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28 Febbraio 2015 , ,

Utveggi UTVEGGI

2015 - Autoproduzione

Utveggi UTVEGGISecondo disco per la band palermitana Utveggi, il cui nome deriva dal castello Utveggio che dall'alto del Monte Pellegrino domina la città siciliana e al quale ogni buon palermitano dedica almeno uno sguardo al giorno, e la cui immagine virata in seppia è qui riprodotta nella bella copertina del disco. La prima cosa che colpisce è il carattere vulcanico, freneticamente fantasioso che vien fuori dalle tredici tracce, un rutilante alternarsi di ritmi e declinazioni diverse del rock. Quello degli Utveggio è un mondo musicale veriegato ed eccentrico, esuberante ed eccessivo, un mare tempestoso nel quale si muovono a loro agio alternando la lingua italiana e quella giapponese (uno strano legame con l'Oriente, tanto che nel prossimo autunno la band ha già programmato un tour nella terra del Sol Levante), brani a cappella e indie rock, influenze prog e noise, cantautorato e post punk, il tutto affrontato con libero spirito punk e salutare ironia.

 

Brani come To' e Hakama, entrambi cantati in giapponese, o Il Trucco denotano l'abilità degli Utveggi nel costruire brani dal ritmo serrato e che catturano immediatamente e fisicamente chi ascolta, Postumi unisce sonorità indie a un canto che ricorda il grande Ivan Graziani, Mangiacarta e Vampe e Coltelli invece sono figli del prog italiano, così come il divertissement a cappella Millepiedi. Ostinato trasforma un brano del '500 in un breve, ma efficace combat folk scatenato, mentre Pulizie a Tokyo è una ballata lenta e ipnotica, Potosì sperimenta fra rumori, riff strozzati, cambi di ritmo le vie del rock acido. Concludono il lotto di questo bel lavoro Le Sbarbine omaggio a Freak Antoni, gli Utveggi ne danno una piacevole versione tendente al narcolettico, due strumentali brevi, #1 e #2, lungo la via del folk e una, a dire il vero prescindibile, ghost track di autoironico electropop. Da segnalare anche la qualità dei testi, che uniscono la capacità di narrare storie alla vena fiabesca e ironica e all'uso metaforico delle parole, secondo la nobile tradizione del prog italiano. I testi non sono compresi nel cd, ma si trovano sul loro sito ufficiale.

 

Ignazio Gulotta

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