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13 Marzo 2018 , ,

Korto KORTO

17 novembre 2017 - Six Tonnes De Chair Records

Rock davvero dal gran “tiro”, teso, veloce, carico di adrenalina e urgenza anche quando sembra tortuoso, pigro e sognante. I giovani Korto emergono dalla fertile scena indie rock transalpina, vengono dall’Alta Savoia, sono all’esordio e compongono un triangolo equilatero basso, batteria, chitarra, correttamente inscritto in un cerchio tracciato col compasso. In copertina, un astrattismo geometrico su fondo nero che quasi scompone forme e colori di “In Search Of Space” degli Hawkwind. Un rock puro che, a volerne per forza tracciare le coordinate, sta tra uno psycho kraut, un afro beat tribale e un auto proclamato “space punk”. Più in concreto una “hard wave” che sa anche di Byrds e Dream Syndicate, di ‘60 e di ‘80, governata dalla nitida perizia dei Godsticks e dalla foga punkettara e trasandata dei BRMC di “Take Them On...” o “Howl”.

 

Korto_Band02Ma a distinguerli è la personale corsa allo spazio di cui la band si fa giustamente vanto, collocandola a destra dei primi White Hills, per esempio quando la fantasia psichedelica nella lunga coda fumante di Oi prende il sopravvento sul controllo e sul senso del limite. Tra le altre generose concessioni strumentali spiccano un bel rullo compressore ritmico in Denzzzl, ed un uber-riff di grande intensità in A40. Pur in una stesura senza tanta varietà, a volte appiattita su intro ritmica + riff ostinato di chitarra, è un esordio assai decoroso, indeciso tra la velocità brada degli Oh Sees, l’eccellenza formale dei Rush di “Permanent Waves” e la bizzarria elettrica del rock cosmico. 

 

Giovanni Capponcelli

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