Fermoposta → inviati dalle band
Migliora leggibilitàStampa
26 Ottobre 2023 ,

LACOSA LACOSA

2023 - Dischi Soviet Studio

Nonostante la presenza discreta di una chitarra elettrica (Matteo Marenduzzo) in quest'album omonimo dei LACOSA, trattasi di musica “synthetica” a tutti gli effetti. Sono infatti i synth a farla da padrone in questa poco più di mezz'ora musicale contenente ben nove brani tappezzati da folate di sintetizzatori che creano le basi per il canto, in inglese, di Walter Zanon. Quest’ultimo varia da registri nasali vagamente Loureediani come nel brano 410 AD (i titoli sono quasi tutti criptici ed ermetici) fino a strane e lontane parentele melodiche addirittura con degli U2 sotto acido come in Nagger o Je SUS. Atmosfere fantascientifiche e surreali offrono il destro per potenziali visioni per le quali la band padovana in questo suo esordio potrebbe concorrere per un’eventuale e ipotetica colonna sonora. Niente di nuovo sotto il sole dell’elettronica, comunque, e forse non ce n’è neppure la pretesa come dimostrano i due pezzi più intriganti e fascinosi di questa piccola opera: la conclusiva Poseidon e la bellissima Morning Star che rivanga i fasti di una sorta di Gary Numan fuori tempo massimo. Ad abbassare il livello ed il giudizio, purtroppo, una batteria vera (Paolo Trolese) e finta (la drum machine di Luca Andretta) che si muove ossessiva e reboante con una certa ripetitività invadente che la fa risultare stucchevole appesantendo brani che avrebbero potuto essere più solari, ariosi e di più ampio respiro. Sufficienza raggiunta, però…

Voto: 6/10
Maurizio Pupi Bracali

Audio

Inizio pagina