fermoposta.it → inviati dalle band
Migliora leggibilitàStampa
24 Aprile 2015

Mistic Zippa UNA VOLTA SI USAVA IL VELENO

2015 - Riserva Sonora

Mistic Zippa UNA VOLTA SI USAVA IL VELENO

Il nome dei Mistic Zippa è più di una istituzione, è quasi una leggenda nella storia del rock ligure. Attraverso quasi 25 anni di carriera hanno superato ogni sorta di vicissitudine e ora, attraverso una riuscita campagna di crowdfunding, hanno realizzato questo nuovo album dal titolo accattivante, che entra subito in testa: “Una volta si usava il veleno”. Sono ancora attivi ben tre quinti della formazione originale, e cioè il chitarrista Michele Redemagni, il cantante Fulvio Zacco e il bassista Luca Vicenzi; accanto a loro, due “nuovi acquisti” (che, però, sono due nomi altrettanto conosciuti e stimati da tempo nella scena musicale ligure): il batterista Marco Babboni e il tastierista Marco Falanga.  La matrice che collega tra loro tutti i brani è un solido, compatto, energico ska, di volta in volta però stemperato e contaminato con sfiziosità e ricami funky inseriti “tra le righe” qua e là (Desideri), con una patchanka piena di Spagna, di Sudamerica, di tango e di Mano Negra (Lotta), con arpeggi chitarristici dark e tappeti tenebrosi da prima new-wave elettronica degli anni ’80 (Dio), e persino con dei riff hard rock del tutto inaspettati (L’Umore).

 

Ci sono poi due brani, Morto e Italiani,… diversamente intelligenti, che spostano bruscamente la lancetta dallo ska/funk/soul delle altre tracce a un synthpop acido che potrebbe evocare nomi come Subsonica o Bluvertigo. Si tratta comunque di dieci tracce che avrebbero tutte le potenzialità per diventare ognuna un singolo trainante. I testi di Fulvio Zacco sono arguti e sempre molto ben delineati, ora permeati di denuncia sociale e di una certa satira politica, come nella già citata Italiani, ora più scanzonati, quasi al limite del demenziale, come in Brivido Calvo, che ironizza sul tema della calvizie. Loro sono ormai musicisti di notevole esperienza e si sente nella precisione, nella pulizia e nel mestiere con cui hanno costruito, arrangiato ed eseguono le singole tracce. Possono però contare anche su un ulteriore “asso nella manica” grazie all’eccellente produzione sonora di Paolo Valenti, oggi apprezzato dietro al banco di missaggio ma negli anni ’90 già membro (al sax) dei Blindosbarra, storica formazione genovese.

 

Alberto Sgarlato

Audio

Inizio pagina