Danio Manfredini VIVI PER NIENTE

Quotato attore e regista di teatro Danio Manfredini alla soglia dei sessant’anni si cimenta come cantante e compositore con un secondo album dopo “Incisioni”, disco di cover italiane del 2012 poi divenuto anche spettacolo teatrale. E’ sarà forse per la formazione conferitagli dal calcare le scene in modo anticonformistico e anarcoide che questi dieci bozzetti sonori colpiscono nel segno con un’interpretazione incisiva e una poetica quotidiana radicata nel sociale e nell’ordinarietà della vita, sia che sia quella anonima che si conduce tutti i giorni o quella di stralunati personaggi sradicati e borderline.

Accompagnato da una strumentazione scarna ed efficace (nella quale evidenziamo lo struggente violoncello di Marco Remondini e il basso della vecchia conoscenza Antonio “Rigo” Righetti ex bassista di Ligabue e cantautore in proprio) Manfredini mette in scena un recitar cantando caldo e pacato che si sposa alla perfezione con testi di grande impatto emotivo dove il velo sottile della tristezza è forse il protagonista principale.

Difficile trovare paragoni nell’ambito del cantautorato italiano, se non in minima parte, certamente inconsapevole, in Per passare un po’ di tempo, la migliore canzone del lotto, che trasuda atmosfere che farebbero sciogliere Manuel Agnelli e ne La Fossa (Parco Sempione) che ha invece qualche richiamo a Vasco Brondi. Per il resto l’album viaggia in maniera originale su binari di grande spessore narrativo e valenza musicale che lo affiancano, per qualità, alle ultime ottime uscite dei vari Benvegnù, Giovanardi, e Giardini.

Se Danio Manfredini come uomo di teatro ha già ricevuto numerosi premi e riconoscimenti crediamo sia il momento che ne riceva altrettanti come cantautore avendo realizzato un piccolo grande album che gli amanti della canzone d’autore dovrebbero ascoltare assolutamente e non farsi sfuggire.