicali diversi, dal jazz alla canzone francese, dal pop al folk con naturalezza e bravura.

Voto: 7/10
Ignazio Gulotta

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