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13 Aprile 2015 , ,

Japan Suicide WE DIE IN SUCH A PLACE

2015 - Unknown Pleasures Records

Japan Suicide WE DIE IN SUCH A PLACEEsattamente a cinque anni dalla pubblicazione dell'album d'esordio “Mothra”, i Japan Suicide tornano alla ribalta con un'inedita fatica discografica distribuita dalla label francese Unknown Pleasures Records. Con una line-up rinnovata e gradualmente ampliata a cinque elementi, la band pesca tra le pagine dell' Enrico V° di Shakespeare per il titolo del secondo  progetto e battezza il disco “We die in such a place”. Prodotto dal collaboratore storico Giorgio Speranza e registrato agli Skylab Studios di Terni, al termine di una lunga e ricercata fase di preparazione, “We die in such a place” è il frutto apprezzabile della maturazione artistica della formazione, stilisticamente ancorata a velleità musicali dalle forti tinte dark wave. Già dal primo ascolto del disco è inevitabile finire per essere catapultati nelle convulse atmosfere tipiche del sound underground inglese di fine anni settanta, contratto tra gli ultimi riverberi del movimento nichilista punk e la sua depressa trasformazione new wave. 

 

Japan-SuicideUn lucido tributo a Ian Curtis, forse a Peter Murphy o più semplicemente a quell'ondata cupa che con i suoi contenuti ci travolse agli inizi degli anni ottanta. Dark wave o se vogliamo gothic rock, fate voi.“We die in such a place”scorre spedito tra sezioni ritmiche essenziali, chitarre distorte e rarefatte, battiti tribali ed ossessivi e prepotenti giri di basso. E così mentre una timbrica melodicamente buia e fredda parla di infelicità umana e spirito di resistenza, senza soluzione di sorta scorrono man mano i quaranta minuti delle dieci tracce in un virtuale viaggio emozionale a ritroso. Una tracklist convincente dove spiccano gli episodi  A mood apart e Death e le sospese trame dell'epilogo I don't exist. Tanto di cappello, quindi, ai Japan Suicide che riescono nella non facile impresa di riportare a galla sensazioni lontane senza cadere nella trappola della prevedibilità, offrendo una prestazione autorevole e mai scontata, bravi nel saper attingere impressioni  dal passato per poi raccontare nel presente. 

 

Alessandro Freschi

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