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8 Marzo 2016

Keplero VANITÀ MACROSOPICA

26 Febbraio 2016 - Otium Records

Keplero sono una band di stanza a Foggia, nata dalle suggestioni delle teorie dell'astronomo e matematico Giovanni Keplero il quale teorizzò una “armonia dei pianeti” per spiegare le dinamiche del suono cosmico. Dopo la pubblicazione nel 2014 di un primo EP, i Keplero subiscono un riassetto dovuto all'ingresso, a fianco dei membri storici Sergio Valerio, Costantino Martino e Luca D'Altilia, del chitarrista Gianluca Grazioli il quale contribuisce a definire il suono della band. “Vanità Macroscopica” è l'ultima fatica della band pugliese, un extended play diviso tra un cantautorato italiano di nuova generazione (vedi alla voce Niccolò Fabi e Max Gazzè) ed una deriva indie che guarda oltre i confini del Bel Paese percepita, oltre che nell'evidente scelta di cantare in inglese, anche in una maggiore densità sonora. L'iniziale La Stanza Rossa ricorda da vicino l'attitudine di Niccolò Fabi, mentre Vanità Macroscopica inizia come Hurt di Trent Reznor nella versione di Johnny Cash per sfoderare subito dopo un ritornello convincente sostenuto da chitarre taglienti.

Con Tears l'atmosfera emotiva diventa rarefatta e sinuosa, rasentando territori prossimi allo shoegaze, mentre con Frammenti i toni assumono la narrativa del rapporto con i sentimenti, filtrati dalla lente del tempo e del disincanto. In chiusura troviamo Closer Faster, un pezzo in cui le chitarre fanno sentire i denti con un riff quasi country sparato alla velocità della luce. Con “Vanità Macroscopica” i Keplero hanno fornito una buona prova anche se, a nostro avviso, il suono manca di una certa personalità e patisce una scrittura non sempre a fuoco. Nonostante ciò, siamo sicuri che, sulla lunga distanza, i Keplero sapranno mettere a frutto l'esperienza ed i riconoscimenti ottenuti a livello nazionale per centrare l'obiettivo, anche perché hanno tutte le qualità per riuscirci.

Giuseppe Rapisarda

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